Motociclisimo – Alla scoperta di Gianluca Colatosti, il guru delle sospensioni

NAPOLI. Il motociclismo è un universo così variegato, che al suo interno si trovano figure che se in un primo momento possono sembrare antitetiche, in realtà sono le facce della stessa medaglia. Nella mia attività di giornalista poche sono state le volte dove ho avuto modo di confrontarmi con la figura del tecnico delle sospensioni. Questo non perché non m’interessasse l’argomento, ma perché di persone davvero preparate e competenti ne ho trovate poche. Tra queste c’è, a mio avviso, Gianluca Colatosti, ragazzo di Napoli, che nonostante la giovane età, trentadue anni, vanta un’esperienza ed una conoscenza degne degli uomini del settore più scafati. Colatosti è per i suoi piloti una specie di sarto, perché ha il difficile compito di dover “cucire la moto” in base alle loro misure. Misure che non parlano di ampiezza del torace, ma d’escursioni programmate, di comportamenti della forcella e dell’ammortizzatore posteriore in grado di farle calzare in modo perfetto allo stile di chi sale in sella. Quest’anno Colatosti segue piloti impegnati nella Premier Cup, come Andrea Di Giannicola, Massimiliano Iannone e Stefano Manieri: “Sono – afferma il tecnico partenopeo – i miei principali alfieri. Con Andrea, che gareggia nella categoria Open, alla gara d’apertura abbiamo trionfato sul difficile tracciato del Mugello. Il mio supporto consiste nello sviluppare le sospensioni in base alle loro specifiche. Ogni pilota guida la moto in modo diverso, ed unico. Uno strumento utile per comprendere se si prosegue nella giusta direzione è la telemetria. Questa non è altro che un’acquisizione dei dati, che ti permette di osservare tra un turno e l’altro come incidono le modifiche apportate. I valori più importanti riguardano l’affondamento della forcella, l’estensione del mono, e il baricentro. Va detto che preferisco che i piloti mi spieghino il funzionamento della moto in base alle loro sensazioni, senza far loro interpretare la telemetria”. Gianluca Colatosti è oggi anche impegnato nello sviluppo dei prodotti dell’azienda Mupo, molto apprezzata tra chi ama danzare tra i cordoli di un circuito: “Mi occupo – spiega – di sviluppare i loro prodotti nuovi. Questi hanno dei range di funzionamento validi sul banco prova. Però, spesso, la pista ha delle esigenze diverse, che si aggiungono a quelle del pilota. L’azienda mi offre una base sulla quale intervenire, ed io lo faccio non semplicemente centrando dei click, ma ad esempio nel disegnare dei pistoni diversi”. Tra i prossimi impegni di Colatosti c’è la gara del Campionato Europeo Velocità sulla pista di Misano Adriatico, che si terrà in concomitanza della prova del mondiale Sbk: “Seguirò – svela Gianluca – Marco Ravaglioli alfiere del Team M2 Racing. Il mio ruolo sarà curare la ciclistica della sua Yamaha R6. La sfida è difficile, ma al tempo stesso avvincente.