“Voci del Mediterraneo”, dal ‘Vanvitelli’ riflessioni sulla multiculturalità

Si è svolto giovedì 29 giugno presso l’Istituto Comprensivo “Luigi Vanvitelli” di Airola il convegno “Voci del Mediterraneo: Mare di mille culture”. L’evento, organizzato dall’Istituto caudino in partnership con i Comuni di Airola, Arpaia e Paolisi, l’Associazione Maleventum – Cooperativa Sociale e l’Associazione San Giovanni Battista, rientra in “Scuola Viva – La mia scuola a regola d’arte”, un vasto progetto, articolato nei quattro moduli “Insieme in scena”, “Musica e strumenti dal mondo”, “La creatività va in scena” e “Usi…amo le tecnologie”, finalizzato a favorire l’inclusione, l’integrazione e la coesione attraverso azioni di educazione alla cittadinanza e alla convivenza multiculturale.
Subito dopo i saluti di rito, l’evento, moderato da Mario Tirino, docente presso la Scuola di Giornalismo dell’Università di Salerno, si è aperto con una breve esibizione coreutico-teatrale di alcuni allievi dell’IC Vanvitelli, che hanno cantato e ballato sulle note di Jesce sole.
Quindi, ad aprire i lavori è stato Giovanni Marro, Dirigente Scolastico dell’IC Vanvitelli, che ha analizzato la necessaria trasformazione degli strumenti pedagogici di fronte alle imponenti mutazioni socioculturali legate al fenomeno delle migrazioni. In particolare, Marro ha sottolineato come nel presente e tanto più nel futuro prossimo proprio l’àmbito scolastico sarà decisivo per mettere in campo quei progetti di educazione alla cittadinanza attiva, alla convivenza e alla solidarietà, indispensabili in una società che sarà sempre più multietnica e multiculturale. Prima di congedarsi con un sentito omaggio a Don Lorenzo Milani, il Dirigente Scolastico ha con forza ricordato l’importanza di una concezione della scuola come sistema aperto che, mediante una sinergia tra istituzioni, famiglie e associazioni, generi concrete opportunità di maturazione, educazione e formazione per giovani e giovanissimi.
Enzo Cioffi, musicologo e storico della creatività giovanile, oltre che ideatore di Nonsolorock Festival, ha approfondito in chiave storica il tema della multiculturalità. Lo studioso si è in particolare soffermato sull’evoluzione del Mediterraneo da crocevia di scambi culturali e commerciali tra i popoli a terreno di conflitti e sopraffazioni per la supremazia sulle risorse naturali e per ragioni di carattere strategico-militare. In tale contesto, la comunicazione musicale funge da spazio extraterritoriale, in cui suggestioni, lingue, linguaggi, suoni e rappresentazioni possono dialogare, mescolarsi, fondersi liberamente, superando barriere e pregiudizi.
Il Mediterraneo come culla delle religioni monoteiste e dunque faro del dialogo tra varie fedi è stato al centro del momento di lettura, affidato a quattro fra studenti e studentesse del “Vanvitelli”. Gli alunni si sono misurati con alcuni passi delle letture sacre, ovvero dal Corano la Sura 92 “La Notte” e la Sura 93 “Laluce del Mattino”, dal Torah il “Parashat Bereshit” e dal Vangelo secondo Matteo “Le beatitudini.
Ha quindi relazionato il professor Valerio Petrarca, docente di Antropologia Culturale presso l’Università “Federico II” di Napoli, il cui intervento è stato seguito con grande attenzione e lungamente applaudito. L’antropologo ha illustrato i motivi per cui è essenziale analizzare i fenomeni della migrazione affidandosi a studiosi competenti e partendo da dati oggettivi, senza abbandonarsi a pericolosi discorsi retorici che risultano inefficaci qualunque sia il loro intento (sia se ottusamente pro-accoglienza, sia se di matrice razzista o nazionalista). Ricorrendo anche a storie di vita e testimonianze quotidiane, il professor Petrarca ha smascherato alcuni dei più abusati pregiudizi contro i migranti, come quelli inerenti la presunta sottrazione di lavoro destinato alla popolazione locale, o come quelli inerenti la presunta invasione di migranti africani in Europa (rivelando che lo Stato con più migranti in assoluto è la Costa d’Avorio, nazione che il relatore conosce approfonditamente attraverso prolungati soggiorni nel tempo). Infine, lo studioso ha invitato i presenti a costruirsi una cittadinanza attiva e consapevole che, evitando di far affidamento sui sentimenti e le emozioni irrazionali, miri invece a costituire e rafforzare diritti e doveri per tutti i soggetti, attraverso gli strumenti giuridici da millenni predisposti dalle civiltà occidentali.
L’evento è quindi proseguito con la sezione artistica, affidata alle riflessioni e alla musica di due grandi musicisti, come il contrabbassista caudino Erasmo Petringa e la cantante-attrice italo-tunisina M’Barka Ben Taleb. Il musicista airolano Petringa ha brevemente illustrato il suo innamoramento per la cultura e la musica araba, che lo ha portato ad acquistare, studiare e infine suonare uno strumento della tradizione nordafricana come l’oud, storia da lui raccontata anche in un documentario per la tv Al Jazeera. M’Barka Ben Taleb, in un’accorata testimonianza contro i pregiudizi religiosi e razziali, ha narrato la propria esperienza di vita liminale, sempre a metà tra due mondi, spesso giudicata come “extra-comunitaria” in Italia (dove vive da oltre trent’anni e dove ha acquisito la cittadinanza tricolore) e come “occidentalizzata” in Tunisia. I due artisti si sono quindi esibiti in un coinvolgente medley di canzoni della tradizione melodica partenopea, riarrangiate e parzialmente riscritte secondo sonorità nordafricane, magicamente interpretate dall’oud di Petringa e dalla potentissima e flessibile voce di M’Barka Ben Taleb.
Il sindaco di Airola, Michele Napoletano, nel corso di un breve saluto istituzionale, non ha fatto mancare la sua testimonianza particolare, di emigrante nato negli Stati Uniti, dove i genitori si erano trasferiti in cerca di lavoro, e di datore di lavoro per migranti tunisini e indiani nella propria azienda agricola. Napoletano, ribadendo come il contatto con altre culture sia sempre fonte di reciproco arricchimento, ha rivendicato con orgoglio di aver sempre voluto contraddistinguere Airola come “città dell’accoglienza”, rivolgendo però una dura critica all’attuale gestione dell’emergenza da parte del Governo e paventando il rischio di una catastrofe sociale al termine dell’attuale fase di erogazione di incentivi alle cooperative coinvolte nell’accoglienza dei migranti.
Prima della chiusura, è salita sul palco la professoressa Gabriella Maltese, referente interno del progetto “Scuola Viva”, che ha ringraziato tutte le componenti della comunità scolastica (studenti, docenti, tutor, personale ATA e tecnico-amministrativo, famiglie, professionisti esterni) e territoriali (associazioni, istituzioni), che a vario titolo hanno contribuito alla concretizzazione degli obiettivi di inclusione e integrazione interculturale attraverso l’esperienza emotiva, cognitiva ed espressiva del teatro.
Il convegno, infatti, segue a stretto giro il musical “Voci del Mediterraneo”, andato in scena venerdì 23 giugno presso Palazzo San Domenico ad Airola, con la partecipazione di allievi dell’IC Vanvitelli, ragazzi extracomunitari ospiti delle strutture del territorio (alcuni dei quali presenti in sala anche durante il convegno) e parte dei genitori, in uno spettacolo che ha unito melodie partenopee e africane, all’insegna del Mediterraneo quale matrice di canti, scambi, migrazioni e linguaggi. Il teatro è diventato così concreto momento di dialogo tra sensibilità e tradizioni diverse, oltrepassando naturali diffidenze e ritrosie e contribuendo sensibilmente al miglioramento delle competenze interculturali, espressive e linguistiche di tutti gli attori coinvolti.