L’onorevole Gigi Casciello (Forza Italia): “Prima i vaccini ai docenti e al personale Ata, poi la riapertura di tutte le scuole superiori. È illogico che a decidere sia il Tar”

Riceviamo e pubblichiamo: “Non m’iscrivo al partito di quanti giudicano positiva la notizia che dal 1° febbraio tutte le scuole torneranno a svolgere le lezioni in presenza. In Campania ritengo necessario, indispensabile, viste le difficoltà non sono superate e l’inadeguatezza del trasporto pubblico, che gli istituti superiori continuino con la Didattica a Distanza. Logica vorrebbe che si riaprisse solo quando tutto il personale scolastico, docente e Ata, sia stato vaccinato contro il Covid”. Lo afferma l’onorevole Gigi Casciello, Deputato di Forza Italia, componente della Commissione Cultura alla Camera e tra i fondatori dell’Associazione Voce Libera,

“Occorre, inoltre, modificare immediatamente il calendario scolastico per capire come quest’anno possa terminare, visto che dalla metà di ottobre gli studenti campani sono solo in DaD e i programmi previsti possono aver avuto delle modifiche. Gli insegnanti hanno fatto un grande gesto etico e di responsabilità, adeguandosi alla Didattica a Distanza, quanto gli studenti, ma non si può far finta di nulla – prosegue l’onorevole Casciello –. A tal proposito, presenteremo una mozione per aiutare in maniera massiccia le famiglie dal punto di vista economico, non soltanto chi già aveva situazioni difficili, ma anche professionisti, Partite Iva, tutti quelli che non possono contare su un reddito certo, perché in questi periodi le emergenze economiche familiari sono aumentate. Occorre continuare con la Didattica a Distanza in quegli istituti superiori, e sono tanti nel Mezzogiorno e in Campania, che non sono attrezzati per ripartire al 50% o al 70%, non si sa bene come, c’è tanta confusione, e a garantire la Dad”.

L’onorevole Casciello poi conclude: “È illogico che su una materia così importante come la formazione, il prosieguo dell’anno scolastico, debba decidere il Tar. Questo sono scelte che spettano a chi governa, al Ministero, alla politica. Buttare tutto in un ricorso alla magistratura amministrativa è il segno di un degrado e dei tempi disadorni che stiamo vivendo”.