La missione in Zambia di Anita Manti, presidente de L’Africa Chiama

Martedì 19 aprile è rientrata dallo Zambia Anita Manti, presidente de L’Africa Chiama, partita insieme ad Emanuele Iovenitti, socio e volontario dell’organizzazione, per una missione breve ma densa di appuntamenti.

È stato un viaggio caratterizzato da numerosi incontri istituzionali, a partire dalla visita all’Ambasciata italiana fino ad arrivare alla visita e colloquio con l’On. Chinkuli, membro del Parlamento zambiano, eletto in rappresentanza del collegio elettorale di Kanyama, dove L’Africa Chiama è impegnata dal 2007 per garantire istruzione e salute a migliaia di beneficiari. Essendo testimone dei risultati raggiunti dall’associazione nel quartiere più degradato della capitale, l’onorevole si è impegnato in prima persona per sostenere il nostro operato.

Anita ha proseguito gli impegni istituzionali incontrando le autorità religiose, nelle figure di Gianfraco Gallone, Nunzio Apostolico di Zambia e Malawi, ed il segretario della Conferenza Episcopale Zambiana. La cordiale collaborazione e sostegno da parte della diocesi è stata fin dall’inizio molto importante per l’avvio di progetti significativi in particolare nel settore dell’istruzione.

In ultimo, ma non per importanza, la Presidente insieme al nostro rappresentante paese Mattia Binacchi che l’ha sempre affiancata, ha incontrato il segretario permanente del Ministero della Salute Zambiana che ha ribadito il suo impegno nell’invio di personale qualificato per il Centro di Maternità Shalom, ormai in procinto di essere inaugurato e diventare operativo a tutti gli effetti. Proprio le relazioni con il Ministero della Salute erano il motivo principale della missione poiché come dichiara la Presidente “il processo di collaborazione e cooperazione con l’autorità locale, impegnatasi fin dall’inizio a reperire lo staff qualificato necessario per avviare il centro, a volte è stato ed è tuttora faticoso ma necessario per garantire una reale sostenibilità a lungo termine del progetto”.

Dopo tre anni,” racconta la Manti, “sono tornata a Lusaka. Era il 26 luglio del 2019 quando ho avuto l’onore di presenziare alla cerimonia di posa della prima pietra del nuovo centro di Maternità che L’Africa Chiama ha recentemente completato, un progetto nel settore sanitario materno infantile che potrà garantire a migliaia di giovani donne un luogo protetto e sicuro dove far nascere i loro bambini.

Il centro di Maternità che ospita 18 posti letto è ora interamente allestito con tutti gli strumenti biomedicali necessari e arredi di grande qualità, arrivati per la maggior parte con il container che l’associazione ha spedito quasi un anno fa proprio da Fano. In quell’occasione una vera e propria cordata composta da aziende, privati, aziende ospedaliere e medici, insieme alla Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola e al Comune di Fano hanno partecipato con donazioni di beni e fondi, rendendo possibile il completamento di questo centro.

Il 27 aprile abbiamo organizzato anche una cerimonia di consegna di alcuni materiali utili e necessari all’ospedale governativo di Kanyama, come i tavoli operatori e un multiscanner diagnostico, un ecografo portatile  e alcuni arredi” prosegue Manti “La donazione di beni e strumenti è stata l’occasione per far conoscere a tutte le autorità locali intervenute e alla comunità il nascente centro Shalom”.

Durante la permanenza si sono svolti anche gli esami di fine trimestre per molti studenti della scuola Shalom. L’associazione dal 2007 ha aperto e poi di anno in anno ampliato un progetto educativo che consente oggi a più di 1400 studenti dal 1° al 12° grado di istruzione. La scuola Shalom però non è una scuola come le altre, è un’eccellenza nel paese perché è riconosciuta come una scuola inclusiva, oggi sono ben 74 i bambini con disabilità che possono andare a scuola insieme ai propri compagni.

Il centro Shalom è davvero un centro polivalente, in grado di dare delle risposte ad emergenza educative sanitarie e sociali.

Emanuele Iovenitti, era già stato a Lusaka ben 10 anni fa, lo stesso dichiara: “ho potuto notare uno sviluppo e una crescita dell’associazione sia nelle strutture, scuole e clinica nuova, ma soprattutto nella gestione efficiente dei progetti e nell’importante ruolo di collaborazione e vicinanza con le istituzioni locali. Inoltre, il personale, interamente locale,  è davvero coinvolto nei progetti collabora e si prende cura dei bambini , specialmente quelli più bisognosi con disabilità”.

Conclude la Presidente: “Da questo viaggio mi riporto la grande riconoscenza della comunità e il grande desiderio delle neomamme di Kanyama che non vedono l’ora di poter dar alla luce i loro figli in un luogo sicuro, efficiente e anche bello, come il nuovo Centro di Maternità”.

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