La formazione degli insegnanti e il reclutamento nella scuola

La formazione degli insegnanti avviene secondo la nuova normativa con il TFA (Tirocinio formativo attivo che ha abilitato nell’ anno 2013 quasi 11.000 docenti che, per accedervi, hanno dovuto superare tre dure prove di accesso, pagare una lauta tassa di iscrizione (circa 2600 euro), frequentare corsi disciplinari e pedagogico-didattici, affrontare un tirocinio in classe di 475 ore e sostenere un esame finale. Sulla base del D.M. 249/2010 l’abilitazione conseguita tramite la frequenza del TFA (Tirocinio Formativo Attivo) risulta però declassata rispetto a quella conseguita in passato con i cicli della SSIS (Scuole di Specializzazione dell’Insegnamento Secondario), ai cui abilitati era sempre spettato l’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento, unico canale utile per ottenere l’immissione in ruolo per scorrimento (L. 296/06). A differenza di quanto avvenuto sempre in passato, quindi, al titolo conseguito con il TFA spetterebbe solamente l’inserimento nella seconda fascia delle Graduatorie d’Istituto, dalle quali è difficilmente ottenibile un incarico annuale, né si potrà mai ambire al posto di ruolo a tempo indeterminato. La discriminazione non termina qui: con l’ultimo D.M. 572/13 emanato il 27 giugno, infatti, le Graduatorie ad esaurimento vengono integrate solo per chi ha conseguito il titolo di abilitazione all’estero e per chi ha congelato la SSIS dell’ultimo ciclo 2007-08 e, iscrittosi con riserva all’epoca, ha poi completato la formazione e ottenuto il titolo frequentando il nostro stesso corso di TFA appena concluso. L’ultima svalutazione del merito si è consumata, poi, lo scorso 4 luglio, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto istitutivo dei PAS (ex TFA speciali, ai sensi del D.M. 81/13), i Percorsi Abilitanti Speciali riservati a chi vanta un’anzianità di servizio di almeno tre anni scolastici, privi di qualunque forma di selezione. Di fronte alla diminuzione del fabbisogno di personale docente, dovuta alla riduzione strutturale dei pensionamenti causata dalla riforma Fornero, s’impone, a nostro avviso, la necessità di selezionare in base al merito gli insegnanti che potranno ricoprire i pochi posti vacanti, tenendo conto altresì della presenza di oltre 120.000 abilitati SSIS che già popolano le graduatorie ad esaurimento. Per questo motivo riteniamo ingiusta ogni forma di equiparazione tra chi, come noi del TFA ordinario, ha superato tre dure e complesse prove selettive di accesso, e chi, come coloro che si abiliteranno con i PAS, godrà dell’ennesima sanatoria fondata sul semplice requisito dell’anzianità di servizio, che non può essere automaticamente sinonimo di qualità. I due percorsi, oltretutto, manifestano alcune differenze essenziali, che crediamo debbano sancire tale distinzione giuridica in termini di assegnazione a diverse graduatorie o fasce: da un lato il TFA con tre prove di accesso, dall’altro i PAS con tre anni di servizio; nel primo 475 ore di tirocinio (o 225 per chi aveva la riduzione per servizio), nel caso dei PAS esenzione totale dal tirocinio; il TFA prevedeva il raggiungimento di 60 CFU, i PAS ne contempleranno solo 41; per il TFA costi sui 2600 euro in media, per i PAS si prevedono non più di 1800 euro; per il TFA nessuna agevolazione delle 150 ore per chi non avesse avuto l’incarico almeno fino al termine delle attività didattiche, per i PAS il diritto alle 150 ore d’ufficio; per il TFA un esame finale con parte di discussione della relazione finale sul tirocinio svolto in classe; per i PAS un esame senza prova sul tirocinio e cioè senza valutazione delle pratiche didattiche in classe, dando quindi per scontato che il servizio svolto, con il contributo dei corsi teorici, possa valere già come garanzia del sapere insegnare, principio opposto a quello trasmessoci nei corsi, nei laboratori e nel tirocinio del TFA, dove si richiedeva integrazione tra teoria e pratica sotto l’osservazione di due tutor e dove molti di noi, già con anni di servizio alle spalle, hanno appreso cosa volesse dire insegnare con consapevolezza dei metodi, progettandoli, perseguendoli e valutandoli attraverso una pluralità di approcci didattici. Gli abilitati col TFA Ordinario domandano al MIUR la riapertura delle graduatorie ad esaurimento (Gae), la necessità di una seria distinzione giuridica tra i titolo TFA e PAS e la richiesta di provvedere alla definizione di una procedura di reclutamento in tempi brevi. I rappresentanti dei vincitori di più classi di concorso e degli idonei hanno poi fatto presente la loro situazione particolare e richiesta l’ammissione in soprannumero al secondo ciclo di TFA. Si è costituito in Italia un Coordinamento Nazionale degli abilitati col TFA Ordinario che sta sollecitando i dirigenti MIUR nel prendere una posizione, almeno nel breve periodo, nei confronti della categoria di abilitati con Tfa ordinario, ormai definiti a ragione “stoici” e “color che son sospesi”.
Prof. ssa Rossella Rosapane abilitata col TFA Ordinario classe di concorso A033 Tecnologia