Il Neofonia Ensamble chiude i Concerti d’Estate ai Barbuti

L’omaggio ad Astor Piazzolla, nell’anno celebrativo del centenario della nascita, è stato affidato dalla direzione artistica de’ I Concerti d’Estate, al Teatro dei Barbuti, al Neofonia Ensemble. Sabato 24 luglio, alle ore 21, sul palcoscenico del centro storico salernitano, sarà di scena il“Poemas de Tango”
Anche lo storico quintetto Neofonia Ensemble, diretto da Gianni Mola, da anni divulgatore della sua musica, desidera celebrare, con “Poemas de Tango”, la figura di questo compositore originalissimo in un viaggio evocativo nel cuore della sua vita e della sua musica, attraverso le composizioni più rappresentative della sua produzione. Piazzolla, è stato un grande innovatore. Ha avuto forza e coraggio di rigenerare il tango tradizionale per farne, con l’aiuto di musica classica, jazz e dodecafonia, un genere definitivamente universale. Una rivoluzione della musica argentina che gli provocò non pochi nemici nel suo Paese. In Argentina il tango è un simbolo, una bandiera, una maniera di vivere. Intoccabile, inscalfibile. E purtroppo, come tutti gli innovatori, anche Piazzolla, con la sua opera ha pagato a caro prezzo il desiderio di cambiare la tradizione fino a essere definito “l’assassino del tango” da chi non riusciva ad accettare un modo di intendere questo straordinario universo musicale che non fosse quello di Carlos Gardel. Ma Piazzolla non ha ucciso il tango, anzi, al contrario, lo ha fatto rivivere a livelli altissimi: lo ha estrapolato dai bassifondi di Buenos Aires per portarlo nelle sale da concerto di tutto il mondo. Con “Poemas de Tango”, nell’interpretazione di Luca Urciuolo (accordèon), Arturo Sica (violino), Gianni Mola (pianoforte e arrangiamenti), Aldo Farias (chitarra) e Camillo Chianese (contrabbasso), ovvero, il quintetto Neofonia Ensemble,  scopriremo l’uomo e il musicista, il padre del Nuevo Tango, il genio rivoluzionario controverso che trasformò il tango in musica da ascoltare e non da ballare. Oggi, a 100 anni dalla sua nascita, quell’odio si è trasformato in amore. Piazzolla non è più il killer del tango, ma un eroe argentino.