Convegno residenziale di Laceno, istituzioni a confronto sullo studio del binomio ambiente e salute

Il binomio ambiente e salute trova applicazione oggi, in Campania, in un modello di grande pregio scientifico ed è il modello che noi intendiamo continuare a portare avanti. Progetti come Campania Trasparente, QR Code e Spes rappresentano un esempio virtuoso. Sono studi unici che, sicuramente, possono modificare l’approccio e le metodologie di ricerca”, lo ha dichiarato Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno aprendo la tavola rotonda dal tema “Ambiente e Salute”che ha dato il via alla seconda giornata del 29esimo “Convegno Residenziale sulla Sanità di Prevenzione”, organizzato da IZSM, Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Avellino e Asl di Avellino e in corso a Laceno (AV).
Al centro dei nostri progetti abbiamo posto il territorio campano” ha dichiarato Rino Cerino dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno illustrando i dettagli dei progetti messi in campo dall’IZSM di Portici in sinergia con altri enti di ricerca ed istituzioni locali e nazionali. “Con QR Code – spiega – abbiamo fornito uno strumento di marketing scientifico delle aziende agroalimentari campane, con Campania Trasparente abbiamo indagato a fondo lo stato di salute delle matrici ambientali campane e, a breve, termineremo la fase di campionamento e avremo i primi risultati per quel che riguarda acqua, aria e suolo. Con SPES, invece, abbiamo voluto dare risposte ai cittadini mettendo in correlazione lo stato di salute di un campione di popolazione con i livelli di contaminazione ambientale”. “Abbiamo cercato di tutelare il nostro territorio attraverso azioni ben precise. Per fare questo le istituzioni hanno collaborato tra loro e messo a punto un modello ben preciso che può essere considerato realmente una best practice e può essere esportato anche in altre realtà nazionali”, ha concluso.
Progetti come questi che vedono coinvolti Ministero della Salute, Istituti zooprofilattici, Arpa, Università sono esempi da trasferire anche in altre regioni” ha commentato Silvio Borrello, direttore generale della Sanità Animale e e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute. “Il fenomeno dell’inquinamento ambientale non è solamente campano e, pertanto, avere a disposizione un modello come questo messo a punto dall’IZSM vuol dire avere una risorsa a disposizione di tutto il territorio nazionale”, conclude.
La sanità pubblica da sola può fare poco, le sinergie tra enti pubblici e di ricerca sono fondamentali e, per questo, saluto con grande soddisfazione il fatto che tanti attori che agiscono nel campo della sanità di prevenzione si uniscono e fanno fronte comune su un tema così delicato come quello affrontato dall’IZSM. Io non posso che ringraziare tutti coloro che, nonostante le difficoltà, riescono a portare avanti progetti come questi che, sono sicuro, avranno risultati stravolgenti sulla qualità del sistema sanitario” ha dichiarato Antonio Postiglione della Direzione generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Santario Regionale.
Il parterre che lo studio SPES ha messo in piedi è veramente notevole perché ha l’ambizione di valorizzare tutte le forze che operano nello studio della problematica ambiente e salute, ossia mondo della ricerca, istituzioni e forze dell’ordine” ha dichiarato Maria Triassi, direttore del dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. “Per affrontare il binomio ambiente-salute è necessario che nasca una nuova epidemiologia – ha aggiunto – Il dato ambientale a disposizione, infatti, è ancora molto frazionato. Pertanto, per dare risposte concrete ai cittadini, occorre che tutti gli archivi esistenti in materia vengano messi insieme in un unico database”.
Marinella Vito, direttore tecnico dell’ARPA Campania ha fatto il punto sulle strategie attivate per la gestione delle criticità ambientali riscontrate sul territorio campano e ha illustrato lo stato di avanzamento del piano di monitoraggio ambientale effettuato sul territorio regionale per quel che riguarda l’individuazione dei terreni considerati a rischio.
Nel pomeriggio si è tenuta la tavola rotonda dal tema “Controlli in Sanità: tra Prevenzione e Repressione” a cui hanno preso parte, tra gli altri, Emilia Vozzella, direttore sanitario della Asl di Avellino; Marco Ferretti, docente del dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”; il tenente colonnello dei carabinieri ambientali di Avellino, Nicola Clemente;Vincenzo Ferrara, comandante dei Nas di Salerno, Benevento e Avellino; Giuseppe Riccardi, consigliere della Corte di Cassazione e Maria Morgante, direttore della Asl di Avellino.