Avellino, Venerdì 2 marzo Comunione e Liberazione propone un tavolo di discussione sulla crisi

AVELLINO – Venerdì 2 marzo, presso la sala conferenze del Palazzo Vescovile di Avellino, interessante appuntamento culturale promosso da Comunione e Liberazione di Avellino sul tema della crisi.
“La crisi sfida per il cambiamento” questo il titolo del convegno che vedrà al tavolo dei relatori Lorenzo Savignano, responsabile diocesano della Fraternità di Comunione e Liberazione, S.E. Mons. Francesco Marino, il segretario generale della Cisl Avellino Mario Melchionna e il Presidente della “Fondazione per il Sud” Carlo Borgomeo.
L’incontro di venerdì affonda le radici nel volantino dal titolo omonimo diffuso nel mese di ottobre 2011 da Comunione e Liberazione nel quale, partendo dalla prospettiva delineata dal fondatore di CL don Luigi Giussani (di cui proprio in questi giorni inizia il processo di beatificazione), si offriva uno spunto di dialogo per favorire la ripresa del Paese.
Proprio a partire da questo volantino, diffuso attraverso la stampa, il sito di CL e distribuito nelle piazze italiane dagli aderenti al Movimento, si è innescato un processo di discussione pubblica che, partendo da questo documento, ha inteso aprire un confronto con le varie realtà territoriali; com’è avvenuto in moltissime città italiane anche ad Avellino ci sarà questa interessante occasione di approfondimento e dibattito.
Interesse rafforzato in questa sede anche dal tavolo dei relatori che annovera tre presenze importanti come quelle del Vescovo Marino, sempre fortemente impegnato sui temi sociali coniugati a quelli della fede, di Carlo Borgomeo, già creatore di Sviluppo Italia e ora presidente della Fondazione per il Sud e, a rappresentare la realtà viva della crisi nel nostro territorio, il Segretario generale della Cisl Mario Melchionna.
A rappresentare il senso di quest’incontro una frase di Don Giussani che i rappresentanti irpini di CL hanno impresso sull’invito al convegno e che recita: “Una comunità cristiana autentica vive in costante rapporto con il resto degli uomini, di cui condivide totalmente i bisogni, ed insieme cui quali sente i problemi. Per la profonda esperienza fraterna che in essa si sviluppa, la comunità cristiana non può non tendere ad avere una sua idea ed un suo metodo d’affronto dei problemi comuni, sia pratici che teorici, da offrire come sua specifica collaborazione a tutto il resto della società in cui è situata”.