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C’è una conchiglia sulla spiaggia che nessuno raccoglie. È piccola, fragile, coperta di sabbia… ma dentro nasconde il rumore di un grido. La cantante non si limita a cantare: racconta, denuncia, accarezza e colpisce. Le scelte musicali privilegiano pianoforte, archi e tocchi elettronici leggeri, in una produzione che bilancia bene il pathos del testo con una struttura accessibile e coinvolgente. |
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La dinamica crescente accompagna perfettamente il messaggio: parte da un sussurro e si apre in un grido di consapevolezza. Il testo è una ferita aperta che parla con dolcezza. Non ci sono accuse dirette, solo immagini potenti: occhi spaventati, giochi mai iniziati, silenzi assordanti. A rendere ancora più intensa l’esperienza d’ascolto è il finale del brano, dove compaiono le voci dei figli che la stessa Giorgia ha coinvolto nella produzione per emozionare ed emozionarsi. |
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Giorgia Monti dà voce ai bambini di Gaza nel commovente singolo di debutto
