Domani a Brendola il suggestivo concerto del musicista mongolo Enkhjargal Dandarvaanchig

L’artista originario di Ulan Bator si esibirà in trio sabato 25 febbraio alle ore 21, alla XXVII edizione del festival Vo’ on the Folks.

Arriva a Brendola per il Vo’ on the Folks l’acclamato musicista mongolo Enkhjargal Dandarvaanchig. L’artista originario di Ulan Bator si esibirà sabato 25 febbraio a Brendola alla Sala della Comunità di Brendola nell’ambito della XXVII edizione del festival ideato e diretto da Paolo Sgevano.

Ad accompagnarlo in questo tour, prodotto da Frame Evolution, ci saranno Solongo Damdin (al khuuchir) e Tungalag Purevdorj (alla yatga). Insieme danno vita a una musica evocativa ispirata dai paesaggi dell’Asia orientale, con un repertorio che spazia da composizioni tradizionali a brani originali e sonorità più contemporanee. Dopo le esibizioni degli svedesi Symbio e delle italoalbanesi Hana, la seconda serata del Vo on the Folks 2023 presenta uno spettacolo musicale di grande fascino e suggestione.

Enkhjargal Dandarvaanchig, musicista e cantante originario della Mongolia, ambasciatore musicale del suo paese, da anni risiede in Germania. Ha portato la sua musica in giro per il mondo riscuotendo sempre ottimi consensi. Si è esibito nei più importanti festival internazionali, dal Womad di Peter Gabriel nel 1994 al Wacken Open Air davanti a 100mila spettatori o al Violons sur le Sable con l’Orchestra dell’Opera di Parigi.

Cresciuto in mezzo alla tundra e successivamente specializzato al Conservatorio di Ulan Bator, Epi (al secolo Enkhjargal Dandarvaanchig) canta alla maniera Khöömii, una particolare tecnica di canto ‘di gola’, che permette di produrre simultaneamente due o più suoni distinti. Oltre a suonare il morin khuur(antico strumento a due corde in crine di cavallo simbolo del popolo mongolo) come un violoncello. La sua musica rievoca la grandezza della cultura e delle arti della Mongolia, con suggestioni che, a partire dalla tradizione del popolo della steppa, ci conducono nelle più recenti evoluzioni della world music. I brani hanno sovente la qualità e la trasparenza della musica da camera, pur mantenendo il potere incantatorio delle tradizioni popolari. Sembra quasi di sentire risuonare gli zoccoli dei piccoli e robusti cavalli mongoli dietro cui Genghis Khan fondò uno dei più grandi imperi mondiali di tutti i tempi. Uno spettacolo affascinante che conduce gli spettatori nel cuore della Mongolia, dalle sconfinate praterie del sud fino al deserto del Gobi.

Organizzato dalla Sala della Comunità di Vo’ di Brendola e Frame Evolution, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Brendola e la Banca delle Terre Venete, il “Vo’ on the Folks” rappresenta uno spazio privilegiato per la riscoperta e la tutela di preziose tradizioni da conservare e tramandare, rilette in chiave contemporanea.
Tra i prossimi appuntamenti in programma, sabato 11 marzo in scena l’irish music dei Willos‘, band con base in Toscana che include 6 musicisti da Italia, Canada e Irlanda. In chiusura, il 25 marzo, spazio a Khayal, quartetto multietnico composto dal tunisino Amine Mraihi, dalla cantante svizzera Raphaëlle Brochet, dal violinista indiano Baiju Bhatt e dal percussionista iraniano Shayan Fathi.