Con la conclusione del Kick-off meeting, svoltosi all’Hotel Oriente di Napoli nei giorni scorsi, entra nel vivo il Progetto CORE, finanziato dall’Unione Europea, che punta a preparare la società europea ad eventi catastrofici e situazioni di emergenza facendo crescere la consapevolezza del rischio ed il livello di resilienza. Svariati gli scenari analizzati nel progetto che spaziano dagli eventi naturali come quelli legati a terremoti o dissesto idrogeologico (frane, alluvioni) alle pandemie e ad altre catastrofi imputabili all’uomo (disastri industriali).
Qui il link con le dichiarazioni di alcuni partecipanti al Kick-off meeting di Napoli:
Il progetto impegna un Consorzio multidisciplinare tra Università, Istituti ed Enti di Ricerca, Associazioni di intervento umanitario, è coordinato dal Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Salerno ed impegna anche ISSNOVA, Institute for Sustainable Society and Innovation, che ha sede a Napoli, per tutto quanto attiene la definizione degli indicatori di vulnerabilità, l’analisi degli eventi del passato e la realizzazione di una vera e propria “cassetta degli attrezzi” per misurare la cultura della sicurezza ed il livello di “sensibilità” dei piani di emergenza ai diversi bisogni della comunità mettendo l’uomo al centro della prevenzione e del soccorso.
Undici i paesi coinvolti (Italia, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Gran Bretagna, Finlandia, Svezia, Belgio, Estonia e Israele). Per l’Italia partecipano, oltre a UNISA e ISSNOVA, anche la Croce Rossa Italiana, il Ministero dell’Interno ed in particolare la Protezione Civile ed il Corpo dei Vigili del Fuoco, il Ministero per i Beni Ambientali e Culturali attraverso il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e il Comune di San Giuseppe Vesuviano.