Negrini ridà voce agli Ertani e incanta Ariano: “La luna sott’acqua” premiato con l’Hirpus d’Oro – Menzione Speciale all’ A.I.F.F.

Emozione e consapevolezza hanno attraversato l’Auditorium Lina Wertmüller durante la cerimonia di premiazione dell’Ariano International Film Festival, dove il regista e poeta Alessandro Negrini ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria nell’ambito del Premio Hirpus d’Oro, per il suo film La luna sott’acqua.
Il riconoscimento ha sottolineato la forza lirica e politica di un’opera che, evitando ogni retorica, ha saputo restituire memoria e dignità alle vittime del disastro del Vajont del 1963, ma soprattutto ai sopravvissuti: gli Ertani, abitanti del villaggio friulano di Erto, custodi silenziosi di una storia ferita.
Motivazione della Giuria
Un documentario delicato e originale che esplora il sottile confine tra memoria e rinascita. Alternando il racconto del presente con la proposta di un’opera d’arte sulla diga e le reazioni contrastanti della comunità a un livello onirico che dà forma all’inconscio collettivo degli abitanti, il film riesce a restituire con sensibilità e inventiva la complessità di un territorio che si interroga sul proprio futuro. Una menzione speciale per il coraggio narrativo e l’equilibrio tra poesia e realtà.
Un regista della memoria, tra poesia e impegno civile
Alessandro Negrini, regista e autore italiano che vive tra l’Irlanda e l’Italia, è noto per un cinema che attraversa i confini del reale e si nutre di dimensioni visionarie. Nei suoi lavori, il paesaggio non è mai semplice sfondo, ma corpo vivo, carico di storia e umanità. La luna sott’acqua è la sua opera più intima e radicale: un “docusogno”, come lui stesso ama definirlo, che fonde elementi documentaristici con immagini oniriche, dando voce non solo al trauma, ma alla resistenza silenziosa di chi è sopravvissuto all’oblio.
Durante la cerimonia, Negrini ha ricevuto il premio dalle mani della giuria artistica e ha voluto dedicarlo agli Ertani, “che hanno custodito la memoria come una foresta tiene in piedi gli alberi caduti”. Ha poi rivolto un pensiero a Francesca Albanese,  arianese di nascita e Relatrice Speciale dell’ONU, dedicandole il premio ricevuto.
Emozioni forti e poesia nell’incontro con il pubblico
Il momento più coinvolgente della giornata è arrivato nel pomeriggio, con la proiezione di La luna sott’acqua, seguita da un partecipato incontro con il pubblico, guidato con competenza e sensibilità da Antonio Perna, noto speaker e presentatore. La sala gremita ha vissuto momenti di forte intensità emotiva: tra commozione, applausi e silenzi carichi di significato, il film ha lasciato un segno profondo.
Nel dialogo successivo, Negrini si è rivelato un affabulatore straordinario, capace di alternare riflessione e leggerezza, poesia e ironia. Con parole vibranti ha raccontato la genesi del film, il legame con la comunità di Erto, la scelta di un linguaggio visionario e l’importanza di restituire dignità al dolore senza trasformarlo in spettacolo. L’atmosfera in sala era quella di un rito collettivo, dove arte, memoria e umanità si sono fuse in un’unica voce.
Cinema come atto di resistenza
La luna sott’acqua si conferma così non solo come un’opera di alto valore estetico, ma anche come un atto di resistenza culturale: un film che scava nel tempo per riaccendere la memoria collettiva, senza moralismi, ma con dolcezza e potenza simbolica.
La Menzione Speciale Hirpus d’Oro rappresenta un riconoscimento non solo al valore dell’opera, ma a un modo di fare cinema che oggi appare sempre più necessario: un cinema che ascolta, che interroga, che non dimentica.