Gigi Miracol in viaggio per Festival Ritratto di un uomo libero

Il viaggio di  Gigi Miracol – Ritratto di un uomo libero prosegue per Festival: il documentario firmato da Dimitri Feltrin che racconta la vita intensa e poetica di Luigi Antonioli, in arte Gigi Miracol, sarà infatti il 9 luglio all’Ischia Global Film Festival che lo proporrà con screening online su mymovies alle 17:00; per poi approdare a fine settembre alla Selezione Ufficiale del Torino Underground Cinefest.
Un’opera autentica e vibrante, capace di restituire con delicatezza le esperienze, le ferite e la straordinaria umanità di Gigi. Attraverso il fluire delle stagioni, il documentario esplora la sua esistenza fuori dagli schemi: le giornate tra le vigne, l’amore per la poesia in dialetto, il legame profondo con la natura e i momenti di solitudine. Ogni frammento di vita si trasforma in arte, offrendo uno sguardo penetrante su un uomo che ha fatto della libertà e dell’autenticità la sua cifra più vera.
Il film è prodotto da Zeta Group con Massimo BelluzzoAlen Basic e Luca Pinzi, realizzato con il contributo della Regione del Veneto e del Ministero della Cultura, con il sostegno della Veneto Film Commission, in collaborazione con Treviso Film Commission, e distribuito da Emerafilm.
Un lavoro dall’approccio intimo e non convenzionale il cui racconto non segue una linea logica e strutturata, ma si dipana attraverso una serie di incontri, riflessioni e immagini evocative che dipingono il ritratto di Gigi e della sua terra. La natura non è solo un contesto, ma una protagonista silenziosa che fa da sfondo alla vita di Gigi: le vigne, il paesaggio veneto, i momenti di solitudine e di rinnovamento, insieme al rapporto profondo e instancabile di Gigi con l’ambiente che lo circonda.
Le immagini si susseguono in ampie panoramiche, sfruttando la luce naturale e il ritmo lento delle stagioni, mentre la musica jazz di Walter Bertolo e i brani in dialetto veneto dei Do’Storieski, parte integrante del film, accompagnano le riflessioni e le parole di Gigi, rendendo il linguaggio del protagonista ancora più potente.
Le stagioni dettano il tempo del film, come il tempo di Gigi, scandito dai suoi viaggi tra le viti e le cantine, le sue performance di giocoleria e mangiafuoco, ma anche dai momenti di riflessione e malinconia per una vita che sta invecchiando, ma che non smette mai di celebrare la libertà e la bellezza di ciò che lo circonda. La narrazione si dipana anche attraverso le poesie nel dialetto di Fregona di Gigi, che raccontano il passaggio del tempo e la sua visione della vita, dalla giovinezza alla vecchiaia. A un certo punto del film, si celebra anche il suo 70esimo compleanno, simbolo di una vita vissuta in piena libertà, con amici e risate.
Eppure l’atmosfera non è mai solo di festa, ma riflette anche la solitudine esistenziale di un uomo che, pur circondato da molti, porta con sé un peso di nostalgia e riflessione profonda.