Mostra Chairman di Giovanni Trimani

Dopo il successo dell’inaugurazione avvenuta il 4 giugno, che ha visto la presenza di numerosi visitatori e appassionati, per un anno sarà possibile scoprire questa bellissima e interessante esposizione, prenotando la propria visita in anticipo. La sede romana di CBA Studio Legale e Tributario ospiterà infatti, per un anno, la mostra personale “CHAIRMAN” di Giovanni Trimani, a cura di Velia Littera.

La mostra sarà visitabile fino al mese di giugno 2026.

 

CHAIRMAN è una mostra che esplora la sedia non solo come oggetto, ma come simbolo della condizione umana. Un confine tra il corpo e lo spazio, tra il controllo e la libertà, tra la presenza e l’assenza. Il percorso espositivo accompagna attraverso queste diverse dimensioni, in un viaggio che parte dalla concretezza della sedia come oggetto quotidiano e arriva alla sua dissoluzione in un’idea, invita a interrogarsi su cosa significhi “prendere posto” nel mondo e su come gli spazi che abitiamo definiscano la nostra stessa esistenza.

 

La sedia, in senso figurativo, può essere un vincolo o un trampolino, un elemento di costrizione o di libertà, non è assenza di profondità, ma una diversa prospettiva sul mondo.

Trimani ci propone di guardare la realtà ribaltando il modo in cui concepiamo oggetti apparentemente ordinari. Nella vita quotidiana, la sedia è un punto fermo, ci sostiene e ci definisce nello spazio.

 

Ma cosa succede se la sedia perde il suo ruolo statico e diventa un elemento fluido,

instabile, capace di ridefinire il nostro rapporto con l’ambiente?

Un cambio di prospettiva non significa perdita di significato,

ma possibilità di osservare il mondo senza i vincoli imposti dalle strutture rigide.

Le sedie si dissolvono, si trasformano, si materializzano o diventano parte del corpo stesso. A volte imprigionano l’individuo, altre lo proiettano in una dimensione sospesa, metafisica. La sedia, invece di essere solo un oggetto funzionale, diventa un simbolo del nostro rapporto con il potere, con le convenzioni sociali, con l’identità e con la possibilità di evadere da schemi prestabiliti.

 

“Le Sedie di Giovanni Trimani congiungono i segni crudi di matrice espressionista con il respiro ampio, atmosferico dei luminosi cieli romani, il peso dell’esistenza e la levità del sogno, l’anelito all’infinito e l’apparentemente contraddittorio bisogno di concretezza: le sedie e il Chairman infatti si librano nell’aria, ma un filo le unisce tra loro così come alla terra. A noi resta l’enigma, la scelta della dimensione onirica e il reale, tra il desiderio di ascendere e la paura del vuoto: come ne La passeggiata di Chagall, dove il volo di Bella non sarebbe possibile senza la forza della mano che la solleva, così la sedia di Giovanni Trimani è l’universale contrappeso di un complesso equilibrio esistenziale”

afferma la storica dell’arte Claudia Andreotta

 

Stefano Petrecca, Partner Responsabile della sede romana di CBA:

“La mostra costituisce il quinto appuntamento di CBA per l’Arte, un progetto nato per promuovere il dialogo tra arte e diritto, valorizzando il lavoro di artisti italiani e internazionali. A partire dalla data di inaugurazione, le opere di Giovanni Trimani saranno ospitate per un anno nella nostra sede di Roma, confermando la volontà di aprire lo Studio a linguaggi espressivi capaci di stimolare nuove prospettive. Il dialogo tra arte e diritto prosegue anche nella sede di Milano, con I Lunedì dell’Arte, gli incontri periodici curati dal Partner Nicola Canessa che promuovono il dialogo tra artisti, accademici, galleristi e professionisti del settore legale e tributario”

 

Artista contemporaneo nato a Roma nel 1974, Giovanni Trimani si considera un professionista dal 2007, ma le radici del suo essere artista affondano nel lontano 1987, quando ebbe la fortuna di incontrare Franco Giacchieri, importantissimo pittore romano. Negli anni Trimani ha affinato la sua tecnica con un’estenuante pratica accompagnata da quotidiana e scrupolosa preparazione didattica, lungo un percorso di apprendimento e formazione continua che rimane tutt’ora un punto fermo del suo lavoro.

Vive e lavora a Roma.