Il 12 giugno i libri di Andrea Giuli, Angela Procaccini, Gaetano Cerracchio nella Chiesa di Santa Maria de’ Lama a Salerno per ..incostieraamalfitana .it

Altri Premi Dolce e caffè “DonneinCultura” a Gabriella Gagliardi e Francesca Patitucci.

 

Si torna a Salerno con la XIX edizione di ..incostieraamalfitana .it Festa del Libro in Mediterraneo: nello scenario suggestivo della Chiesa di Santa Maria de’ Lama, nel centro storico cittadino, giovedì 12 giugno nuovi Salotti letterari alle ore 19.00. Protagonisti Andrea Giuli con “Quel che c’è da fare prima di morire” (Robin), Angela Procaccini  con “Stralci di vita” (Graus) e Gaetano Cerracchio con “La sapienza del caso” (Santelli). Con il patrocinio del Touring Club Italiano Club di Territorio di Salerno.

La verità. Ovvero un pretesto, una ricerca, un grimaldello, un obiettivo, un simulacro, un alibi, un assoluto relativo, una dea polimorfa, il proseguimento del concetto di morte con altri mezzi. In “Quel che c’è da fare prima di morire” di Andrea Giuli si inanellano venti racconti brevi i cui altrettanti incipit si alternano sempre e solo con le locuzioni “In verità”, “per la verità”, “la verità”. Sarebbe forse meglio definirli venti apologhi moderni o novelle contemporanee in cui l’idea e la parola “verità” diventano in effetti delle chiavi, più o meno labili o più o meno evidenti, per dei racconti che parlano di altri temi, eterni e più particolari: la morte, l’amore in molte forme, l’eros, la solitudine, la natura, il potere, l’utopia, la ragione, il sentimento, la giustizia umana. Ma anche topos eminentemente cari a chi scrive: l’inverno, l’indulgenza, la vita coniugale, il sesso, l’odio, la fedeltà e il tradimento, il mare, la campagna, l’idiozia dell’ideologia e della coerenza come dogma, la contraddizione come stigma esistenziale. La nota biografico-esistenziale naturalmente è prevalente, bene o male camuffata dietro nom de plume o alter ego, ma il libro si snoda attraverso una serie di “quadri” che prendono spunto dai pretesti più disparati e di personaggi frutto di fantasia che danno vita a brevi storie sospese o concluse in cui vari registri tonali, posture psicologiche e atmosfere interiori si contaminano, dall’ironia al sarcasmo, dalla malinconia al nichilismo, dalla verve fantastica e grottesca al realismo cinico e visionario, dalla velata polemica alla vena pseudo-moraleggiante, dai vaghi riferimenti all’attualità all’astrattismo coloristico, dal colloquiale al metafisico, dall’abbrivio poetico alla partitura prosastica.

Nei racconti di “Stralci di vita” di Angela Procaccini vi è fede e vi è anche la forza della fede, che traspare nei suoi personaggi. “E gli stralci di vita”, come scrive Roberto Di Salvo, “mi sembra si trasformino anche, a saperli guardare in controluce, in tralci, tralci di vita, o se si vuole recuperarne il simbolismo, di vite. Ché c’è sovente entelechia, promessa di futuro. Le storie sono allora tessere, e le tessere non possono restare isolate, ma sono elementi d’un mosaico, di qualcosa di più grande in cui restare comprese e necessitano l’una delle altre, esattamente come nella vita vissuta le esistenze di ciascuno”.

Enea Cerchio, avvocato, e protagonista di “La sapienza del caso” di Gaetano Cerracchio, si trova nel mezzo dell’ennesima discussione con la moglie. Al culmine dell’esasperazione e stufo dei continui litigi, le confessa ciò che prova in quel momento: «Magari non ci fossimo mai incontrati». Un’ipotesi talmente lontana dalla realtà da rendere inimmaginabili anche le sue conseguenze. Enea, invece, diventerà protagonista di una vicenda surreale e vivrà fino in fondo il desiderio che ha espresso. Precipitato in un passato che lo confonde, scoprirà che la via verso la felicità è guidata dall’amore.

Con gli autori si intratterrà il direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Alfonso Bottone che consegnerà, con Secondo Squizzato, console della sezione di Salerno del Touring Club Italiano, altre due farfalle in ceramica, realizzate dal Maestro Vittorio Ruocco, del Premio Dolce e caffèDonneinCultura” salernitane alla scrittrice Gabriella Gagliardi e alla poetessa Francesca Patitucci.