Confagricoltura Salerno, parte a Serre la produzione di biometano e compost dai reflui bufalini

Effettuata la necessaria fase di collaudo, dallo scorso 12 febbraio nell’impianto sviluppato da Rienergy E.S.Co. e realizzato da Bionergyserre a Serre, in provincia di Salerno, è iniziata l’attività di trasformazione dei reflui degli allevamenti bufalini per la produzione di biometano e di compost di qualità. Alla data del 15 maggio nell’impianto sono stati conferiti, da 50 aziende zootecniche (principalmente di Serre e della provincia di Salerno), circa 12mila quintali di liquami e seimila tonnellate di letame, con una media di oltre 40 viaggi giornalieri. L’impianto ha già raggiunto una condizione prossima a quella di regime con una produzione di 500 metri cubi orari di biometano per quanto riguarda la linea gas, ed una produzione di circa 750 tonnellate di bioconcime al mese.

Per avviare l’attività nell’altro impianto realizzato ad Albanella, la società Bionergy Albanella è in attesa dell’imminente rilascio ministeriale del numero identificativo, dopodiché potrà dare il via ai conferimenti alle altre aziende zootecniche in lista di attesa. Il costo di realizzazione di ciascuno dei due impianti è stato di circa 30 milioni di euro. Ognuno, a regime, produrrà 8,5 milioni di m³ di biometano all’anno e ben 52 mila tonnellate di bioconcime. I reflui trattati in ogni singolo impianto porteranno ad un risparmio dallo spandimento diretto su terreno pari a 3.500 ettari, evitando in questo modo il rischio di inquinamento da nitrati che con le piogge finiscono prima nei canali, poi nel Sele e infine in mare. Nel bilancio ambientale vanno inoltre considerati gli effetti benefici prodotti sia dal biometano, che riduce la dipendenza dai combustibili fossili, che dall’utilizzo del compost che arricchisce di nutrienti i terreni agricoli senza ricorrere a fertilizzanti chimici.

Fin  dall’inizio, più di due anni fa, come Confagricoltura abbiamo sostenuto tra le nostre aziende associate e nel territorio la costruzione di questi impianti, ciascuno dei quali è in grado di smaltire i reflui di circa 10mila bufale, perché siamo convinti – ha spiegato Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno –  che da questa tecnologia arriva la soluzione definitiva per lo smaltimento  dei reflui zootecnici che tanti problemi, anche di natura giudiziaria, ha creato agli allevatori bufalini, per i quali di recente abbiamo costituito pure l’OP Centrale del latte di bufala. Tra non molto inizierà anche la commercializzazione del compost tra le aziende agricole della quarta gamma.”

Abbiamo realizzato le strutture – ha confermato Renato De Santis, Ceo di Rienergy Esco – per trasformare gli scarti della filiera bufalina in risorsa, producendo energia pulita e compost per un futuro sostenibile. A breve inizieremo la produzione anche nell’impianto di Albanella alleggerendo, in questo modo, l’impatto ambientale di altre 20mila bufale nella Piana del Sele. Nel frattempo, abbiamo presentato ricorso al Tar contro la decisione dell’Ufficio urbanistica del Comune di Capaccio che  ha bloccato la realizzazione del terzo impianto già inserito, tra l’altro, nella graduatoria nazionale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Siamo convinti di essere nel giusto, perché l’Ufficio urbanistica non ha tenuto conto della normativa nazionale per questo tipo di impianti e perché aveva l’obbligo, prima della chiusura del provvedimento, di entrare nel merito delle nostre controdeduzioni.”