“L’uomo non vive di solo pane.”
Questa frase, ripresa poi nel Vangelo, è contenuta nel Deuteronomio, il libro della bibbia scritto durante i 40 anni trascorsi nel deserto del Sinai, prima di raggiungere la terra promessa.
Nella fase storica attuale ci troviamo ad attraversare un altro deserto in attesa di arrivare alla terra promessa.
Siamo in un’epoca di grandi cambiamenti, cambiamenti che coinvolgono tutte le fasce di età ma soprattutto i giovani.
Si parla tanto di giovani ma se ne parla come di una entità separata.
Se ne parla soprattutto quando si accoltellano per futili motivi o quando si schiantano, contro un albero, alla guida.
Ne parliamo come di una categoria omogenea, come se noi adulti potessimo parlare dei quarantenni dicendo che sono tutti lavoratori o i settantenni sono tutti umarell… certe generalizzazioni vanno bene per le statistiche, ma non servono nella vita, come ben ci insegna la psicoanalisi.
IL CONFRONTO AL CAFFÈ EQUO E SOLIDALE HOPE DI AVELLINO
Il commento del dottor Alfonso Leo: “Su questi presupposti ci proponiamo di creare uno spazio di confronto non con i giovani, ma con chi abbia voglia di mettersi in gioco. Il target è legato si agli adolescenti e ai giovani adulti, ma non solo. Si propone anche come spazio di discussione, non di conferenza usando anche lo strumento della psicoanalisi lacaniana come possibile lettura, ma non solo. Gli argomenti verranno scelti di volta in volta, sulla base delle richieste che provengono dalle persone intervenute. Si cercherà di coinvolgere tutte le agenzie educative, in senso lato, presenti sul territorio, senza preclusioni di sorta, in un dialogo aperto. Non si tratta di dare prescrizioni o istruzioni per l’uso, ma di cercare di capirci qualcosa di più. Ognuno di noi ha da imparare dall’altro! Ci proponiamo di creare questo spazio nell’ambito del caffè Hope ad Avellino. Tali iniziative mirano a coinvolgere non solo la città di Avellino, ma l’intera provincia al fine di creare momenti d’incontro anche in altri comuni se ne emergerà il desiderio. Si tratta, insomma, di partire con un piccolo nucleo di persone ma con il desiderio di favorire una cultura del dialogo a più livelli, partendo dall’insegnamento della psicoanalisi Lacaniana e non solo. Per queste motivazioni abbiamo bisogno dell’apporto di chiunque abbia voglia di dare un sostegno a questo progetto, proprio perché non si vive di solo pane.”