Il 12 maggio al Complesso San Michele di Salerno la prima presentazione pubblica di “Francesco II e la fine del Regno delle Due Sicilie”, un’opera che riscrive le ultime pagine della storia borbonica attraverso documenti inediti e riflessioni storiografiche profonde.
Seconda presentazione per un libro che promette di rinnovare il dibattito sul Risorgimento italiano e sulla “questione meridionale” con l’evento di lunedì 12 maggio alle 18:00 presso il Complesso San Michele, in via San Michele 10, a Salerno. Si tratta del volume Francesco II e la fine del Regno delle Due Sicilie di Francesco Barra, edito da Il Terebinto Edizioni, casa editrice di Avellino impegnata nella valorizzazione della storia e della cultura meridionale. Il libro – collana “Storia Meridionale”, n. 7, 372 pagine, formato 17×24 cm, prezzo di copertina 20,00 euro, ISBN 9788831340960 – è già disponibile in libreria.
Una serata di riflessione storica e confronto
Alla presentazione porteranno i saluti istituzionali Paola Nigro, presidente dell’Associazione Adorea, e Domenico Credendino, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana. Interverranno come relatori Aurelio Musi, storico e docente di Storia Moderna presso l’Università di Salerno, e Sebastiano Martelli, italianista e docente di Letteratura italiana presso lo stesso ateneo. A moderare l’incontro sarà Nunzia Soglia, docente di materie letterarie nelle scuole superiori.
La fine di un regno, o di un mondo?
Il libro di Francesco Barra propone un’indagine rigorosa sul collasso del Regno delle Due Sicilie, con uno sguardo che va oltre la semplice cronaca politica. Al centro dell’opera si trovano l’inedito epistolario tra Nicola Nisco e Mauro Musci – due intellettuali su fronti opposti del Risorgimento – e documenti ritrovati negli archivi borbonici, che offrono uno sguardo raro sulla lotta ideologica tra tradizionalismo monarchico e liberalismo nazionale. Barra, già ordinario di Storia moderna all’Università di Salerno, conduce il lettore tra i saloni di Palazzo Farnese e le montagne del brigantaggio postunitario, ricostruendo una vera e propria “guerra civile” combattuta nel Sud Italia tra il 1860 e il 1870.
Una memoria contesa tra nostalgia e ideologia
Il libro si distingue per la sua capacità di coniugare rigore accademico e profondità narrativa. Come si legge nella prefazione firmata da Carmine Pinto, “Musci e Nisco erano in prima fila quando caddero le Due Sicilie e nacque il Regno d’Italia. La competizione interna fu assorbita dalla rivoluzione nazionale del 1860 e risolta dalla guerra successiva”. Una riflessione che tocca ancora oggi le radici profonde del divario Nord-Sud e delle fragilità del processo unitario.
L’autore
Francesco Barra è stato professore ordinario di Storia moderna all’Università degli Studi di Salerno. Laureatosi a Napoli, è autore di numerosi volumi dedicati alla storia del Mezzogiorno tra ancien régime, età napoleonica e Risorgimento. Tra le sue pubblicazioni più rilevanti si ricordano Il Mezzogiorno e le potenze europee nell’età moderna (1993), Il Regno delle Due Sicilie (1734–1861) (2018) e Una pandemia medievale. Regno di Napoli e Principato Ultra tra Peste Nera e Crisi del Trecento (2023).