Poste Italiane, Pistoia scoperchia il vaso di Pandora

Mentre la coraggiosa stampa provinciale, di tutta Italia, lodava l’azione di pubblica denuncia del grave illecito degli straordinari non pagati da Poste Italiane SpA al giovane ex postino Carmine Pascale, quest’ultimo riceveva in privato messaggi da un responsabile del CD di Pistoia, dove aveva prestato servizio. Incredibilmente, invece di fare mea culpa tra le proprie fila, il responsabile alle dipendenze di Poste, addirittura, voleva sapere dal giovane “nome e cognome” di eventuali persone che lo avrebbero supportato nella sua opera di denuncia e in particolare di un presunto referente sindacale che gli avrebbe promesso di dare manforte ma che a conti fatti si sarebbe tirato indietro. Caccia alle streghe in casa Poste, dunque.

Incredulo l’ex lavoratore che, ancora una volta, intende stigmatizzare la condotta dell’azienda: “da Pistoia mi sarei aspettato delle scuse e invece esordisce dicendo che non meritavano questo «trattamento» da parte mia! Gli unici a non meritare questo trattamento sono i tantissimi giovani sfruttati da Poste Italiane (sic!), la quale, peraltro, si vanta di essere un’azienda etica, trasparente e attenta al benessere dei propri dipendenti sfoggiando altisonanti riconoscimenti”.

Inconsistente la presenza del sindacato, che ha visto e non è intervenuto pur essendo stato interpellato: “il sindacato ha il dovere, non solo morale, di tutelare i lavoratori. Con me tutto questo non c’è stato” precisa Carmine Pascale, “unico sostegno concreto ricevuto dal mio avvocato, Rocco Bruno, che ringrazio non solo per aver aiutato me ma anche per aver sposato la causa dello sfruttamento del precariato in Poste. Stiamo costituendo, con il supporto di un pool di avvocati, un Ente indipendente dal nome Precariato SOS che possa tutelare il precariato in Poste, in modo organico e ad ampio raggio,contattabile in questa prima fase tramite e-mail: precariatosos@libero.it ma seguiranno presto importanti sviluppi”.