Chiusura in grande stile per il Teatro “99 Posti” di Mercogliano

Chiusura in grande stile per il Teatro “99 Posti” di Mercogliano, dopo una stagione di grande successo, declinata al femminile. La direzione artistica di Gianni Di Nardo, con la consulenza di Elena Spiniello, ha portato in Irpinia il top delle compagnie internazionali, che hanno conquistato il pubblico con le loro proposte contemporanee, di grande attualità, pur se, in alcuni casi, ambientate nel passato. Dopo essersi dedicati all’introspezione femminile, calando nella storia narrata i drammi e l’emancipazione delle donne, domenica 12 febbraio, alle 18.30, sipario su una produzione di Pro Teatro di Baiano, 99 Posti e Clan H di Avellino, “ Aspettando Godot. (L’occasione)”, di Beckett, per la regia di Francesco Scotto. In scena, Paolo Capozzo e Maurizio Picariello (99 Posti), Salvatore Mazza (Clan H), Antonio Lippiello e Alberto Tortora (Pro Teatro). Un grande spettacolo, firmata da un valente regista del genere contemporaneo, Francesco Scotto, appunto, che propone al pubblico l’essenza del teatro dell’assurdo. I protagonisti sono Vladimiro ed Estragone, due personaggi molto sensibili, sebbene siano dei vagabondi, in perenne attesa di Godot. Non si sa né chi sia, né quando verrà, fino a quando non appare un ragazzo. Il giovane dice ai due che il Signor Godot oggi, non verrà, verrà domani, creando un’atmosfera di dilatazione del tempo.  Una performance d’essay, dunque, incentrata sul valore dell’attesa, dell’occasione che in futuro potrebbe bussare alla porta o che non è stata colta al suo presentarsi. Con grande maestria, Francesco Scotto rivisita il testo di Beckett, per portare speranza. “A volte-commenta Paolo Capozzo- le occasioni sembrano non arrivare. Invece, bisogna essere perseveranti e fiduciosi, credere nelle possibilità di cambiamento ed impegnarsi perché accada. La speranza diventa, così, il motore delle nostre azioni quotidiane e ci avvicina al linguaggio universale dei sentimenti, da cui nascono empatia, comprensione e solidarietà”-. Uno spettacolo emozionante, dunque, che illumina la riflessione su ciò che riteniamo perduto e che, invece, può ripresentarsi con altre forme.  “Abbiamo vissuto una stagione teatrale entusiasmante- conclude Gianni Di Nardo- circondati dall’affetto del pubblico. Con questo spettacolo regaliamo una vera chicca, lavorando in sinergia, per vivere insieme e condividere con lo spettatore il messaggio di Samuel Beckett, con una coproduzione irpina di qualità”-.