Chiamata alle arti “Aspettando Natale”

Spazio alla cultura. Non monopolizziamo il Fulco delle questioni. Spazio ai creativi, ai contenuti plurivoci, in questi giorni date spazio alle associazioni a Villa Amendola, alla Chiesa del Carmine, all’Eliseo, in collaborazione con tutte e dico tutte le associazioni, con statuti e iscrizioni al registro comunale e nazionale.

Fuori i nomi di chi non gestisce non profit, che copiazza eventi e non fa niente per questa città, tutto l’anno è che “si sceta” all’occorrenza. 

Sono stufa di cartelloni monocolore, monocorde, di persone che si abboffano a furia di vendere il niente, di non avere i requisiti e che con la scusa della cultura fanno interessi personali. 

Creare cartelloni, solo, per favorire lo shopping natalizio, non serve, permettete a tutti di utilizzare spazi pubblici, per incontri, laboratori, letture e canti natalizi. 

Vi ricordate, per caso, quando i cori cittadini abbiano allietato questa città, quando durante l’estate avete visto un palco, per i poeti e gli scrittori?

Quest’estate la mia Pec non è arrivata e non si sa perché, nessuno si è preoccupato dell’ufficialità, di chiedermi scusa pubblicamente, per non aver accolto il progetto. 

Fastidiosi nei modi e nel trattare con poca sensibilità e professionalità che sarebbe il minimo per chi la vive e la ama Avellino e non chiede soldi, perché guarda caso, non vi sono per tutti.

La polemica mettiamola pure da parte e creiamo occasione di incontro con chiamata alle arti, come in passato, per gestire un cartellone con tutti i contributi, fondamentali per dare concreta opportunità di espressione e di condivisione in un periodo in cui abbiamo perso il senso di essere comunità vivente.

Maria Ronca