La storia di un amore proibito in una struggente Napoli. Il dramma del fascismo fino al trauma della guerra. Lunedì 13 giugno, alle 17.30, a Villa Brancaccio (Corso Europa 33-35) di Napoli, si presenta “La signorina e l’amore” di Giovanna Mozzillo. Dialoga con l’autrice la storica dell’arte Francesca Amirante. L’evento è aperto al pubblico
La storia di un amore proibito e assoluto al tempo del fascismo e della guerra. Sullo sfondo, una Napoli dalla bellezza incontaminata. È tornato in libreria e negli store online il romanzo “La signorina e l’amore” di Giovanna Mozzillo vent’anni dopo la prima uscita grazie a Marlin editore, con introduzione del giornalista e storico Mario Avagliano e nella quarta di copertina un commento di Raffaele La Capria. Si tratta di un testo che non si lascia dimenticare perché, al tempo stesso, testimonianza su un passato prossimo spesso accantonato e commossa riflessione sull’amore e sulla morte.
«Da dove nasce il mio romanzo? La mia prima esigenza è stata quella di far rivivere mia zia Rosella, che tanto mi ha dato. Un’altra esigenza è stata quella di raccontare la storia della mia famiglia e dei valori che mi ha trasmesso. E poi, soprattutto, ho voluto resuscitare la realtà di allora perché, anche se non è passato nemmeno un secolo, tutto attorno a noi è cambiato come se fossero trascorsi mille anni. Inoltre, desideravo rappresentare Napoli in tutta la sua incantata bellezza», spiega Giovanna Mozzillo.
“Il fiore di Minerva”: la presentazione alla Feltrinelli di Napoli
Avventura e grande respiro storico. Si tratta di un thriller rinascimentale firmato dall’autore di “Hotel d’Angleterre”, Premio Giallo al Centro 2021: “Il fiore di Minerva” di Carmine Mari, II edizione viene presentato martedì 14 giugno, alle 18:00, alla Feltrinelli di Napoli, in via S. Caterina a Chiaia n. 23, angolo Piazza dei Martiri. Dialogano con l’autore i giornalisti e critici Ida Palisi (“Il Mattino”) e Piero Antonio Toma (“la Repubblica”).
Evidenzia l’autore: «Héctor, il protagonista del mio romanzo, è un ex conquistador, feroce e spietato, un avventuriero in cerca di salvezza, dopo anni di sangue e dolore. È stato al seguito di Pizarro e ha partecipato al saccheggio di Cajamarca. Poi un episodio sulle nebbiose montagne di Potosì, in Perù, condizionerà il prosieguo della sua esistenza e il modo di vedere le cose e gli uomini. Un personaggio che si scoprirà fragile di fronte all’amore».
Il romanzo
Héctor dell’Estremadura, ex conquistador, è finito a sorvegliare e proteggere le coste dalle incursioni barbariche a Salerno, al servizio del principe Ferrante, uno degli uomini più potenti del Viceregno di Napoli. L’affondamento di un brigantino francese, durante uno dei pattugliamenti, porta alla luce una misteriosa lettera cifrata e una serie di documenti che fanno presagire una rovinosa alleanza tra il principe Ferrante e il re di Francia. Una serie di omicidi, la scomparsa della lettera e il ritrovamento di uno scheletro complicano la situazione, catapultando Héctor al centro di un’indagine enigmatica e complessa, una sorta di cold case, le cui ragioni rimandano alla tragedia degli ebrei cacciati dalla Spagna.