A Lacedonia il 20 agosto una serata dedicata al MAVI e alla grande fotografia etnografica dell’antropologo Frank Cancian

Questa sera alle 22:00, a Lacedonia (Av) in piazza Francesco De Sanctis, la Pro Loco “Gino Chicone” e l’Amministrazione Comunale di Lacedonia organizzano una serata dedicata alla grande fotografia etnografica di Frank Cancian – fotografo e antropologo americano che lavorò per sei mesi nel borgo irpino nel 1957 – e al MAVI/Museo Antropologico Visivo Irpino, a cui nel 2017 Cancian ha donato l’importante collezione di negativi e provini delle 1801 fotografie da lui scattate nel 1957.
La serata sarà aperta dalla proiezione del documentario di 37 minuti “5×7 – il paese in una scatola”, premiato in molti festival internazionali, realizzato e prodotto dal regista romano Michele Citoni per il MAVI in coproduzione con la Pro Loco “Gino Chicone”, l’associazione LaPilart e il Comune di Lacedonia. Il film racconta la storia del soggiorno di Cancian a Lacedonia e la nascita del museo mostrando le sue bellissime foto.
A seguire, il saluto del Sindaco di Lacedonia Antonio Di Conza e gli interventi dello scrittore Sandro Abruzzese, del Presidente della Pro Loco Antonio Pignatiello e di Michele Citoni, autore del film e rappresentante dell’associazione LaPilart. Modera Elisa Giammarino, Segretaria della Pro Loco.
Le 1801 foto in bianco e nero di Cancian custodite dal MAVI rappresentano uno straordinario ritratto etnografico di una comunità rurale del Sud realizzato per immagini, richiamando il noto lavoro svolto dall’artista americano Paul Strand insieme al cineasta Cesare Zavattini Luzzara (Re) solo alcuni anni prima e pochissimi altri esempi analoghi. «Nessun antropologo che abbia studiato il Mezzogiorno d’Italia in quegli anni ci ha lasciato un più vivido e completo ritratto di comunità», ha scritto Francesco Faeta, uno dei massimi esperti di antropologia visuale, nel libro da lui curato Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia (1957) nelle fotografie di Frank Cancian (Postcart, 2020), volume pubblicato in doppia edizione italiana e inglese in occasione della omonima mostra in corso a Roma nella sede, scientificamente prestigiosa, del Museo delle Civiltà del Ministero della Cultura.
Il documentario di Citoni ricostruisce un episodio ancora poco conosciuto ma di grande importanza nella storia dell’antropologia visuale e fa un ritratto caldo e affettuoso di un intellettuale di grande valore, purtroppo scomparso nel novembre scorso in California, e del suo rapporto con la comunità in cui si è immerso per studiarla; inoltre racconta come la memoria e le pratiche culturali possano contribuire a rafforzare l’identità di una piccola comunità, elemento centrale per la coesione di tutti i territori interni italiani e d’Europa in crisi di spopolamento e marginalizzazione economica.

Lo scrittore Sandro Abruzzese è nato in Irpinia e vive a Ferrara dove insegna materie letterarie. Sul suo blog, “Raccontiviandanti”, si occupa di viaggio e sradicamento. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Mezzogiorno padano (Manifestolibri 2015) e Casapercasa (Rubettino 2018).