Alessandro Marinella: “Vorrei portare E.Marinella nel mondo”

Una piccola bottega sul lungomare di Napoli, diventata nel corso degli anni un salotto dove raffinatezza e gusto si uniscono ad accoglienza e famigliarità; le sete stampate a mano, la maestria delle sarte napoletane, la scrupolosa attenzione alla qualità delle materie prime, la passione per i dettagli, oggi come allora, sono il segreto di E.Marinella, il brand partenopeo, che ha fatto delle sue cravatte un simbolo di eleganza nel mondo. Ma la vera anima di Marinella è il laboratorio sartoriale: è lì che nasce la magia delle cravatte. Ogni cravatta è un piccolo capolavoro realizzato a mano da espertissime sarte che seguono nei minimi particolari ogni singolo passaggio della lavorazione: dal taglio del tessuto di seta alla stiratura, dalla fodera alla cucitura. Oggi gazzettadellirpinia.it, attraverso il nostro direttore, Antonio Guarino, ha incontrato Alessandro Marinella, la quarta generazione della famiglia che oltre al prestigioso cognome, eredita l’eleganza dei modi, la classe e la signorilità. Un bel caffè e via a parlare della storia del famoso brand partenopeo.
Alessandro, come nasce una cravatta Marinella?
Il segno distintivo di una cravatta Marinella è la sua completa artigianalità. La seta è stampata a mano secondo metodi tradizionali ed è poi lavorata, a mano, dalle nostre sarte. Nel nostro laboratorio non è presente nessuna macchina industriale. Si può scegliere tra un’infinità di colori e disegni e questo fa sì che ogni cravatta sia quasi unica. Oltre alla classica cravatta sartoriale, realizzata a tre pieghe, produciamo anche i modelli a cinque, sette, nove e dodici pieghe. Si tratta di cravatte molto pregiate per la quantità di seta utilizzata nella realizzazione. Lo spessore della cravatta è dato dalla quantità di tessuto piegato, in questo modo il prodotto finale assume una consistenza del tutto differente. Cerchiamo di soddisfare le richieste di tutti i clienti proponendo anche cravatte più lunghe o più strette rispetto ai grandi classici.

Se dovessi descrivere oggi l’azienda come descriveresti Marinella?
Da quando l’azienda è nata fino a 20 anni fa ci sono stati davvero pochi cambiamenti. E’ sempre rimasta la stessa, un piccolo negozio di 20 metri quadrati. Adesso l’azienda ha anche un nome riconosciuto. Il cliente ha bisogno di identificarsi e quindi anche lo stile, le fantasie, lo studio dell’estetica Marinella deve trasmettere al cliente la nostra ricerca. 
Qual è il tuo ruolo in azienda?
Mi occupo della parte gestionale e organizzativa dell’azienda: magazzino, ordini, personale.
Cosa significa fare business e avere successo in una città difficile come Napoli?
Noi non siamo un “unicum” qui, o in Campania. Esistono molte realtà come la nostra, che hanno sempre messo al centro l’amore per ciò che fanno. Io spero che queste imprese nel tempo possano avere più visibilità e chissà che anche noi, in qualche modo, potremo dare il nostro contributo perché sui media si parli sempre di più anche di loro e della Napoli Eccellente. In ogni caso, le mille sfide che nascono dalla complessità di questo territorio, alle quali viene sottoposto chi fa impresa, tirano fuori da sempre, il meglio che c’è in tutti noi, quindi, non posso che ringraziare Napoli per quel che è.

Mi racconti la storia di Berlusconi e di quando ordinò troppe cravatte per Natale?
Berlusconi un anno ordinò tantissime cravatte per fare dei  regali di Natale, ma non eravamo in grado di soddisfare l’enorme richiesta. Si venne a creare una specie di asta a ribasso tra mio padre e Berlusconi e alla fine si giunse a un punto d’incontro.
Alessandro, ci spieghi l’investimento su Orange Fiber?
Accettare la sfida di realizzare una limited edition con materiali sostenibili, come quelli prodotti da Orange Fiber, significa non solo innovare, ma anche preservare quanto già abbiamo. Io raccolgo una grande eredità del passato, ma devo guardare al futuro, non chiudendo le porte all’innovazione; questo significa anche sperimentare nuove possibilità ed essere curiosi e aperti alle novità.
Sull’e-commerce Marinella sembra ancora indietro rispetto ad altri competitor, perché?
In passato era importante per noi essere territoriali, però oggi non è possibile. Fino a una ventina d’anni fa l’unico negozio era quello di Napoli tant’è che avevamo avuto un riconoscimento, piazzandoci al secondo posto, stando a una classifica mondiale, come maggior fatturato per minor metri quadri di negozio. Il negozio storico misura 20 mq da circa 105 anni sebbene successivamente ci siamo espansi anche al piano superiore con uno show-room e, di conseguenza, i mq sono aumentati. In seguito abbiamo aperto punti vendita in altre città sia italiane che all’estero. Ovviamente, per il cliente toccare con mano, vedere le fantasie ha tutto un altro effetto che, tramite un computer, non si può avere. Abbiamo un sito internet che permette l’acquisto delle nostre cravatte online. Puntiamo a migliorarlo e renderlo ancora più efficiente nel breve periodo. Disponiamo, inoltre, di un servizio che assiste anche i clienti per ordini telefonici, cosa che ci consente di mantenere un rapporto umano che superi il classico rapporto venditore-cliente. Noi lo chiamiamo “phone commerce”.
A proposito di Giappone, come mai la scelta di aprire un punto vendita a Tokyo?
In Giappone amano la qualità, la storia e il vestire bene per questo le nostre cravatte sono molto apprezzate. I giapponesi sono attratti dal bello e dal buono e si dà il caso che la loro idea di bello e buono sia molto simile a quella degli italiani.
La cravatta non fa più parte del guardaroba dei giovani, come farli avvicinare nuovamente a questo accessorio?
Acquistare una cravatta confezionata artigianalmente significa scegliere in maniera consapevole un prodotto di qualità e versatile, che potrà essere indossato a lungo e in molteplici momenti della propria vita; vorrei dire ai miei coetanei che classicità ed eleganza sono sinonimo di personalità e non di rigidità.
Alessandro, dove intendi portare l’azienda in futuro?
Vorrei internazionalizzare il marchio Marinella e per fare ciò è necessaria una visione più innovativa che non perda di vista i valori fondamentali che hanno reso E.Marinella un brand di successo. Inoltre da qualche anno abbiamo avviato un processo di cambiamento che prevede oltre alle cravatte un’ampia gamma di accessori, che vanno dalla piccola pelletteria, alla valigeria, dagli orologi ai gemelli, le borse, i profumi e i foulard soddisfacendo le esigenze e i gusti di una clientela sempre più numerosa e non più unicamente maschile.