La ceramica: piastrella o complemento d’arredo? Il quesito di Cottovietri al Cersaie di Bologna

Stravolgere, creare, reinterpretare. Gioca sull’evoluzione e tutte le declinazioni d’impiego della ceramica Cottovietri, che conferma anche quest’anno la sua presenza al Cersaie 2019, Il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno in programma a Bologna Fiere dal 23 al 27 settembre prossimo.
Dopo la mattonella insetticida, quella social, la colourterapy, le lastre fino a due metri, il contract, il tartan e il cplus, quest’anno nello slow living dell’azienda, la ceramica sarà l’anima di un racconto nuovo in cui tradizione e innovazione tornano a fondersi per disegnare una nuova trama e sottoporre all’occhio del visitatore un interrogativo singolare. Ceramica: piastrella o complemento d’arredo? Quale la giusta collocazione? È corretto considerare un decoro come “semplice” rivestimento o sarebbe più giusto collocare quell’intreccio di colori e formati tra quegli elementi unici capaci di arricchire di bellezza e arte ogni ambiente? Il quesito nasce dalla consapevolezza che la continua ricerca e la costante attenzione dell’azienda alle evoluzioni del design, dei tempi e della moda ha decisamente modificato il gusto e plasmato le collezioni di un tocco nuovo, crocevia tra sartoriale e artigianale.
«Il grande pregio dei nostri materiali – spiega l’ad di Cottovietri Antonio Senatore – è che possono essere personalizzati nelle forme, nelle dimensioni e nei colori. La scelta di un nostro prodotto corrisponde sempre ad un gusto personale che non conosce trend. Sta a noi, come per un abito su misura, “cucire” gli ambienti in modo sartoriale e unico Inoltre, la varietà dei colori e dei formati, la qualità e il fascino di ogni singolo pezzo, fa sì che i decori possano diventare anche complementi d’arredo, elementi caratterizzanti tanto quanto una poltrona o una lampada».
Una nuova sfida dunque per l’azienda di Cava dei Tirreni con 40 anni di storia, a pieno titolo tra le oltre 220 industrie della ceramica italiana. Il settore, con più di 25mila addetti e circa 6,5 miliardi di fatturato complessivo nel 2018, resta il benchmark per tutti i competitor globali in termini di design e qualità e il primo esportatore mondiale in valore, con più del 30% dell’interscambio di piastrelle. L’export, del resto, ha superato l’80% delle vendite totali, la linfa vitale di questa nicchia dell’industria italiana che di fronte a una crisi che ha dimezzato i volumi, dal 2013 in avanti ha reagito a colpi di investimenti.
«Anche quest’anno per noi si riaccendono i riflettori sul Cersaie. Saranno cinque giorni in cui metteremo in vetrina le nuove tendenze Cottovietri –  aggiunge Senatore – per noi del settore, il confronto è un momento fondamentale, uno stimolo per crescere e fare sempre meglio».