A Montoro, Bianchino e la sua squadra accompagnati da presenze sempre più in crescita

Ieri sera la compagine “Montoro Democratica” a sostegno di Mario Bianchino ha svolto i suoi incontri elettorali alle frazioni San Pietro e Torchiati. Agli appuntamenti lanciati, la cittadinanza sta rispondendo con la costante crescita delle loro presenze, allo scopo di ascoltare quanto hanno da dichiarare chi interviene nel corso dei comizi.
Durante la serata, Mario Bianchino ha lanciato una dura stilettata all’ex sindaco Francesco De Giovanni, attraverso l’enunciazione di chi ha beneficiato della cosiddetta “Incaricopoli”, ovvero un sistema basato sull’affidamento di incarichi, specie contenziosi legali, a parenti diretti e affini, nell’ultima consiliatura di Montoro Superiore: avvocato De Giovanni – menzionato per ben tredici cause (non è neanche un personaggio di Montoro, a detta di Bianchino); avvocato Marra – citato per ben otto cause; avvocato Cerrato Maria – tirato in ballo per cinque cause. Per il sindaco uscente, proprio chi ha agito in tal senso è un pilastro della coalizione avversaria. Tra le altre colonne portanti è incluso chi presenta evidenti condizioni di incompatibilità, chi si è comportato da bancarellaro saltando da una parte all’altra degli scranni consiliari. Il loro unico intento, a suo dire, è riportare la restaurazione, che consentirebbe di avvantaggiare soltanto gli amici degli amici rispetto alla moltitudine, rappresentata dalla comunità nella sua interezza, dopo aver già dimostrato quanto siano stati dannosi per Montoro con il loro malgoverno.
Altro argomento forte si è rivelato lo scarso interesse degli avversari, nei confronti dell’ambiente, lungamente approfondito da Oscar Giannattasio. Il politico, per sostenere la solidità di tale tesi, ha rivelato alcuni fatti. Ha spiegato di essersi iniziato a interessare alla tematica, quando ha cominciato ad annusare odori acri all’uscita dei primi consigli comunali di Montoro Superiore a cui prendeva parte. Da lì, ha iniziato a porre domande a tecnici comunali, ottenendo la risposta che ciò fosse un’abitudine. Allora ha iniziato a interrogarsi sull’origine di tale problema. Attraverso un dossier consegnato da sindacalisti della Cgil, ha scovato un’audizione, tenuta dall’allora vicesindaco di Montoro Superiore Girolamo Giaquinto nel 2004, davanti alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle cause dell’inquinamento del fiume Sarno (Per la cronaca, interloquì Giaquinto perché l’allora sindaco De Giovanni era assente). Lo stralcio dell’audizione riportato da Giannattasio è stato il seguente:
PRESIDENTE.  È adesso prevista l’audizione del signor Girolamo Giaquinto, vicesindaco di Montoro Superiore. Ci siamo già visti nel corso dei sopralluoghi di questa mattina ed abbiamo ora il piacere di rivederla. Le verrà posta qualche domanda da parte dei commissari; le chiediamo, nei limiti del possibile, di rispondere in modo sintetico.
GIAQUINTO. La ringrazio, signor Presidente. Vorrei solo precisare a titolo preliminare che la nostra è un’amministrazione nuova: siamo insediati da poco più di due mesi.
FASOLINO (FI). Signor Giaquinto, la mia domanda è se avete fatto una ricognizione, anche se è trascorso un tempo molto breve dal vostro insediamento, o se comunque avete un quadro chiaro delle fonti d’inquinamento del Comune, distinguendole tra biologiche e industriali.
GIAQUINTO. Sì, abbiamo un quadro della situazione abbastanza preciso nelle sue linee generali. Per quanto riguarda il fiume, non abbiamo nessuno sversamento all’interno del fiume, di nessun genere, per adesso e ci auguriamo per sempre.
FLAMMIA (DS-U). Secondo lei, dove inizia l’inquinamento del fiume? Vi sarete fatti un’opinione.
GIAQUINTO. Credo che l’inquinamento oggi vada cercato più a valle rispetto alle nostre aree.  Come si può osservare, rispetto al passato siamo riusciti ad ottenere un miglioramento enorme del livello di inquinamento    del fiume; quindi, secondo me, è a valle di Mercato San Severino, dove ci sono le industrie conserviere, che bisognerebbe guardare.
FLAMMIA (DS-U). Non lo dice per difendere…
GIAQUINTO. Non ho nulla da difendere: il territorio è di tutti e l’ambiente in generale va difeso a spada tratta. Se poi voi volete sapere qualcosa in particolare, vi farò avere una relazione dettagliata da parte de- gli uffici e dei funzionari competenti.
 
Una volta riportato ciò, Giannattasio si interroga sull’inoperosità di De Giovanni dal 2004 al 2014, come su quella di Giaquinto ai tempi dell’assessorato provinciale per l’ambiente. Su quest’ultimo, ha affermato il mancato mantenimento della sua promessa sull’intero risanamento della Solofrana, specie degli scarichi collegati, tramite un progetto da 1,2 milioni; così come quella sul censimento degli scarichi conciari con apposite mappe. Inoltre, si domanda, dopo che già si era parlato di tetracloroetilene durante un convegno a Torchiati nel 2008, cosa sia stato realizzando in tal senso fino al 2014, a questo punto facendo sorgere il sospetto che la presenza di tale agente nell’acqua corrente sia stata sottaciuta, per evitare di assumersi piene responsabilità. Altra evidenziazione polemica è stato il mancato conseguimento di fondi, provenienti dal commissariamento di governo, utili per poter risolvere definitivamente la questione. In questo modo – ha affermato – 120 milioni di euro sono stati destinati alla Piana del Sele di Battipaglia e a Mercato San Severino.
Ulteriore argomentazione molto sentita si è poi rivelato l’operato alla frazione Torchiati, dopo che diversi cittadini avevano accusato l’amministrazione di non tenerla nella giusta considerazione. A tal riguardo, Michele Capuano ha affermato come numerosi progetti realizzati siano stati proprio realizzati proprio dai dipendenti collocati nel presidio municipale locale. In più – ha aggiunto – sua proposta all’interno della Comunità Montana “Irno-Solofra” è stata portare proprio gli edifici di tale ente nella struttura. Di fatto, amministrazione afferma la sua ferma volontà di non voler svuotare il presidio, ma piuttosto rafforzarlo. Altro tema di polemica ha riguardato la chiusura del plesso per la scuola primaria nella frazione. Sull’argomento, poiché qualcuno aveva ribadito l’assenza di presupposti per la chiusura, Vincenzo Bruno ha citato le conclusioni stilate nella perizia, realizzata dai tecnici comunali per verificare l’agibilità degli edifici scolastici montoresi: “Pertanto si propone la chiusura precauzionale e cautelativa, per la pubblica e privata incolumità, dei seguenti edifici scolastici: scuola primaria frazione Torchiati via Municipio; scuola dell’infanzia frazione Caliano via dell’Aia.” Proprio tra i propositi di Bruno rientra la restituzione di tal plesso alla comunità locale, insieme a numerosi altri: valorizzazione del municipio; sistemazione di via Biagio De Giovanni con eliminazione dei dossi e realizzazione di una rotatoria all’incrocio con la strada provinciale; messa in sicurezza del centro di Torchiati con un’opera di ingegneria idraulica a monte, ovvero una vasca che raccolga le acque e le faccia defluire nei valloni Formicoso e Incoronata; sistemazione dei marciapiedi e delle aree comunali in via Subie; interventi sulle aree industriali degradate e dismesse per creare decoro al centro urbano; interazione con l’ Anas per verificare a che punto è l’ampliamento stradale, cercando di creare collegamenti con le aree di sviluppo PIP di Montoro Nord.
Altri punti delicati si sono poi rivelati le politiche fiscali e finanziarie. Sul tema, Elena De Piano ha affermato l’iscrizione a bilancio dei debiti fuori bilancio, la cui esistenza è stata negata da qualcuno tra i consiglieri di minoranza in questi cinque anni, così “dando i numeri al lotto” – a detta della già assessora. A questo punto, si chiede la politica, se fossero realmente partecipativi ai lavori consiliari o fossero presenti solo fisicamente. In più – ha aggiunto Bianchino – tale esposizione non era stata inserita nel consuntivo, così verificandosi un atto davvero grave. La assessora ha poi ricordato come altri sindaci invidino i cinquanta milioni di opere pubbliche; gli avanzi di amministrazione, il fondo cassa; la capacità di monitorare in modo ordinato la riscossione delle entrate; la nostra determinazione a vedere sancita la legalità e il rispetto delle regole da parte di tutti, registrando incassi da evasione per oltre 500mila euro in un anno e mezzo. Tale recupero – ha ribadito – è avvenuto grazie all’incessante lavoro di soggetti esterni, già noti all’ ex Montoro Superiore, ma ora guidati nella macchina da un pilota diverso. Altri elementi della politica fiscale portata avanti – ha rammentato Bianchino – sono stati dunque la realizzazione dell’equità fiscale, così come l’allargamento della base imponibile, molto gravosa per alcune porzioni di territorio e assente in altre. In più, ha citato come l’addizionale per i tributi locali risulti tra le più basse tra i Comuni con dimensioni simili a Montoro – nello specifico 0,70 – mentre la maggioranza si mantiene su un’aliquota 0,80.