Il forum italiano dei movimenti per l’acqua presente alla manifestazione per il clima e contro le grandi opere inutili

Alla manifestazione per il clima e contro le grandi opere inutili eravamo 50.000. Il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha aderito alla manifestazione che si è tenuta a Roma sabato 23 marzo, una manifestazione per il clima e contro le grandi opere inutili. E ha aderito perché il tema dell’acqua pubblica è inscindibile dal tema dell’ambiente e del clima.
L’acqua è una risorsa scarsa e limitata che richiede una gestione efficiente per difenderla e garantirla alle generazioni future. La gestione efficiente è quella pubblica con controllo dei comitati civici, perché le multinazionali vogliono solo trarre profitto senza pensare all’interesse collettivo e sfruttano talmente le risorse idriche da esaurirle. E’ il caso di Santo Stefano Quisquina in provincia di Agrigento dove la Nestlè ha estratto tanta acqua da una sorgente di acqua purissima pagando allo Stato una cifra irrisoria, da far abbassare di trenta metri la falda acquifera provocando un rischio geologico e privando i cittadini della loro acqua. Imbottigliano e usano la plastica che poi inquina i mari e fa morire i pesci.
Le multinazionali che gestiscono il SII non hanno interesse a fare la manutenzione delle reti, perché vogliono solo guadagnare e non spendere soldi . Tanta acqua si disperde a causa di reti mal ridotte, acqua preziosa per la vita dell’uomo, degli animali e delle piante. C’è bisogno invece di risparmiare questo prezioso elemento. Il nostro slogan alla manifestazione era: “Acqua pubblica senza SpA, senza se e senza ma”.
Non è possibile fare profitto con tutto. E’ immorale fare profitto con aria, acqua, terra, energia e conoscenza, con quelli che dovrebbero essere beni comuni di tutti noi.
Alla manifestazione c’erano i No tav. Nel gennaio 2003 un’equipe di geologi del centro di Geotecnologie dell’Università di Siena ha svolto in Val di Susa un’indagine finalizzata alla ricerca di amianto nelle rocce della bassa valle ed è stata scontrata la presenza di amianto in diverse forme e non esiste una soglia di esposizione al di sotto della quale l’amianto sia innocuo. L’amianto provoca il mesotelioma pleurico e qui in Irpinia con Isochimica ne sappiamo qualcosa. Nel massiccio d’Ambin attraversato dal traforo sono presenti numerosi giacimenti di uranio, come documentato dal CNR fin dal 1965, per maggior precisione il materiale presente è pechblenda, forma notevolmente radioattiva. L’uranio si disperde nell’aria e può essere inalato, ma soprattutto contamina le falde acquifere e va ad inquinare i corsi d’acqua che possono essere utilizzati per l’irrigazione e provoca il linfoma. Non sono pazzi i no tav come ci vorrebbero fa credere Salvini e i politici del PD. Noi vogliamo il progresso, ma un progresso che abbia rispetto delle vite delle persone. Hanno manifestato anche contro l’eccessivo uso di carne, contro le multinazionali della carne, contro gli allevamenti intensivi che inquinano più dei combustibili fossili. Il bestiame rilascia metano attraverso i microorganismi che sono coinvolti nel processo di digestione animale, e protossido di azoto attraverso la decomposizione del letame.
Il 74% delle emissioni mondiali è causato dai bovini. ”Possiamo riassumere così: mangiare tanta carne contribuisce al cambiamento climatico.
Era presente anche il comitato contro il TTIP, l’accordo commerciale transatlantico che chiede alle istituzioni e ai governi europei lo stralcio delle clausole arbitrali da tutti gli accordi commerciali e di investimento in vigore e in fase di trattativa. Alcuni degli strumenti più potenti in mano alle aziende, infatti, per impedire alle istituzioni nazionali di mettere i diritti dei propri cittadini al primo posto rispetto ai soliti interessi, sono proprio le penali e le clausole arbitrali inserite nella maggior parte dei trattati commerciali e negli accordi relativi agli investimenti.
Erano presenti i no Muos dalla Sicilia, e i sardi contro le esercitazioni militari che inquinano.
Il contesto in cui è maturata la manifestazione del 23 marzo è quello di una estesa vertenzialità che, dalla Sicilia alle Alpi, riguarda principalmente due aspetti: l’uso del territorio (dal settore infrastrutture a quello dell’energia, dagli insediamenti militari al tema dei rifiuti) e gli investimenti economici. Bisogna cambiare molte cose se abbiamo a cuore il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Lo sviluppo deve essere ecocompatibile e si deve produrre ciò che è necessario per i cittadini e non per le multinazionali. Ai cittadini del sud servirebbe il rinnovo delle linee ferroviarie e delle strade e non un ponte nello stretto di Messina e al nord non serve la tav che produrrebbe migliaia di morti per l’inquinamento da sostanze tossiche.
 
Giuseppina Buscaino (Referente Provinciale del Comitato Acqua Bene Comune)