Resoconto dell’assemblea nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Sabato 23 febbraio a Roma, alla Garbatella si è tenuta l’assemblea nazionale del Forum italiano dei movimenti per l’acqua. Si è discusso della PDL Daga. La PDL Daga è la proposta di legge di iniziativa popolare presentata dal Forum nel 2007 col sostegno record di oltre 400mila cittadini, poi nuovamente depositata nel 2013 dall’intergruppo per l’acqua bene comune. Successivamente ulteriormente aggiornata e depositata in questa legislatura a firma di diversi parlamentari del M5S e LeU, prima firmataria è la deputata m5s Federica Daga. Questa proposta già discussa in Parlamento durante il Governo Renzi, è stata così deturpata da diventare una legge per privatizzare la gestione dell’acqua, tanto che Sinistra Italiana aveva ritirato la firma ed anche il m 5 s. Adesso questa proposta di legge deve essere discussa in Parlamento forse alla fine di marzo. Questa legge si propone di ripubblicizzare la gestione dell’acqua sull’intero territorio nazionale per dare seguito all’esito del referendum sull’acqua del 2011.
Gli interventi all’assemblea sono stati tanti. Il costituzionalista prof Azzariti ha detto che si presenteranno tante difficoltà, ma tutto si può fare e ha ricordato la pubblicizzazione dell’Enel avvenuta in passato. Infatti Utilitalia, che è la Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici dell’Acqua e quindi difende gli interessi di queste aziende e i loro profitti sull’acqua a danno dei cittadini, è già scesa in campo per dire che per riacquistare le quote dalle multinazionali ci vogliono circa 20 miliardi e che le tariffe crescerebbero del 15%. In realtà i dati di Utilitalia peccano di approssimazione, anche per evidenti falsificazioni. Ma gli esperti del Forum affermano che i costi approssimativi sono attorno ad un’uscita una tantum di 2 miliardi di euro e possono essere affrontati con un intervento della Cassa Depositi e prestiti. Azzariti propone l’esproprio delle quote societarie. Padre Alex Zanotelli ha detto che vuole fortemente che questa PDL venga approvata ma non sulla pelle dei migranti. Non vuole che tutto questo razzismo, la complicità del m 5 s in questo apartheid siano il prezzo per avere la gestione pubblica come “do ut des”. L’avvocato Anna Maria Pascale del Comitato Acqua Bene Comune aspettando Godot di Avellino ha raccontato la straordinaria resistenza di un comitato irpino nato dopo l’incontro con Padre Alex Zanotelli avvenuto in dicembre 2018 prima dell’assemblea dei soci di ACS in cui si doveva cambiare lo statuto per aumentare la percentuale di quote dei privati per poi procedere alla privatizzazione con ingresso nella spa di GESESA –> ACEA –> SUEZ. Ha detto li abbiamo fermati e il comitato sarà vigile, sarà il guardiano dell’acqua pubblica in Irpinia. E ha aggiunto inoltre che fra i beni comuni, l’acqua è la più importante, è quella da cui si deve iniziare per garantire diritti a tutti i cittadini.
In tanti interventi si è espressa la preoccupazione che a causa dei trenta emendamenti della lega di Salvini, legata alle lobby dell’acqua, la PDL potrebbe venire deturpata un’altra volta diventando una legge per privatizzare e in quel caso ha detto Paolo Carsetti referente nazionale del Forum, i Movimenti per l’acqua ripudieranno questa legge. Anche la senatrice Loredana De Petris di Sinistra Italiana ha detto che se la legge sarà stravolta SI ritirerà la firma.
All’assemblea, assente eccellente è stata la deputata Daga e i suoi colleghi di partito.
La proposta di legge Daga così com’è intende riconsegnare nelle mani dei Comuni, in particolare di quelli sotto i 5.000 abitanti la gestione diretta del servizio. La Proposta Daga interviene anche sulla regolazione e sul controllo di settore, sottraendo competenze all’Autority indipendente ARERA (ex AEEGSI) e agli organismi di ambito territoriale, per riportarla all’interno del Ministero dell’Ambiente. Questa proposta salvaguarda i livelli occupazionali. Siamo convinti che questa proposta sia lo strumento più adatto per realizzare una gestione del SII interamente pubblica, partecipativa ambientalmente sostenibile con tariffe eque per tutti i cittadini che garantisca allo stesso tempo i diritti dei lavoratori  e gli investimenti sulle infrastrutture fuori da ogni profitto. Questa legge sancirà l’“incondizionabilità finanziaria” dell’accesso all’acqua, rendendolo finalmente un diritto.
Le reazioni scomposte delle multinazionali ci dicono che la posta è alta. Non ho mai visto una cagnetta mollare un osso. Vedremo i partiti da che parte stanno, se delle multinazionali o del popolo. Speriamo che stiano col popolo e approvino questa PDL così com’è.
Nel corso di questa assemblea si è deciso che il Forum porterà a Roma il prossimo 23 marzo alla manifestazione contro le grandi opere inutili, la nostra voce ed un nuovo messaggio. Un messaggio che ribadisca la necessità di farla finita con il modello di sviluppo legato alle grandi opere inutili e dannose: una tragedia per l’ambiente, un furto di denaro pubblico per interessi di pochi, una manna per i corrotti, con progetti e cantieri che, in barba alla volontà popolare, vengono imposti manu militari, reprimendo il dissenso.
Si scrive acqua pubblica e si legge democrazia
Giuseppina Buscaino (Referente provinciale Comitato Acqua Bene Comune)