PILLOLE DEL LUNEDI RUBRICA A CURA DI Angela Ruggiero www.gazzettadellirpinia.it

MUSICOTERAPIA
La Musicoterapia, intesa come metodologia di intervento per un lavoro pedagogico o psicologico, permette di comunicare, con l’aiuto del terapeuta, attraverso un codice alternativo rispetto a quello verbale partendo dal principio dell’ISO (identità sonora individuale) che utilizza il suono, la musica, il movimento per aprire canali di comunicazione ed una finestra nel mondo interno dell’individuo. Dal punto di vista terapeutico essa diviene attiva stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva, impiegata in diverse problematiche come prevenzione, riabilitazione e sostegno al fine di ottenere una maggiore integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale, un migliore equilibrio e armonia psico-fisica.
LA MUSICA COME TERAPIA: origini
In tutte le culture dell’antichità musica e medicina erano praticamente una cosa sola. Il sacerdote medico (lo sciamano) sapeva che il mondo è costituito secondo principi musicali, che la vita del cosmo, ma anche quella dell’uomo, è dominata dal ritmo e dall’armonia. Sapeva che la musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale, che procura benessere e che nei casi di malattia può ricostituire l’armonia perduta.
Sviluppare il proprio potenziale
Per lo sviluppo della sanità mentale ed il benessere, le attività creative sono la chiave per il raggiungimento dell’equilibrio psichico. Attraverso esse si può mirare all’evoluzione dell’essere umano nella sua totalità e far emergere tutte le capacità potenziali.
Attività come il cantare, suonare, danzare, sono direttamente creative, essendo la musica sì una disciplina mentale che ha bisogno di ordine, di attenzione e concentrazione, ma che permette la manifestazione della propria espressività.
I PRINCIPI
La Musicoterapia si basa tre principi: ISO, che caratterizza l’identità sonora di un individuo; suono inteso come oggetto intermediario, cioè come strumento di comunicazione in grado di agire terapeuticamente sul paziente e suono come oggetto Integratore, in grado di integrare le dinamiche di comunicazione in un gruppo uniformandole.
Il trattamento di musicoterapia è strutturato in incontri settimanali a seconda delle esigenze del paziente. Le sedute possono essere: individuali o di gruppo della durata di circa 60 minuti ognuno; in alcuni patologie, come ad esempio nella malattia di Alzheimer, sono consigliati tempi di partecipazione molto più brevi.
CAMPI DI APPLICAZIONE
Sono sempre più numerosi gli studi e le esperienze che attestano l’utilità della musicoterapia con gli anziani, soprattutto se vivono l’ultima parte della loro vita in istituto. E’ solitamente proprio nelle strutture residenziali che i pazienti geriatrici hanno l’opportunità di iniziare un percorso preventivo/terapeutico con la musica, che diventa aiuto e sostegno psicologico per l’anziano, che spesso vive il ricovero con forte disagio fisico ed emotivo.
Nel 2001 l’America Accademy of Neurology ha indicato la musicoterapia come una tecnica per migliorare le attività funzionali e ridurre i disturbi del comportamento nel malato di Alzheimer. Ciò è possibile perché la musica sembra rivelarsi una via di accesso privilegiata per contattare il cuore dei malati che preservano intatte certe abilità e competenze musicali fondamentali nonostante il deterioramento cognitivo dovuto alla malattia.
Le ormai numerose esperienze di musicoterapia italiane ed estere confermano l’utilità di affiancare attività sonoro-musicali ai tradizionali corsi di preparazione al parto, poiché la musica può aiutare la gestante a rilassarsi, a contenere l’ansia e a raggiungere uno stato di generale benessere psicofisico
Sta dando buoni risultati l’uso sperimentale della musicoterapia nella riabilitazione degli afasici, in chi cioè, a seguito di una lesione cerebrale, causata da trauma cranico, ischemia, ictus, emorragia o tumore, manifesta dei disturbi nell’espressione e nella comprensione del linguaggio parlato o scritto ed anche, indipendentemente dalla localizzazione ed estensione della lesione, disturbi della memoria, difficoltà nei movimenti, incapacità di riconoscere gli oggetti, alterazioni della percezione sensoriale e instabilità emotiva.
Pazienti oncologici. Quando un medico comunica ad un paziente una diagnosi di tumore, questi e la sua famiglia vedono concretizzarsi tutte le paure e le ansie che erano presenti nel periodo di attesa del responso clinico. Come aveva intuito Balint già nel 1957, quando pubblicò a Londra il suo famoso testo “Medico, paziente, malattia”…
Nella mia esperienza personale, la Musicoterapia è utile nei soggetti affetti da psicopatologie e disabilità mentale e /o fisici e affetti da sindrome di down. Ottima stimolazione cognitiva e ,rafforzata anche dal movimento, diventa un potente mezzo di espressione / comunicazione.
Altra tecnica potentissima è il MASSAGGIO SONORO, un’antica tecnica di guarigione che unisce il sapiente tocco delle mani alla musica, per riequilibrare mente e corpo.
Musica consigliata : Emiliano Toso, translational music (432 Hz)
Buona Musica a Tutti!!!!
Angela Ruggiero , Esperto in A.F.A (Attività Fisica Adattata),
Presidente Irpinia Art Music Academy
Vocal Coach, Mental Coach, Esperto in Musicoterapia,
Master Practitioner, Life Coach Professionista,
Coach Giusto perso per Sempre. Socio UsAcli