Il 26 ottobre 2018 a Venezia il seminario aperto al pubblico e l’assemblea dell’AIAPP

“Paesaggi mediterranei. Coltivare diversità e connessioni”: è questo il titolo del seminario che AIAPP – Associazione Italiana Architettura del Paesaggio – terrà venerdì 26 ottobre 2018 a Venezia, a Palazzo Badoer, nell’ambito dell’Assemblea Nazionale dell’Associazione che, attraverso i suoi oltre 800 iscritti, promuove la cultura del progetto di giardino e del paesaggio.
Sarà una giornata di studio, aperta a tutti i professionisti e cultori della materia, sui temi cardine di ricerca e attività che AIAPP sta sviluppando in collaborazione con altri enti e istituzioni: network con i paesi europei del Mediterraneo (attività svolta con IFLA Europe); conservazione dinamica dei paesaggi agrari (con GIAHS – Globally Important Agricultural Heritage Systems); città a misura di bambino (con UNICEF) e mobilità dolce (con Touring Club Italiano, Italia Nostra, Legambiente, WWF e altri).
Negli ultimi anni, infatti, AIAPP si è posta sempre più come interlocutore di tanti diversi soggetti nazionali e sovranazionali per affrontare concretamente i temi del paesaggio, iniziando già nel 2013 con un convegno su temi scientifico-professionali programmati nel medio periodo, dall’eloquente titolo «Il progetto di paesaggio: motore dello sviluppo economico».
E in questa direzione si è dedicata ai «Paesaggi di crisi» ed a numerose altre sfaccettature riguardanti la necessità di migliorare la qualità fisica e ambientale del paesaggio, ma anche a sottolineare che le risposte che un’avveduta programmazione può dare sono inevitabilmente anche generatrici di crescita economica.
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Per Annachiara Vendramin, presidente della sezione AIAPP Triveneto ed Emilia Romagna che ospita l’appuntamento veneziano «è particolarmente significativo che agronomi, architetti e professionisti del paesaggio di tutta Italia si ritrovino a Venezia, città tanto meravigliosa quanto fragile, banalizzata nella percezione da un turismo un po’ distratto che non percepisce il valore di un paesaggio unico al mondo. Lo è ancor di più considerare che parleremo di “Coltivare diversità e connessioni” nel capoluogo di una regione che non sempre è riuscita a coltivare la cura per il proprio territorio valorizzando identità e tradizione, a beneficio di una crescita smisurata i cui effetti collaterali richiedono ora un’urgente riconversione.
Discuteremo di esempi concreti di realizzazione di spazi aperti dedicati all’educazione al paesaggio sulla base del protocollo siglato con Unicef; della conservazione dinamica di alcuni paesaggi per i quali abbiamo già presentato delle candidature per il Registro nazionale dei Paesaggi Rurali Storici e potenziali siti GIAHS per FAO (come la Sacca di Scardovari); di come affrontare i temi di paesaggio nei progetti di cammini, ciclovie, ferrovie turistiche e mobilità dolce urbana promossi dalla “Alleanza per la Mobilità Dolce” – AMODO – di cui AIAPP fa parte assieme a TCI, Italia Nostra, Legambiente, WWF.
Inoltre, sia nella sessione plenaria del mattino sia nei tavoli della sessione parallela pomeridiana, sarà affrontato il tema dei Paesaggi mediterranei. Che non sono solo magnifici da vedere ma, troppo spesso anche difficili da vivere, come ad esempio sotto il profilo delle risorse idriche. Tema sul quale un’irrigazione responsabile, la fitodepurazione, adeguate piantumazioni e soprattutto un’accurata programmazione del tutto sono alla base di una nuova “vivibilità” del paesaggio stesso, anche per chi dai propri territori è costretto ad emigrare. E questa è solo una delle molte considerazioni che ci porta ad affermare che il paesaggista è soprattutto un facilitatore dei processi di cambiamento, che possiede gli strumenti sia per decifrare, sia per progettare la complessità»
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