Re Denari: Case history per il Digital Marketing, formula di successo per la sua “buona pizza”

Quasi due anni di lavoro intenso, costellato da grandi successi e non solo di pubblico. Merito di una vocazione che poggia le sue basi sui migliori pilastri: materia prima di qualità e rigoroso rispetto della stagionalità e del territorio.

La pizzeria Re Denari, giovane creatura di imprenditori altrettanto giovani e di talento come Alessandro Truono e Alessio Pironti, ha festeggiato di recente la segnalazione come case history nel nuovo libro dell’esperta di food & restaurant marketing Nicoletta Poliotto: “Digital Food Marketing” – Guida Pratica per ristoratori intraprendenti (Casa Editrice Ulrico Hoepli Editore), di fianco a casi di successo nazionale.

Merito anche del consulente Fabrizio Todisco, riferimento creativo ed indiscusso nel settore, impegnato a prendersi cura di Re Denari sin dagli esordi.

Sono stimoli a far di più e meglio, riconoscimenti che ci confermano che la strada che stiamo percorrendo è proprio quella giusta”, commenta Alessandro.

E i cambiamenti non ci spaventano e non ci faranno cambiare rotta, di recente la nostra strada e quella del pizzaiolo Antonio Langone si sono divise, ma il solco è tracciato e stiamo continuando con Vincenzo Falchetta che ha sempre fatto le sue veci e condivide tutte le scelte di impostazione fatte in principio”.

Siamo felici per i riconoscimenti internazionali di Antonio, ma i suoi numerosi impegni – ormai da più di un anno – non riuscivano a garantire un lavoro costante all’interno della nostra pizzeria”, conclude.

In questo momento a rubare la scena è lui: il nuovo menù primaverile. Come sempre a farla da padrone sono i migliori prodotti DOP e Presidi Slow Food campani, i quali hanno permesso a questo gettonatissimo indirizzo salernitano di “costruire” pizze leggere, dal sapore pieno e dal carattere forte.

Farina di tipo 0 ed una lievitazione di almeno 24 ore rappresentano una base imprescindibile.

Diritto di nomina per una delle new entry più originali: l’Urticarella con una base di crema di ortiche e la saporita salsiccia di Castelpoto (piccolo Presidio Slow Food sannita).

Ad accompagnarla diversi altri prodotti dell’orto, come basi con crema di piselli oppure di carciofi, ma anche gli asparagi selvatici.