Venerdì 24 novembre a Volturara Irpina “Incontro dibattito sulla filiera castanicola campana”

I dati produttivi della filiera castanicola CAMPANA degli ultimi cinque anni sono i peggiori dell’ultimo secolo ed il dato produttivo del 2014, 2015 e 2016 è stato di circa il 90% in meno. Il danno economico nell’ultimo quinquennio per la sola produzione lorda vendibile agricola ha superato i 200 milioni di euro. Il 2017 potrebbe segnare l’anno della svolta. Vi sono i primi importanti segnali di ripresa produttiva nonostante la forte siccità dei mesi estivi che ha creato non pochi problemi. La lotta biologica al cinipide inizia ha dare i primi significativi dati di parassitizzazione. Venerdì 24 novembre presso la sala consiliare del comune di Volturara Irpina alle ore 17,30 vi sarà un convegno dove si parlerà di:
➢ Livelli di parassitizzazione da Torymus sinensis PRIMI DATI POSITIVI – Metodiche per favorire l’insediamento del Torymus sinensis e tutela ambientale ed idrogeologica”;
➢ “ATTIVITÀ DI LOTTA BIOLOGICA “- Gestione biologica e integrata del castagneto da frutto –
➢ “RILANCIO ECONOMICO della Filiera Castanicola, PSR Campania 2014- 2020”
All’incontro parteciperanno:
Marino Sarno – Sindaco di Volturara Irpina
Gerardo Bruno – Resp. Forestazione ed Agricoltura C. M. Terminio Cervialto
Antonio De Cristofaro – Università degli Studi del Molise Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti
Rino Buonopane – Pres. GAL Irpinia-Sannio
On. Angelo D’Agostino – Commissione Ambiente Camera dei Deputati
I comuni castanicoli della Campania sono oltre 100 ed hanno una forte vocazione castanicola legata non solo alla produzione del frutto, ma anche alla produzione del legno (fustaie); Il crollo di questo settore sta comportando degli squilibri sociali paragonabili alla fillossera della vite agli inizi del 900’ incrementando, in questo momento di crisi, l’emigrazione soprattutto da parte dei giovani;
Al danno socio economico, rischia di aggiungersi nei prossimi anni il danno ambientaleidrogeologico. Stiamo amaramente assistendo all’abbandono di decine, centinaia di ettari di castagneto, interi costoni di montagna che non vengono più mantenuti, curati. La pulizia del sottobosco, la pulizia dei canali di scolo delle acque meteoriche hanno garantito da sempre, non solo una barriera a difesa degli incendi, ma anche una adeguata gestione idrogeologica di vaste are montane, evitando frane e danni idrogeologici; Il Cinipide galligeno del castagno crea danni indiretti alla produzione del frutto, indebolisce la pianta e riduce lo sviluppo vegetativo, causando danni anche alle fustaie ovvero alla produzione di legno, indebolendo i boschi cedui ed aumentando notevolmente il rischio idrogeologico. L’Associazione Castanicoltori Campani presenterà i dati del monitoraggio primaverile di verifica di parassitizzazione del Torymus sinensis e si affronteranno i temi del rilancio produttivo.