Quattro mani d’Autore, 5 dicembre ad Avellino. Insieme lo chef Paolo Barrale ed il pizzachef Giuseppe Maglione

Due professionisti, due storie di talento, radici lunghe in due città simbolo per la cucina italiana: Palermo e Napoli.

Nella prima è nato lo chef Paolo Barrale, stellato del ristorante Marennà di Sorbo Serpico. Nella seconda è nato il pizza chef Giuseppe Maglione, patron di Daniele Gourmet e interprete di un nuovo capitolo della pizza d’autore.

Insieme daranno vita ad una cena unica ed irripetibile, dove gli impasti di Maglione incontreranno i topping ed i condimenti di Barrale. Un divertissement che dà grande spazio ai prodotti tipici campani ed avellinesi, considerando che l’Irpinia è la terra in cui entrambi hanno scelto di vivere e lavorare.

L’appuntamento è per martedì 5 dicembre, alle ore 20, nell’ampio locale Daniele Gourmet di Viale Italia ad Avellino. Una serata in cui tra un assaggio e l’altro sarà possibile ascoltare dalla voce dei protagonisti, grazie alla conduzione della giornalista gastronomica Antonella Petitti, i loro percorsi formativi, i loro gusti e le curiosità degli abbinamenti nati esclusivamente per l’occasione.

D’altronde Giuseppe Maglione è reduce da un’altra importante apertura che ha visto sbarcare la sua pizza proprio nella sua città natale, a Napoli, dove è nato da poco 1000 Gourmet.

Amo chi lavora con creatività partendo dalla materia prima, Paolo Barrale è un grande riferimento – e non solo in Irpinia – e sono lieto siamo riusciti a mettere in piedi una serata che sono sicuro resterà nei ricordi di tutti. I miei impasti – certamente alternativi da farina di tipo 2 – incontreranno il suo estro in abbinamenti che allieteranno le nostre papille gustative”, racconta Maglione.

Un omaggio all’Irpinia da parte di chi ha imparato a conoscerla e ad apprezzarla durante la propria formazione professionale. Barrale e Maglione apriranno con un cuoppo (visto con gli occhi di un siciliano) per poi proseguire con una focaccia, un calzone ed un giro di pizze.

Non mancherà lo “stocco”, il pesce dell’entroterra per eccellenza, ma anche la minestra maritata, la zucca, la bottarga di tonno ed una Genovese che celebri la cipolla ramata di Montoro incontrando il caciocavallo podolico. I dettagli sono ancora off-limits, il desiderio è raccontare la cena a chi sceglierà di viverla.

La chiusura dolce sarà di grande scena, una rivisitazione della classica Margherita per il fine pasto.  In abbinamento lo spumante Metodo Classico di Casa Setaro ottenuto da uve Caprettone ed un Greco di Tufo DOCG di Vadiaperti, annata 2016.

Il costo della cena, bevande incluse è di 25,00 euro.

La prenotazione è obbligatoria.