Pubblichiamo e riceviamo lettera del Comitato Irpino “Ero straniero”

Gli ultimi giorni hanno visto l’UE ridiscutere i termini della gestione degli sbarchi di prima accoglienza, con l’Italia che ha chiesto a Paesi che affacciano sul Mediterraneo, come Spagna e Francia, di contribuire nel primo soccorso, e a tutta l’UE di alleggerire il peso dei migranti soccorsi sul suolo italiano. L’aula predisposta a questa discussione ha visto solamente trenta parlamentari presenti, dimostrando ancora la poca lungimiranza di un sistema politico che non comprende che sui migranti si sta giocando la battaglia politica che segnerà questa generazione.
Il risultato di questa due giorni nel Parlamento Europeo è stato disastroso:
”L’Unione Europea ancora una volta dimostra di non capire la crisi umanitaria di fronte alla quale si trova. Le proposte per gestire il flusso dei migranti in arrivo dal nord Africa vanno verso la militarizzazione del Mediterraneo e dei Paesi attraverso cui transitano i migranti.
Finanziare i centri di raccolta dei migranti in Libia, che sono a tutti gli effetti campi di detenzione e di tortura, investire per controllare i confini dei paesi di transito, dove vengono sistematicamente violati i diritti umani, impedire alle navi delle Ong l’attracco nei porti italiani sono tutte facce di una politica repressiva delle migrazioni, che ignora la sofferenza di milioni di esseri umani”, così  ha scritto Gino Strada sul suo profilo Facebook il 4 Luglio.
In un clima di disinformazione e di timore sul tema dei migranti anche nella provincia di Avellino si è sentita la necessità di aderire alla campagna nazionale Ero Straniero, promossa da vari gruppi politici e associazioni, tra cui i Radicali Italiani, l’ACLI, l’ARCI e la Casa della Carità.
Il progetto mira alla creazione di una Legge di Iniziativa Popolare per abolire e superare la Legge Bossi-Fini e pensare ad una nuova idea di immigrazione, attraverso una raccolta firme che durerà fino ad ottobre. Per quanto siamo bombardati dalla parola “invasione” i dati ISTAT sul numero di stranieri residenti in Italia ci confermano, invece, una situazione di stabilità dal 2014 a oggi, con un contribuito del lavoro straniero per il nostro Paese che tocca il 9% del PIL.  Per Avellino si parla di circa 2000 richiedenti asilo per i 118 comuni della provincia, numeri assolutamente gestibili attraverso l’abbandono del sistema dei CAS, spesso luoghi governati dalla noncuranza e lo sfruttamento, e l’introduzione degli SPRAR.
Questa nuova tipologia, adottata già da 11 comuni irpini, permette non solo la diminuzione del numero di migranti per ogni comune ma anche un forte supporto per il terzo settore e l’immissione nel lavoro di personalità specializzate che potrebbero lavorare sul proprio territorio, cercando di invertire la rotta che troppo spesso costringe l’esodo di giovani italiani verso altri Paesi europei. Infatti oltre al già noto sistema di vitto e alloggio, lo SPRAR prevede servizi di accompagnamento, assistenza, istruzione e orientamento socio-economico per i singoli, permettendo un’accoglienza viva con un intervento diretto della comunità. Ci troviamo poi ad affrontare queste problematiche con una legge come la Bossi-Fini, che, oltre ad aver ricevuto numerose critiche interne ed esterne all’Italia, viola in alcuni punti la Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE e le Convenzioni di Ginevra. Crediamo che nessun essere umano sia illegale, che nessun volontario sia un criminale, che chi scappa da guerre e situazioni politiche instabili non vada classificato, giudicato e deportato, ma compreso e che gli sia fornito un percorso per essere, realmente, cittadino.