Futuro Remoto, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali si confrontano su “Ambiente, Cibo e Salute: la Sanità di prevenzione al servizio dei cittadini, tra ricerca e controlli”

Si è tenuto questa mattina, presso la sala conferenze di Palazzo Reale, il convegno promosso dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno su “Ambiente, Cibo e Salute: La Sanità di prevenzione al servizio dei cittadini, tra ricerca e controlli”.

La manifestazione rientra nelle attività messe in campo dalla Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani nell’ambito della XXXI edizione di Futuro Remoto, prima manifestazione di Italia dedicata alla diffusione della cultura scientifica e tecnologica, promossa da Città della Scienza, che, quest’anno ha come focus il tema delle Connessioni e che si terrà fino a domenica, 28 maggio, in piazza del Plebiscito a Napoli.

“Il tema Ambiente, Cibo e Salute richiede un approfondimento e il ruolo degli Istituti Zooprofilattici, in questo ambito, può essere straordinario, non solo per quel che riguarda l’accertamento delle eventuali frodi alimentari o per il tema della salvaguardia ambientale, ma anche perché hanno la possibilità di costruire nuovi standard di produzione nel comparto agroalimentare” ha dichiarato Gianfranco Nappi, responsabile operativo dei Progetti Strategici di Città della Scienza.

“L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, con questa giornata, ha posto l’accento su un tema fondamentale nel dibattito scientifico, ed è altrettanto importante che il dibattito si svolga nell’ambito di Futuro Remoto che si pone come manifestazione scientifica di rilievo, che vuol produrre conoscenza e cultura. Il rapporto tra cibo, ambiente e salute nella medicina preventiva non è facile e organizzare una giornata del genere vuol dire sottolineare la presenza dell’IZSM in questo dibattito. L’augurio è che si possa creare una rete per guadagnare sicurezze scientifiche in progetti che coniugano l’equazione ambiente, salute e cibo ponendo l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno nella condizione di essere una colonna portante nelle ricerche”, ha dichiarato Franco Peppino Roperto, presidente del consiglio di amministrazione dell’IZSM di Portici.

“Dobbiamo coniugare l’appartenenza al nostro territorio con la visione globale, altrimenti la ricerca non ha senso, non ha prospettiva. Essere pezzi di un tavolo che guarda al mondo non è sbagliato perché ci consente di elevare la ricerca ad un livello più alto” ha dichiarato Antonio Limone, direttore generale dell’IZSM di Portici. “Se dobbiamo costruire una rete tra gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali – ha aggiunto – è importante costruirla su di una tramatura internazionale, nel solco del filone One Health. Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali vivono, d’altra parte, una fase di grande attenzione proprio perché il nostro ruolo è sempre più definito nell’ambito del binomio ambiente e salute ed è da qui che dobbiamo partire per costruire una rete pregiata”.

“L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno è stato per noi un partner estremamente importante” ha dichiarato Paolo Sarnelli, responsabile dell’Unità operativa dipartimentale di Prevenzione e Sanità Pubblica Veterinaria della Regione Campania. “La funzione degli Istituti è fondamentale – ha aggiunto Sarnelli – sia per le attività di prevenzione, che per la ricerca e la Regione ormai ha avviato una serie di attività con l’IZSM nell’ottica di una collaborazione continua che è, ormai, indispensabile”.

“L’incontro di oggi è estremamente importante e l’Istituto Pascale rientra a pieno titolo nel dibattito. L’argomento di quest’anno di Futuro Remoto è Connessioni ed è un tema che ci sta molto a cuore perché, proprio in Campania è stata istituita recentemente la rete oncologica che ha il compito di creare sinergie tra tutti i soggetti coinvolti per la cura delle patologie oncologiche. Ma il Pascale crede molto anche nel valore della prevenzione ed è da qui che nasce la collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno” ha dichiarato Rosa Martino, direttore sanitario dell’Istituto nazionale tumori IRCCS “Fondazione Pascale” di Napoli.

“All’interno degli Istituti Zooprofilattici stanno prendendo piede sempre più le nuove iniziative di ricerca, gli Istituti hanno un ruolo fondamentale e sono una vera e propria banca dati della situazione patogenetica di tutto il territorio nazionale” ha dichiarato Stefano Cinotti, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna.

“Le connessioni sono fondamentali, così come le sinergie tra enti pubblici. Il Criuv si occupa della gestione di popolazioni di animali non convenzionali ed è un esempio delle connessioni tra istituzioni” ha spiegato Vincenzo Caputo direttore del Criuv.

“Noi come medici veterinari quando interveniamo sul territorio possiamo essere veramente portatori di valori sani perché aiutiamo il territorio e gli imprenditori ad accrescere il valore dei prodotti agroalimentari, sia dal punto di vista della salubrità che dal punto di vista etico” ha dichiarato Barbara Consenti, direttore sanitario vicario e responsabile della Qualità, sicurezza e formazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata.

“Gli Istituti Zooprofilattici sono coinvolti in numerose attività di ricerca, nascono come Enti al servizio del territorio e con specializzazioni strettamente legate alle singole territorialità. Con il passare del tempo, hanno raggiunto una qualificazione di indagine e ricerca così importante da diventare punti di riferimento non solo nazionale, ma internazionale ed è per questo che bisogna partire proprio dlla Rete degli Istituti per creare connessioni tra i know how di tutti gli IIZZSS e per coinvolgere anche altre professionalità” ha dichiarato Mauro Mattioli, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise.

“Quando si parla di food security si parla di produzione di un cibo che sia sano e che sia sostenibile dal punto di vista ambientale e dal punto di visto socioeconomico. Partendo da questo comprendiamo che, quando si parla di ambiente, salute e cibo è necessario un approccio multidisciplinare. Non è una tematica ad appannaggio esclusivo di scienze e ricerca, ma ha un alto valore culturale che proietta gli Istituti Zooprofilattici in un mondo molto più ampio” ha spiegato Mario Latini, dirigente dirigente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche.

“In questi giorni, nel nostro Istituto stiamo vivendo l’emergenza della Eco X di Pomezia. Grazie al fatto che noi siamo una Rete, l’esperienza maturata da altri Istituti ha fatto in modo che l’emergenza venisse studiata e contenuta. Interventi di questo tipo, con la collaborazione del Ministero, hanno consentito a noi di intervenire in tempi rapidissimi attraverso le analisi che sono in corso sulle produzioni vegetali e su quelle animali. Dall’altro lato, nella gestione di situazioni del genere, è necessaria una informazione trasparente per rassicurare i cittadini” ha detto Stefano Saccares dirigente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana.

“Nella facoltà di medicina veterinaria educhiamo alla salute dell’animale e anche, a cascata, dell’uomo”, ha dichiarato Gaetano Oliva, direttore del Dipartimento di Medicina veterinaria e produzioni animali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. “L’università – ha aggiunto – non può essere esclusa dai processi di prevenzione al servizio dei cittadini. La prevenzione, d’altra parte, non può prescindere dalla formazione ed è solo formando ed educando le nuove generazioni che potremo scongiurare nuove emergenze in campo ambientale”.

Le conclusioni sono state affidate a Marco Ianniello della direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute che ha spiegato che “Gli Istituti Zooprofilattici che sono riusciti a fare rete in diverse occasioni, non solo durante l’incendio di Pomezia, ma anche dopo il sisma che hanno colpito il centro Italia che ha visto collaborare tre IZS nella gestione delle popolazioni animali, nell’allestimento dei campi e nel controllo degli alimenti somministrati agli sfollati”