Approvati i risultati preliminari consolidati di Gruppo relativi all’esercizio 2016

Crescita della redditività ordinaria del Gruppo: utile netto dell’esercizio pari a € 71,5 milioni (€ 62,1 milioni del 2015) al netto delle poste non ricorrenti ed escludendo i contributi ai Fondi di Risoluzione e di Garanzia dei depositi[i]; utile netto contabile di € 14,3 milioni (€ 220,7 milioni nel 2015)
 
Proposta di un dividendo cash di € 6 centesimi per azione (€ 10 centesimi nel 2015) per la Capogruppo BPER Banca
 
Continua il trend di miglioramento dell’asset quality in presenza di politiche di accantonamento particolarmente conservative :
 

  • stock lordi di crediti deteriorati e sofferenze in calo rispettivamente dell’1,9% e dell’1,0% da fine 2015 anche grazie ad alcune operazioni di cessione di sofferenze – per un valore lordo complessivo di circa € 700 milioni nell’anno, senza impatti significativi a conto economico – realizzate nell’ambito di una più ampia strategia di gestione dei crediti deteriorati

 

  • incidenza dei crediti deteriorati lordi al 22,1% in riduzione di 122 bps nell’anno

 

  • flussi in ingresso a crediti deteriorati da “bonis” in calo del 6,1% rispetto al 2015 e del 32,5% rispetto al 2014; in calo anche i flussi in ingresso a sofferenza del 5,4% dal 2015 e del 34,5% rispetto al 2014

 

  • significativo aumento dei flussi di ritorno in “bonis” da crediti deteriorati (+16,9% anno su anno) a conferma di una maggiore efficienza nella gestione del credito problematico

 

  • ulteriore incremento del coverage ratio dei crediti deteriorati pari al 44,5% nonostante le importanti cessioni di sofferenze realizzate nell’anno (+86 bps da settembre 2016 e +32 bps da fine 2015) e rettifiche nette su crediti in calo del 12,2% su base annua

 
Impieghi netti alla clientela in significativa crescita del 4,1% (lordi +3,5%) rispetto allo scorso anno anche per effetto dell’ingresso nel perimetro del Gruppo della CR Saluzzo[ii] e nonostante le cessioni di sofferenze, con un forte incremento delle nuove erogazioni di mutui e prestiti personali pari al 19,1% su base annua 
 
Ricavi dell’attività caratteristica  in contrazione del 3,6% nel periodo, più che compensata dalla riduzione delle rettifiche nette su crediti (-12,2% anno su anno)
 
Solidità patrimoniale ai vertici del sistema bancario italiano con un CET1 ratio Phased In pari al 13,8 % (13,3% Fully Phased). Buffer di capitale in eccesso rispetto al requisito minimo richiesto dalla BCE per il 2017 (SREP al 7,25%) superiore a 650 bps
 
Sono state avviate le attività per la predisposizione del nuovo Piano Industriale che sarà presentato al mercato entro l’estate, in anticipo rispetto alla scadenza naturale a fine 2017 dell’attuale piano in conseguenza delle mutate condizioni macroeconomiche, di mercato e dei tassi di interesse rispetto alle ipotesi di base iniziali
 
Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca ha esaminato ed approvato in data odierna i risultati individuali della Banca e consolidati di Gruppo al 31 dicembre 2016.
Alessandro Vandelli, Amministratore delegato di BPER, al termine del Consiglio di Amministrazione commenta: “Il 2016 è stato certamente un anno complesso sotto diversi punti di vista, per l’economia, per la politica italiana ed europea e per il settore bancario, specialmente in Italia. In questo scenario, il Gruppo BPER Banca ha vissuto un 2016 che possiamo definire “storico”, segnato da eventi molto importanti per la vita societaria. In primo luogo, la trasformazione in società per azioni, processo portato a termine in modo lineare e senza registrare alcuna domanda di recesso da parte dei soci. Un altro importante traguardo raggiunto è stata la validazione dei modelli interni ottenuta dalla BCE che ci consente di esprimere in modo ancor più efficace una solidità patrimoniale ai vertici in Italia ed in Europa. Inoltre, il 2016 è stato il primo anno di attività di BPER Credit Management, la società di gestione delle sofferenze del Gruppo, con primi risultati in miglioramento dei recuperi sulle sofferenze di quasi il 20%; nell’anno il Gruppo ha realizzato cessioni per un totale di oltre 700 milioni di Euro, corrispondente a circa il 10% dello stock di inizio anno, completando il programma di vendite pianificato in piena coerenza con l’obiettivo di riduzione dello stock lordo. La maggiore efficienza nella gestione del credito problematico ha portato ad un significativo aumento dei flussi di ritorno in “bonis” da crediti deteriorati (+16,9% anno su anno); il miglioramento della qualità del portafoglio credito è testimoniato dall’ulteriore calo dei passaggi a credito deteriorato (-6.1% rispetto al 2015), dalla riduzione di 122 punti base dell’incidenza dei crediti deteriorati lordi (al 22,1%) e dall’aumento del livello di copertura al 44,5%  La redditività dell’attività ordinaria con la clientela risulta soddisfacente considerando il perdurare di un contesto economico e di tassi particolarmente difficile e dei rilevanti contributi dovuti dal Gruppo per tutto il 2016 ai Fondi di Risoluzione e di Garanzia dei depositi. L’attività di finanziamento alla clientela ha registrato una significativa accelerazione nell’anno del 4,1%, sia nel comparto dei privati sia delle imprese. Molto positiva è risultata la crescita della raccolta complessiva pari al 3,9%, con la componente di raccolta indiretta che fa segnare un incremento di oltre l’8%; inoltre, risulta apprezzabile l’andamento del comparto “bancassurance” che cresce a doppia cifra. Alla luce della positiva valutazione del risultato economico riferito all’attività ordinaria, dell’ottima solidità patrimoniale e della fiducia nelle prospettive di crescita del Gruppo, il Consiglio ha altresì approvato la proposta di distribuzione di un dividendo di 6 centesimi di Euro per azione a conferma dell’attenzione nei confronti dei propri azionisti nonostante i condizionamenti del difficile scenario esterno. Infine, mi preme sottolineare che sono già state avviate le attività per l’elaborazione del nuovo Piano Industriale che sarà presentato presumibilmente entro l’estate, in anticipo di qualche mese rispetto alla scadenza naturale a fine 2017 dell’attuale piano; tale decisione è giustificata dai rilevanti scostamenti, che si sono registrati nel corso degli ultimi due anni nello scenario macroeconomico, di mercato e dei tassi di interesse rispetto alle ipotesi assunte alla base del precedente Piano.”
 
 
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Conto economico: dati principali[iii]                                                                                                                                                                                
Il margine di interesse si attesta a € 1.170,4 milioni in diminuzione del 4,7% rispetto al 2015 principalmente a causa del livello dei tassi a breve termine ormai strutturalmente negativi (media dell’Euribor 3 mesi nel 2016 pari a -26 bps che si confronta con una media di -2 bps nell’anno precedente) che ha condizionato negativamente l’andamento dello spread complessivo: in tale contesto, la progressiva e costante diminuzione del costo del funding (che include il beneficio di competenza dell’esercizio 2016 derivante dalla partecipazione alle emissioni di “TLTRO2” -“Targeted Longer Term Refinancing Operations-II” – per € 5 miliardi calcolato pari a € 8,3 milioni)[iv] non è stata in grado di controbilanciare il calo del rendimento dell’attivo.
Le commissioni nette, pari a € 712,7 milioni, risultano in calo dell’1,9% rispetto allo scorso anno. In dettaglio, le commissioni nette relative alla raccolta gestita e “bancassurance” aumentano dell’1,2% anno su anno, mentre risultano in calo sia le commissioni nette su finanziamenti e garanzie (-3,0% anno su anno) sia quelle su carte, incassi e pagamenti (-6,6% anno su anno).
Il risultato netto delle attività di negoziazione (comprensivo dei dividendi pari a € 9,9 milioni) si attesta a € 129,9 milioni, che include utili netti realizzati su titoli e derivati per € 103,1 milioni, plusvalenze nette su titoli e derivati per € 7,2 milioni, e altri elementi positivi per € 9,7 milioni. Il suddetto risultato comprende proventi straordinari per € 37,6 milioni[v]. Al netto delle componenti straordinarie presenti nei due esercizi[vi], il risultato netto ordinario delle attività di negoziazione e dividendi si attesta a € 92,3 milioni rispetto a € 120,6 milioni nel 2015.
La redditività operativa  risulta pari a € 2.068,1 milioni, in calo del 12,8% anno su anno (-4,6% escludendo i proventi straordinari sopra menzionati[vii]) principalmente per effetto del minore contributo del margine di interesse.
I costi della gestione risultano pari a € 1.267,0 milioni rispetto a € 1.305,9 milioni del 2015 che includevano, tra le spese per il personale, oneri straordinari per l’incentivazione all’esodo e per il Fondo di solidarietà per complessivi € 58,6 milioni; su base ordinaria, i costi della gestione registrano un aumento dell’1,6% anno su anno. Le spese per il personale ammontano a € 769,1 milioni risultando sostanzialmente invariate a livello ordinario rispetto al 2015 (€ 766,4 milioni tenendo conto degli oneri straordinari sopra citati). Le altre spese amministrative sono pari a € 417,2 milioni (€ 400,6 milioni nel 2015) in aumento del 4,1% anno su anno a causa dei maggiori oneri relativi ai progetti del Piano industriale. Gli ammortamenti su attività materiali ed immateriali ammontano a € 80,6 milioni (€ 80,2 milioni lo scorso anno; +0,4% anno su anno).
Le rettifiche nette su crediti e su altre attività si attestano a € 659,1 milioni, in diminuzione del 10,7% rispetto allo scorso anno. In dettaglio, le rettifiche operate su crediti ammontano a € 619,8 milioni (€ 705,8 milioni nel 2015; -12,2% anno su anno). Le rettifiche nette per deterioramento di attività finanziarie sono pari a € 51,8 milioni (€ 27,3 milioni nel 2015) e includono le rettifiche di valore relative alla quota di BPER nel Fondo Atlante (per € 28,3 milioni, pari al 34,8% delle quote fino ad oggi versate) e delle quote del Gruppo riferibili ai versamenti effettuati al FITD-SV (Schema Volontario) per l’intervento nella CR di Cesena (per € 2,5 milioni). Le rettifiche nette su altre attività risultano positive (riprese di valore) per € 12,5 milioni (erano negative – rettifiche di valore – per € 4,7 milioni nel 2015) e includono la ripresa di valore particolare di € 11,0 milioni per il recupero di quanto versato a suo tempo al FITD per Banca Tercas[viii]. Il costo del credito complessivo riscontrato per il 2016 è pari a 136 bps (162 bps nel 2015).
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri si attestano a € 32,6 milioni (€ 47,4 milioni nel 2015) in calo del 31,1% anno su anno.
Nel 2016, i contributi complessivi del Gruppo BPER ai Fondi di Risoluzione e di Garanzia dei depositi (SRF, DGS e FITD-SV) risultano pari a € 73,5 milioni (€ 66,3 milioni nel 2015) le cui principali componenti possono essere come di seguito riassunte[ix]: contributi al Fondo di Risoluzione Unico (“SRF”) per € 50,0 milioni, di cui € 15,1 ordinari e € 34,9 milioni straordinari (nel 2015, tali contributi sono stati complessivamente pari a € 53,3 milioni, di cui € 13,3 milioni ordinari e € 40 milioni straordinari); contributo ordinario al Fondo di Garanzia dei Depositi (“DGS”) pari a circa € 16,9 milioni (€ 8,2 milioni nel 2015). Nel Conto economico riclassificato, tra i contributi ai suddetti fondi trova evidenza anche il riversamento straordinario al Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – schema di intervento su base volontaria (“FITD-SV”) per Banca Tercas per un importo pari a € 11,3 milioni, a cui ha fatto però riscontro il quasi totale recupero della somma, allocata in buona parte tra le riprese di valore su altre operazione finanziarie (voce 130.d) del conto economico. Si ricorda che nello schema di conto economico riclassificato, tali contributi sono esposti in una riga separata per chiarezza espositiva e che nello schema di Banca d’Italia essi sono ricompresi all’interno della voce 180 b) “Altre spese amministrative”.
 
L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte risulta pari a € 10,5 milioni che si confronta con un utile pari a € 213,5 milioni dello scorso anno. Le imposte sul reddito risultano positive per € 5,3 milioni (erano positive per € 5,7 milioni al 31 dicembre 2015). Escludendo le poste non ricorrenti e i contributi ai fondi per il sistema bancario presenti nei due esercizi[x], l’utile lordo risulta pari a € 98,8 milioni (€ 95,2 milioni nel 2015) con un incremento del 3,8% anno su anno.
L’utile netto complessivo dell’esercizio si attesta a € 15,8 milioni (€ 219,2 milioni nel 2015) e comprende un utile di periodo di pertinenza di terzi pari a € 1,5 milioni (era una perdita di € 1,4 milioni al 31 dicembre 2015). L’utile netto di pertinenza della Capogruppo risulta pertanto pari a € 14,3 milioni (€ 220,7 milioni al 31 dicembre 2015). Escludendo le poste non ricorrenti ed i contributi ai fondi per il sistema bancario presenti nei due esercizi[xi], l’utile netto di pertinenza della Capogruppo del 2016 risulta pari a € 71,5 milioni (€ 62,1 milioni nel 2015) con un incremento del 15,2% anno su anno.
 
Stato patrimoniale: dati principali                                                                                                                                                                                 
La raccolta diretta da clientela (debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value) si attesta a € 47,7 miliardi (contributo della CR Saluzzo[xii] pari a € 0,8 miliardi), in aumento dell’1,0% rispetto alla fine del 2015; tra le diverse componenti della raccolta, si registra un incremento della raccolta a vista (conti correnti e depositi liberi) per € 3,3 miliardi (+11,4% rispetto a fine 2015), mentre risultano in calo la componente obbligazionaria, prevalentemente retail, per € 1,6 miliardi (-20,3% da fine 2015), i depositi vincolati per € 0,2 miliardi (-8,4% da fine 2015) e i certificati di deposito per € 1,0 miliardi (-27,1% da fine 2015). La raccolta diretta è costituita in prevalenza da conti correnti e depositi liberi e vincolati a breve scadenza (72,4%) e obbligazioni (12,9%) di cui il 56,3% sottoscritte dalla clientela retail.
La raccolta indiretta da clientela, valorizzata ai prezzi di mercato, è pari a € 32,9 miliardi (contributo della CR Saluzzo pari a € 0,4 miliardi), in aumento dell’8,2% da inizio anno. In particolare, la raccolta gestita è pari a € 16,3 miliardi (+10,6% da fine 2015) in presenza di una raccolta netta del periodo positiva per circa € 1,1 miliardi. La raccolta amministrata pari a € 16,6 miliardi registra nell’anno un aumento del 5,6%, principalmente per effetto di raccolta istituzionale. Il portafoglio premi assicurativi riferibile al ramo vita, non compreso nella raccolta indiretta, ammonta a € 4,4 miliardi, evidenziando una notevole crescita da inizio anno (+18,0%).
I crediti verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, sono pari a € 45,5 miliardi (contributo della CR Saluzzo pari a € 0,6 miliardi), in incremento del 4,1% rispetto a fine 2015 (l’incremento riscontrato a parità di perimetro risulta pari al 2,7%) registrando una significativa accelerazione sia nel comparto dei privati sia delle imprese, in particolare nell’ultimo trimestre e nonostante la cessione di sofferenze per un valore lordo di libro pari a circa € 700 milioni nel 2016. Nell’ambito delle specifiche forme tecniche, si conferma la performance positiva del comparto dei mutui casa che registra una crescita dello stock complessivo del 5,6% anno su anno.
L’ammontare dei crediti deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) è di € 6,2 miliardi (l’ammontare di crediti deteriorati netti complessivi riferibili alla CR Saluzzo risulta pari a € 68,4 milioni) in calo del 2,5% da fine 2015 con un coverage ratio complessivo del 44,5% (43,7% a settembre 2016 e 44,2% della fine dello scorso anno) e senza considerare né l’ammontare dei “write off” su sofferenze ancora in essere (€ 1,1 miliardi) che portano l’indice di copertura al 49,4% (48,6% a settembre 2016 e 49,7% al 31 dicembre 2015) e né il valore delle garanzie reali e personali. Nel dettaglio, la componente di sofferenze nette è pari a € 3,0 miliardi (+1,2% da fine 2015) con un livello di copertura del 57,2% (57,4% a settembre 2016 e 58,2% al 31 dicembre 2015) senza considerare il valore delle garanzie reali e personali; inoltre, tenuto conto delle svalutazioni dirette su crediti in sofferenza (“write-off”), la copertura si attesta al 62,9% (63,1% a settembre 2016 e 64,4% a fine 2015). Le inadempienze probabili nette sono pari a € 3,0 miliardi in significativo calo rispetto alla fine del 2015 (-2,7%) con un livello di copertura del 23,5% in incremento di 125 bps da settembre 2016 e di 161 bps rispetto a fine 2015; i crediti scaduti netti sono pari a € 0,1 miliardi quasi dimezzati (-43,1%) dalla fine dello scorso anno con una copertura pari al 7,8% (8,6% a settembre 2016 e 10,0% al 31 dicembre 2015).
Si precisa che tali valori includono alcune operazioni di cessione di sofferenze per un valore lordo di libro complessivo pari a circa € 700 milioni perfezionate nel corso dell’anno che non hanno determinato significativi effetti a conto economico, incidendo in modo negativo sul livello del coverage che è comunque risultato sostanzialmente stabile per le sofferenze, e, come detto, incrementato in modo significativo per la totalità dei crediti deteriorati.
La posizione interbancaria netta risulta negativa per € 8,1 miliardi rispetto a € 4,4 miliardi di fine 2015 ed è determinata dallo sbilancio tra i crediti verso banche di € 1,3 miliardi e i debiti della stessa natura pari a € 9,4 miliardi. L’ammontare complessivo del rifinanziamento con la Banca Centrale Europea risulta pari a € 5,1 miliardi interamente riconducibili alla partecipazione alla seconda serie delle operazioni di rifinanziamento a più lungo termine denominata “TLTRO2” con scadenza quadriennale (€ 4,1 miliardi a giugno parzialmente utilizzata per il rimborso integrale del finanziamento “TLTRO1” e € 1 miliardo alla fine di dicembre). Gli strumenti finanziari, utilizzabili come collaterale per operazioni di rifinanziamento sul mercato, ammontano a € 13,1 miliardi al netto dell’haircut, di cui € 4,4 miliardi disponibili.
Le attività finanziarie ammontano complessivamente a € 13,7 miliardi (contributo della CR Saluzzo pari a € 0,3 miliardi), in incremento del 18,6% rispetto alla fine del 2015, e sono pari al 21,1% del totale attivo. I titoli di debito rappresentano il 93,0% del portafoglio complessivo ed ammontano a € 12,8 miliardi: di essi, € 6,4 miliardi sono riferiti a titoli governativi, in massima parte rappresentati da titoli di Stato italiani (€ 5,9 miliardi), mentre € 4,6 miliardi sono riferiti a banche ed enti sovranazionali.
A fronte delle attività disponibili per la vendita (“AFS”) pari a € 10,4 miliardi, sono complessivamente presenti riserve da valutazione positive per € 108,4 milioni, al netto della relativa componente fiscale, come risultanza della sommatoria di riserve positive riferite ai titoli di debito, titoli di capitale e OICR per un valore di € 155,0 milioni e di riserve negative per € 46,6 milioni. In particolare, la riserva AFS relativa ai titoli governativi in portafoglio evidenzia plusvalenze per un valore (al netto delle imposte) di € 37,3 milioni (€ 90,2 milioni al 31 dicembre 2015). Inoltre, relativamente al portafoglio delle attività finanziarie detenute fino a scadenza (“HTM”) pari a € 2,5 miliardi, la differenza tra il fair value ed il valore di bilancio, al netto della relativa componente fiscale, risulta positiva (“riserva implicita netta”) per € 121,8 milioni.
I mezzi patrimoniali complessivi al 31 dicembre 2016 ammontano a € 5,6 miliardi (-1,7% rispetto a fine 2015), con una quota di patrimonio di pertinenza di terzi pari ad € 0,7 miliardi. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo, che include il risultato del periodo, si attesta a € 4,9 miliardi, in diminuzione del 2,9% da fine 2015.
Il leverage ratio Basilea 3 Phased In risulta pari al 6,7% (6,5% Fully Phased) tra i migliori del sistema. Gli indici di liquidità LCR (“Liquidity Coverage Ratio”) e NSFR (“Net Stable Funding Ratio”) risultano superiori al 100%; in particolare, al 31 dicembre 2016 l’indice LCR è pari al 102,0%, mentre l’indice NSFR è stimato al di sopra del 100% (era pari al 106,6% al 30 settembre 2016 e al 110,9% al 31 dicembre 2015).
 
 
Capital ratios                                                                                                                                                                                
I ratios patrimoniali, calcolati dal giugno scorso tenendo conto della metodologia AIRB per i requisiti sul rischio di credito in virtù della validazione dei modelli interni ricevuti da quella data (beneficio calcolato a giugno pari a circa 3 punti percentuali) sono calcolati prendendo a riferimento il valore dei Fondi propri inclusivo della quota di utile realizzato nell’esercizio e del dividendo previsto per la Capogruppo BPER Banca:

  • “Common Equity Tier 1 (CET1) ratio (Phased In)” pari al 13,80% (14,47% al 30 settembre 2016; 11,54% al 31 dicembre 2015). L’indice calcolato in regime di piena applicazione (Fully Phased), è pari al 13,27%, in riduzione di 86 bps rispetto al 30 settembre 2016; le variazioni rispetto al 30 settembre derivano essenzialmente dall’inserimento nel perimetro del consolidamento prudenziale della CR Saluzzo, dall’incremento degli impieghi alla clientela e dal calo dell’utile patrimonializzabile rispetto al 30 settembre;
  • “Tier 1 ratio (Phased In)” pari all’13,89% (14,56% al 30 settembre 2016; 11,65% al 31 dicembre 2015);
  • “Own Funds ratio (Phased In)” pari al 15,21% (15,98% al 30 settembre 2016; 12,80% al 31 dicembre 2015).

 
Principali dati di struttura al 31 dicembre 2016                                                                                                                                                                                
Il Gruppo è presente in diciotto regioni italiane con 1.200 sportelli bancari, oltre alla Sede in Lussemburgo di BPER (Europe) International s.a. (erano 1.216 alla fine del 2015). La variazione è stata determinata dalla chiusura di 43 sportelli a fronte dell’inclusione nel perimetro del Gruppo della CR di Saluzzo con 27 filiali. Nell’arco del Piano industriale 2015-17 che prevede la chiusura di circa 130 filiali nel triennio, ad oggi ne sono state chiuse complessivamente 100.
I dipendenti del Gruppo sono pari a 11.635 unità, di cui 198 in carico alla CR Saluzzo; al netto di questi il personale del Gruppo risulta in calo di 10 unità nell’anno (erano 11.447 a fine 2015). Si ricorda che nel corso del 2017 è previsto un rilevante numero di uscite di personale (377 risorse sono già uscite il giorno 1 gennaio 2017– circa il 3,2% del totale dei dipendenti al 31 dicembre 2016) in conseguenza dell’accordo per l’incentivazione all’esodo e per il Fondo di solidarietà siglato con le OOSS il 14 agosto 2015 e pressoché interamente spesato a conto economico lo stesso anno, in attuazione delle previsioni contenute nel Piano industriale 2015-17.
 
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La Capogruppo BPER Banca                                                                                                                                                                                 
Il bilancio d’esercizio della Banca al 31 dicembre 2016, contestualmente approvato in via preliminare dal Consiglio di Amministrazione, evidenzia i valori patrimoniali ed economici di seguito riportati (inclusivi di proventi e oneri straordinari di diversa natura), direttamente confrontati con quelli dell’esercizio 2015.
Stato patrimoniale:
la raccolta diretta è di € 34,8 miliardi (+0,2%);
la raccolta indiretta risulta valorizzata in € 29,1 miliardi (+8,4%);
i crediti netti verso clientela sono pari ad € 35,5 miliardi (-4,7%), con una componente di crediti deteriorati pari a € 4,1 miliardi (-5,4%), che rappresentano il 11,4% del totale dei crediti netti (12,7%) e il cui livello di copertura è pari al 47,1% (46,1%); la quota rappresentata dalle sofferenze è pari a € 1,9 miliardi (-0,3%) che rappresenta il 5,3% del totale dei crediti netti, con un livello di copertura pari al 60,2% (60,9%);
il patrimonio netto, comprensivo del risultato di periodo, è pari € 4,7 miliardi (-1,5%).
Conto economico:
il margine di interesse si attesta a € 853,3 milioni (-5,0%);
le commissioni nette risultano pari a € 536,2 milioni (-1,7%);
il margine d’intermediazione è di € 1.501,0 milioni (-12,6%);
il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a € 943,4 milioni (-16,7%);
i costi operativi, che comprendono in positivo i proventi di gestione, sono pari a € 931,7 milioni (-4,3%);
Il risultato dell’esercizio, al lordo delle imposte, è positivo per € 1,4 milioni (€ 153,7 milioni);
Il risultato netto di esercizio, considerata l’incidenza positiva del carico fiscale pari a € 17,3 milioni, determina un utile d’esercizio pari a € 18,7 milioni (€ 162,0 milioni).
 
Proposta di destinazione dell’utile d’esercizio della BPER Banca                                                                                                                                                                                 
 
Il Consiglio ha approvato la proposta di destinazione dell’utile di esercizio realizzato dalla Banca (per un ammontare pari a € 18.698.675,54), con la distribuzione di un dividendo unitario in contanti pari a 0,06 Euro per ciascuna delle 481.308.435 azioni rappresentative del Capitale sociale (al netto di quelle che saranno detenute in portafoglio alla data di stacco cedola: n. 455.458 al 31 dicembre 2016 così come ad oggi), per un ammontare complessivo pari a € 28.878.506,10, con l’utilizzo di riserve per un ammontare pari a 10.179.830,56.
L’esigibilità del dividendo, che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea dei Soci, è fissata secondo il calendario di Borsa Italiana S.p.A., a far tempo dal 24 maggio 2017. Ai fini della quotazione del titolo, il suo stacco avrà luogo lunedì 22 maggio 2017, mentre la record date è fissata per martedì 23 maggio 2017.
 
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Principali fatti di rilievo intervenuti successivamente al 31 dicembre 2016                                                                                                                                                                                
Il giorno 3 gennaio 2017, BPER Banca S.p.A. ha reso noto che nessuno dei legittimati titolari di azioni della Banca ha perfezionato l’esercizio del diritto di recesso conseguente alla trasformazione in società per azioni deliberata dall’Assemblea dei Soci, in parte straordinaria, del 26 novembre 2016. Non si è reso pertanto necessario dare seguito al procedimento di liquidazione come previsto dall’art. 2437-quater del codice civile e rappresentato nella Relazione illustrativa della proposta di trasformazione all’Assemblea, messa a disposizione del pubblico in data 19 ottobre 2016.
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Prevedibile evoluzione della gestione                                                                                                                                                                                
Nell’area dell’Euro, l’andamento dell’economia è prevista in miglioramento ed in Italia la ripresa, seppur gradualmente, prosegue, favorita dal progresso in atto dell’economia globale e dall’orientamento espansivo della politica monetaria. Le informazioni più recenti pubblicate nel Bollettino economico di Banca d’Italia stimano una crescita del prodotto interno lordo nel nostro paese intorno all’1 per cento su base annua, in media, per il triennio 2017-19. In tale contesto, il livello ancora molto contenuto dei tassi di mercato e l’elevata competizione sull’attività tradizionale di finanziamento continueranno ad esercitare pressione sul rendimento dell’attivo, anche se con intensità in graduale riduzione; al contempo, le azioni di repricing del passivo e il beneficio dello sweetener derivante dal programma TLTRO2 della BCE consentiranno un ulteriore calo del costo della raccolta, contribuendo a contenere le pressioni sul margine di interesse. Un contributo positivo ai ricavi è atteso dalla componente commissionale, specie per ciò che riguarda il comparto dell’asset management e bancassurance. I costi della gestione sono attesi in calo, sia per ciò che riguarda gli oneri del personale sia per le altre spese amministrative, beneficiando, a partire da quest’anno, degli effetti del piano di riduzione del personale e del graduale esaurimento degli investimenti relativi all’attuazione dei progetti del piano industriale. Il rallentamento dei flussi di nuovi crediti problematici registrato nel corso dell’esercizio appena concluso è atteso in graduale miglioramento anche nel 2017, contribuendo a migliorare sensibilmente il costo del credito rispetto al 2016. L’insieme di questi fattori dovrebbe sostenere le prospettive di redditività ordinaria del Gruppo per l’anno in corso. Infine, entro l’estate di quest’anno, è prevista la presentazione del nuovo Piano industriale, le cui attività preliminari sono già in corso, in anticipo di qualche mese rispetto alla scadenza naturale a fine 2017 del Piano in essere; tale decisione è giustificata dai rilevanti scostamenti che si sono registrati nel corso degli ultimi due anni nello scenario macroeconomico, di mercato e dei tassi di interesse rispetto alle ipotesi assunte alla base del precedente Piano.
[i] Principali oneri e proventi straordinari del 2016 e del 2015.
Anno 2016.
Proventi straordinari del 2016.
1) e 2) Alla fine dello scorso esercizio il Gruppo americano VISA Inc. aveva comunicato l’intenzione di rilevare integralmente la ex controllata VISA Europe che vedeva, nel proprio corpo societario, anche Banca di Sassari e CartaSi, controllata da ICBPI, il cui controllo veniva contemporaneamente ceduto dalle varie banche partecipanti, tra cui BPER Banca. Il contratto di cessione della quota azionaria dell’ICBPI prevedeva, proprio in riferimento all’operazione VISA, una clausola di earn-out con scadenza entro il quinto anno successivo all’esecuzione della cessione, con la determinazione potenziale di un corrispettivo aggiuntivo per tenere conto di “Proventi netti VISA”. A conclusione del percorso societario e delle autorizzazioni attese dalle Autorità di vigilanza, a fine giugno VISA provvedeva al versamento del corrispettivo pattuito per la parte predominante cash a cui si aggiungeva una quota in azioni e un’ulteriore quota cash con pagamento differito a 3 anni. Dalla suddetta cessione Banca di Sassari realizzava quindi una plusvalenza, registrata al 30 giugno 2016 per circa € 20,8 milioni. Dalla cessione, anche CartaSì ha potuto realizzare un’importante plusvalenza, a fronte della quale nasceva l’obbligo di versare a BPER entro l’anno, nei termini contrattuali previsti, la quota ad essa spettante a titolo di earn-out. Al 30 giugno BPER procedeva quindi ad accertarne una quota ritenuta già certa pari a € 9,4 milioni e al 30 settembre ulteriormente alzata di ulteriori € 2,7 milioni, per un earn-out complessivo, ancora stimato in modo prudenziale, pari a 12,1 milioni. A dicembre si giungeva quindi al perfezionamento del closing dell’operazione, con il pagamento di un corrispettivo pari a € 16,8 milioni con un ulteriore beneficio a conto economico di € 4,7 milioni.  Complessivamente, quindi, l’ammontare di proventi straordinari riferibili all’operazione descritta e contabilizzati al 31 dicembre 2016 alla voce 100 b) di conto economico è pari a € 37,6 milioni (con un fiscalità accertata pari ad € 2,6 milioni).
Oneri straordinari del 2016.
3) e 4) La voce Rettifiche di valore su titoli AFS (130 b di conto economico) comprende l’impairment sull’intera  quota versata (compreso il versamento effettuato il 3 gennaio 2017, accertato a bilancio 2016) al Fondo Atlante (Euro 28,3 milioni, pari al 34,8% dell’ammontare versato),  sul contributo versato al FITD-SV a fronte dell’intervento a favore di CariCesena (€ 2,5 milioni);
5) € 34,9 milioni al lordo dell’effetto fiscale (€ 23,4 milioni al netto imposte) relativi al contributo straordinario al Single Resolution Fund (“SRF”) in relazione al programma di risoluzione delle quattro banche, richiamato lo scorso 29 dicembre e corrispondente a due ulteriori quote annuali 2016; tale contributo è stato contabilizzato alla voce 180 b) “Altre spese amministrative”; ancorché non ancora versato ma accertato come debito nei confronti dell’Autorità di Risoluzione;
6) svalutazione di avviamenti per Euro 32,9 milioni.
L’utile netto “normalizzato” al 31 dicembre 2016, tenuto conto degli effetti dei proventi e oneri straordinari prima citati e riportati in dettaglio nella tabella che segue e della quota di pertinenza di terzi (€1,1 milioni), risulta pari a 55,1 milioni.
Anno 2015.
Proventi straordinari del 2015.
1) € 174,3 milioni al lordo dell’effetto fiscale (€ 162,2 milioni al netto imposte) relativi alla cessione di una quota del capitale (9,1422%) dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI) perfezionata in data 18 dicembre 2015;
2) € 69 milioni (effetto fiscale “neutro”) relativi al trasferimento della quota partecipativa di ARCA SGR dal portafoglio “Available for sale – AFS” (voce 30 dell’attivo) a Partecipazioni (voce 100 dell’attivo), con impatto solo a livello di bilancio consolidato e non del separato di BPER, a seguito dell’incremento della partecipazione nella società di gestione dal 19,998% al 32,752% perfezionata in data 22 dicembre 2015.
Oneri straordinari del 2015.
3) € 58,6 milioni al lordo delle imposte relativi a costi straordinari per l’incentivazione all’esodo e per il Fondo di solidarietà al 31 dicembre 2015 (di essi € 54,3 milioni erano stati accertati già nei primi nove mesi dell’anno in conseguenza dell’accordo siglato con le OOSS il 14 agosto 2015, in piena coerenza con le indicazioni contenute nel Piano industriale 2015-17;
4) € 40 milioni al lordo dell’effetto fiscale (€ 26,8 al netto imposte) relativi al contributo straordinario al Single Resolution Fund (“SRF”) previsto dalla Direttiva 2014/49/UE in vigore dal 1°gennaio 2015 contabilizzato alla voce 180 b) “Altre spese amministrative”.
L’utile netto “normalizzato” al 31 dicembre 2015, tenuto conto degli effetti dei proventi e oneri straordinari prima citati e riportati in dettaglio nella tabella che segue e della quota di pertinenza di terzi (€ 9,4 milioni), risulta pari a 46,1 milioni.
 
Proventi e oneri straordinari al 31 dicembre 2016 (€/milioni)

Descrizione Voce Conto economico 1Q16 2Q16 3Q16 4Q16 Totale 2016
1) Plusvalenza per cessione partecipazione in VISA da parte di Banca di Sassari 100 b) – Utile da cessione di att. fin. AFS   +20,8     +20,8
2) Earn-out per la cessione di ICBPI (Cartasì – vedi sopra la descrizione dell’operazione) 100 b) – Utile da cessione di att. fin. AFS   +9,4 +2,7 +4,7 +16,8
3) Impairment delle quota del Fondo Atlante 130 b) – Rettifiche nette su titoli  AFS       -28,3 -28,3
4) Contributi straordinari FITD-SV Schema Volontario(CariCesena) 130 b) – Rettifiche nette su titoli AFS       -2,5 -2,5
5) Contributi straordinari Fondo di risoluzione “SRF” 180 b) – Altre spese amm.ve       -34,9 -34,9
6) Impairrment su avviamenti 260) – Rettifiche di valore dell’avviamento       -32,9 -32,9
Totale proventi e oneri non ricorrenti     30,2 2,7 -93,9 -61,0
Impatto fiscale complessivo 290 – Imposte   -7,5 -0,2 +26,8 +19,1
Impatto complessivo a Conto economico     +22,7 +2,5 -67,1 -41,9

Con una quota riferita ai terzi pari a € -1,1 milioni
 
 
Proventi e oneri strordinari al 31 dicembre 2015 (€/milioni)

Descrizione Voce Conto economico 1Q15 2Q15 3Q15 4Q15 Totale 2015
1)Cessione partecipazione in ICBPI 100 b) – Utile da cessione di att. fin. AFS       +174,3 +174,3
2) Trasferimento partecipazione ARCA SGR a Partecipazioni da ptf. AFS 100 b) – Utile da cessione di att. fin. AFS       +69,0 +69,0
3) Costi straordinari per l’incentivazione all’esodo e per il Fondo di solidarietà
(Piano Industriale 2015-17)
180 a) – Spese per il personale   -1,8 -52,5 -4,3 -58,6
4) Contributi straordinari Fondo di risoluzione “SRF” 180 b) – Altre spese amm.ve       -40,0 -40,0
Totale proventi e oneri non ricorrenti     -1,8 -52,5 +199,0 +144,6
Impatto fiscale complessivo 290 – Imposte   +0,6 +17,4 +2,6 +20,5
Impatto complessivo a Conto economico     -1,2 -35,1 201,5 +165,2

Con una quota riferita ai terzi pari a € -9,4 milioni
 
 
Inoltre, si elencano di seguito i contributi ai Fondi di Risoluzione e Garanzia dei depositi per il 2016 e il 2015:
 
ANNO 2016 (€/milioni)

Descrizione Voce Conto economico 1Q16 2Q16 3Q16 4Q16 Totale 2016
Contributi ordinari al Fondo di Risoluzione Unico (“SRF”) 180 b) – Altre spese amm.ve -15,0 -0,1     -15,1
Contributi ordinari al Fondo di Garanzia dei Depositi (“DGS”) 180 b) – Altre spese amm.ve     -17,6 +0,7 -16,9
Recupero per accantonamento per Fondo di Solidarietà
(Legge di Stabilità 2016)
160) Acc. Per Fondi rischi e oneri       +4,0 +4,0
Recupero per accantonamento FITD Tercas 2015 220) Altri proventi di gestione       +0,8 +0,8
Totale oneri   -15,0   -17,6 +5,5 -27,2
Impatto fiscale complessivo 290 – Imposte +5,0   +5,8 -1,8 +9,0
Impatto complessivo a Conto economico   -10,0 -0,1 -11,8 +0,5 -18,2

Con una quota riferita ai terzi pari a € 1,8 milioni.
 
ANNO 2015 (€/milioni)

Descrizione Voce Conto economico 1Q15 2Q15 3Q15 4Q15 Totale 2015
Contributi ordinari al Fondo di Risoluzione Unico (“SRF”) 180 b) – Altre spese amm.ve   -10,2 -0,3 -2,8 -13,3
Contributi ordinari al Fondo di Garanzia dei Depositi (“DGS”) 180 b) – Altre spese amm.ve     -8,5 +0,3 -8,2
Accantonamento per Fondo di Solidarietà
(Legge di Stabilità 2016)
160) Acc. Per Fondi rischi e oneri       -4,0 -4,0
 
Accantonamento FITD Tercas 2015 160) Acc. Per Fondi rischi e oneri       -0,8 -0,8
Totale oneri     -10,2 -8,9 -7,2 -26,3
Impatto fiscale complessivo 290 – Imposte   +3,4 +2,9 +1,1 +8,7
Impatto complessivo a Conto economico           -17,6

Con una quota riferita ai terzi pari a € 1,7 milioni.
 
 
Si segnalano le seguenti riallocazioni contabili avvenuti nel quarto trimestre 2015 rispetto ai trimestri precedenti:

  • contributo 2015 al fondo di garanzia dei depositi “DGS” (Deposits Guarantee Schemes) previsto dalla Direttiva 2014/59/UE in vigore dal 3 luglio 2015 accertato nel terzo trimestre 2015 per € 8,5 milioni alla voce 190 “Accantonamenti netti a fondi rischi e oneri”, ridefinito e riallocato contabilmente alla voce 180 b) “Altre spese amministrative” in occasione del versamento e della contabilizzazione dell’effettivo dovuto (€ 8,2 milioni).
  • contributo 2015 al “Single Resolution Fund (“SRF”) previsto dalla Direttiva 2014/49/UE in vigore dal 1°gennaio 2015 (€ 10,5 milioni) accertato nel secondo trimestre 2015 alla voce 190 “Accantonamenti netti a fondi rischi e oneri”, riallocato contabilmente alla voce 180 b) “Altre spese amministrative”; nel quarto trimestre 2015, in occasione del versamento e della contabilizzazione dell’effettivo dovuto (€ 13,3 milioni).

 
[ii] In data 4 ottobre 2016, BPER e la Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, ottenute le prescritte autorizzazioni da parte delle competenti Autorità, hanno dato esecuzione al “Contratto di compravendita di azioni”, sottoscritto lo scorso 13 aprile, finalizzato a consentire l’ingresso della Cassa di Risparmio di Saluzzo S.p.A. nel Gruppo BPER. La Banca ha acquisito dalla Fondazione il 48,98% del capitale sociale della Cassa, incrementando in tal modo la propria partecipazione dal 31,02% all’80%. Successivamente, in data 23 dicembre 2016, la Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo ha esercitato l’opzione put (concessa con gli accordi finalizzati all’ingresso della Cassa nel Gruppo BPER) per la vendita delle azioni, ancora possedute dalla stessa, a BPER Banca S.p.A. Per effetto di quanto precede, quest’ultima ha acquisito in tale data dalla Fondazione il 20,00% del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Saluzzo S.p.A., incrementando in tal modo la propria partecipazione dall’80% al 100%.
[iii] Il conto economico di CR Saluzzo entra nel consolidato integrale a partire dal 1° ottobre 2016, pertanto il Conto economico consolidato include i risultati solo la per quota relativa al quarto trimestre 2016; il risultato dei primi nove mesi è compreso nel risultato extra-gestione per la quota di possesso precedente al controllo (31,02%). Le principali voci del Conto economico della controllata CR Saluzzo incluse nelle corrispondenti voci del Conto economico consolidato al 31 dicembre 2016 sono le seguenti: Margine di intermediazione per un valore positivo pari a € 5,9 milioni, di cui margine di interesse per € 3,2 e commissioni nette per € 2,1 milioni; Costi operativi per un valore negativo pari a € 7,0 milioni, di cui spese per il personale per € 3,3 milioni e altre spese amministrative per € 3,2 milioni; Perdita al lordo delle imposte per € 3,9 milioni, imposte per un valore positivo pari a € 0,5 milioni e una perdita al netto delle imposte per € 3,5 milioni.
[iv] Per ulteriori dettagli , si veda anche il paragrafo sulla Posizione interbancaria netta a pag. 5
[v] Vedi nota 1
[vi] Vedi nota 1
[vii] Vedi nota 1
[viii] La “rettifiche nette su altre attività finanziarie” includono una ripresa di valore per un importo pari a € 11,0 milioni a seguito dell’intervento per il salvataggio di Banca Tercas con riferimento al quale il FITD, facendo seguito alle contestazioni della Commissione Europea che avevano identificato l’operazione come “aiuto di stato”, provvedeva a restituire le somme versate nel 2014 alle banche, oggi aderenti allo Schema volontario costituito nell’ambito del Fondo stesso. Le banche aderenti, a loro volta, hanno riversato al FITD – schema volontario il medesimo importo registrandolo tra le spese amministrative. La ripresa di valore e il seguente riversamento prima esposti sono stati già contabilizzati nel primo semestre 2016.
[ix] Vedi nota 1
[x] Vedi nota 1
[xi] Vedi nota 1
[xii] Con tale terminologia, qui come nelle poste successive, si intende il valore riferito alla CR Saluzzo, di cui è stato acquisito il controllo a inizio ottobre e quindi inserita al 31 dicembre 2016 nel perimetro di consolidamento integrale)