Misura Agroindustria, Masiello: occasione per filiera “Made in Campania”

“Una prima scadenza da non sprecare per rafforzare le filiere agroalimentari campane e provare a tracciare nuove traiettorie di futuro”. Commenta così Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania, la pubblicazione del bando per la tipologia d’intervento 4.2.1 “Trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli nelle aziende agroindustriali” del PSR Campania 2014-2020, con una dotazione finanziaria di 35 milioni di euro.
 
Le filiere produttive campane interessate sono ortofrutticola, florovivaistica, vitivinicola, olivicolo olearia, cerealicola, carne, lattiero casearia, piante medicinali e officinali. “Esse rappresentano – spiega Masiello – i cardini del patrimonio agroalimentare della Campania. Dentro ci sono le produzioni tutelate e tipiche, ma anche le materie prime che concorrono con un mercato sempre più globale e spietato. L’auspicio di Coldiretti è che si investa per costruire filiere agricole tutte italiane, e nel caso specifico made in Campania. La nostra regione ha un motivo in più per aprire nuove strade a produzioni agroindustriali tracciabili e legate al territorio. È finito il tempo delle speculazioni sull’immagine negativa, oggi possiamo difendere dati alla mano una salubrità e una qualità dei prodotti campani che non hanno eguali. Come abbiamo visto già proprio nella nostra regione, la filiera corta agroalimentare è la strada del successo. Mangiare pasta di cui si conosce il territorio di origine significa difendere quel territorio, ma anche tutelare il consumatore e garantire il giusto reddito agli agricoltori. Lo stesso discorso vale per il latte e i derivati. Pensiamo solo alla mozzarella, che dal 20 aprile potremo tutelare meglio grazie all’obbligo di origine del latte in etichetta. Le battaglie di Coldiretti sulla tracciabilità non devono essere più viste come antagoniste dell’agroindustria, ma come un prezioso alleato. Alzare il livello qualitativo e la trasparenza ci aiuta a competere con il mondo e ad essere inimitabili”.
 
Possono beneficiare delle agevolazioni previste dalla tipologia d’intervento 4.2.1 le imprese agro-industriali ovvero le imprese che operano nel settore della lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli per perseguire obiettivi di integrazione con il settore agricolo e nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale. Sono ammissibili a finanziamento, fino ad un investimento massimo ammissibile di 4 milioni di euro l’acquisto o la costruzione di nuovi stabilimenti, il miglioramento o l’ampliamento di edifici esistenti, gli investimenti per l’acquisto di macchine, impianti e attrezzature, l’acquisto di beni immateriali. Per le spese ammissibili il contributo varia a seconda della tipologia di beneficiario con il 50% della spesa massima per le micro, piccole o medie imprese, il 25% per micro, piccole o medie imprese, ma che occupano meno di 750 addetti o il cui fatturato annuo non supera i 200 milioni di euro e il 10% per le grandi imprese.