La XXI edizione di ETHNOS volge al termine con gli ultimi due appuntamenti

Con i concerti della Barcelona Gipsy balKan Orchestra e del duo Kamilya Jubran & Werner Hasler si conclude la XXI edizione di Ethnos, festival internazionale di musica etnica diretto da Gigi Di LucaMartedì 11 ottobre alle 21 a Villa Vannucchi (San Giorgio a Cremano, ingresso 5 euro) spazio alla Barcelona Gipsy balKan Orchestra, evoluzione della Barcelona Gipsy Klezmer Orchestra, vero e proprio punto di riferimento per la musica balcanica in Spagna.
Le sonorità contemporanee, uniche e particolari della band nascono dall’esplorazione instancabile dei timbri e delle varietà della musica balcanica e della tradizione klezmer e rom che il gruppo miscela con le varie influenze artistiche dei suoi componenti e quelle della scena musicale di Barcellona. Dalla musica latino-americana alle canzoni tradizionali catalane, italiane, greche, russe e del medio oriente, fino alle sonorità vibranti del jazz, del flamenco, del jazz manouche e della musica rockabilly. Sul palco di Ethnos, questi 7 musicisti nomadi – Sandra Sangiao (Catalogna), Mattia Schirosa (Italia), Ivan Kovacevic (Serbia), Julien Chanal (Francia), Stelios Togias (Grecia) e Joaquín Gil (Málaga) – interpretano la musica tradizionale dei Balcani, dei gitani e degli ebrei dell’est Europa con un approccio molto coinvolgente e originale.
 
Mercoledì 12 ottobre alle 20:30 nel suggestivo scenario del Cimitero delle Fontanelle (via Fontanelle, 80 Napoli – ingresso 7 euro) va in scena il duo composto dalla cantante palestinese Kamilya Jubran e dal musicista svizzero Werner Hasler, sospeso tra elettronica, jazz, etnica, minimalismo e musica contemporanea.
Per l’atto conclusivo di Ethnos 2016 i due artisti proporranno un viaggio onirico attraverso suoni e culture differenti, iniziato nel 2006 con “Wameedd” e proseguito nel corso degli anni con concerti e performance in tutto il mondo. Kamilya Jubran (voce, oud) e Werner  Hasler (tromba, elettronica) dal vivo mescolano poesia araba e musica elettronica contemporanea. I versi scelti da Kamilya sono quelle di poeti che vivono in esilio o che sono stati in carcere, come l’iracheno Fadhil Al Azzawi che risiede in Germania, il siriano Aïcha Arnaout esiliato in Francia e il regista e poeta siriano Sawsan Darwaza che vive in Giordania.