Giuseppina Buscaino: “Proprio quando tutto tace, bisogna preoccuparsi”

Riceviamo e pubblichiamo:
La giunta regionale pugliese sta preparando un disegno di legge per portare a termine il processo di privatizzazione dell’Acquedotto pugliese. Il disegno è trasformare l’AQP in una multiutility sulla base del modello di società a capitale privato, quotata in borsa. E per fare questo la Regione Puglia spende 130.000 euro di soldi pubblici per una società di consulenza privata cui affidare lo studio dell’apertura al nuovo business.
E’ un atto gravissimo che evidenzia il totale disprezzo verso il volere popolare che nel 2011, attraverso un referendum, sancì che il servizio idrico integrato e gli altri servizi pubblici locali devono essere sottratti al profitto e all’obbligo di gestione attraverso forme di diritto privato!
In Puglia i Forum dei movimenti per l’acqua dichiarano: “Non possiamo che inserire questa ultima vergogna nella lunga lista degli attacchi che il nostro territorio sta subendo in nome del profitto e della speculazione – nel totale silenzio o, in alcuni casi, con la complicità delle istituzioni locali – assieme alla cosiddetta “emergenza” xylella, la Tap, le istanze di ricerca di idrocarburi lungo le nostre coste, le discariche, gli inceneritori, le centrali turbogas, lo sviluppo dell’eolico e del fotovoltaico in mega impianti a scala industriale, le strade inutili e la cementificazione,  la speculazione edilizia, il ricatto lavoro-salute-ambiente e tanto altro ancora”.
Da notare che la multiutility AQP dovrebbe estendersi oltre la Puglia e dovrebbe gestire, oltre all’acqua, anche i rifiuti e le energie rinnovabili. Due settori che, per essere sostenibili da un punto di vista ambientale, sociale ed economico, dovrebbero essere gestiti a scala locale, in maniera decentrata, diffusa, facilmente controllabile dai cittadini. La scelta, invece, di accentrarli in una multiutiliy provocherebbe la concentrazione dei profitti e del potere, che ha già dato prova di mortificare e danneggiare – se non distruggere – il paesaggio e l’ambiente, la salute dei cittadini, la vita sociale ed economica nei territori.
L’AQP mira a privatizzare, anche con il piano di accorpamento tra ACS (Alto Calore Servizi ), SpA pubblica e Gesesa, SpA mista, che gestiscono l’acqua  di Avellino e di Benevento.  Quindi AQP ed ACS, da società pubbliche diverranno Società miste, nel momento in cui si associeranno alla Gesesa; ma non si fermeranno, ed è ormai chiaro.
Il Mezzogiorno d’Italia e le sue fonti sono a rischio privatizzazione. Mentre tutto tace, cittadini, dovete sapere cosa stanno organizzando sulle nostre teste mentre noi ignari conduciamo le nostre solite vite.
Il nostro grido d’allarme contro chi, anche nel nord e centro Italia, avvia processi che vanno chiaramente contro l’esito referendario,  Megagestori/ multiservizi con capofila gruppi e società private, è davvero motivato. Ascoltate il nostro grido perché è un toccasana per la democrazia.
 
Giuseppina Buscaino ( Referente Comitato Acqua Bene Comune)