A quasi un anno dal primo appello pubblico a sostegno del trasferimento dell’Archivio di Stato di Caserta in un sito idoneo alla sua funzione, aumentano i tasselli nella quarantennale storia di uno degli enti pubblici più bistrattati della provincia.
Dopo la seconda missiva del “Comitato pro Archivio di Stato di Caserta”, consegnata nelle mani del Ministro Franceschini nei primi giorni di agosto del 2015, che conteneva la proposta di trasferire definitivamente l’Archivio nella Reggia di Caserta, la risposta “di fatto” fu la ferma volontà di rilanciare lavori costosissimi, e oltretutto parziali, nell’Emiciclo, quale “nuova” sede, riproposta dagli anni ‘90, per l’Archivio. Quindi spese per nuovi progetti, consulenze, gare d’appalto e ancor di più perdite di tempo per lavori sine die, onerosi e parziali, oltretutto per una sede inadeguata.
In questi giorni, invece, veniamo a conoscenza, grazie all’interessamento del Movimento 5 stelle e, in particolare, della senatrice Vilma Moronese, di un piano poco conosciuto perché mai divulgato, o appositamente mantenuto riservato, dell’arch. Ugo Soragni, approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a maggio 2015, nel quale si propone la Reggia come sede idonea dell’Archivio di Stato.
Il Comitato, che ha sede presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose S.Pietro” il quale ne è anche membro insieme ad altre associazioni, ringrazia l’architetto Soragni, per la competenza e per la sensibilità dimostrata nell’aver voluto inserire l’Archivio di Stato di Caserta nel suddetto piano, pur non sapendo se, in qualche modo, il Comitato abbia influenzato o sia stato determinante sia per tale assegnazione di spazi sia per la definitiva deliberazione in merito.
Restano ancora senza certezza i tempi di consegna (che riguardano quasi 4.000 mq di superficie) e il definitivo trasferimento di tutto l’Archivio nella Reggia.
Si chiede perciò al Ministro Franceschini e al Presidente del Consiglio Renzi, che saranno a Caserta proprio nella Reggia sabato 16 gennaio, innanzitutto maggiore attenzione verso una istituzione pubblica che è il simbolo e la memoria della cultura e della storia di un intero territorio, e si chiede di evitare voluti ritardi come nuove consulenze, ipotesi di fattibilità, gare d’appalto o altri procedimenti onerosi che non siano strettamente necessari ad un trasferimento immediato.
Sono più di 40 anni che l’Archivio é in un appartamento per civile abitazione, un non luogo, impossibilitato a ricevere altri atti e documenti che per legge devono essere lì custoditi con il rischio della dispersione e della perdita definitiva. Il Comitato continuerà a vigilare sulla annosa vicenda sia per salvaguardare il patrimonio culturale della territorio sia per non far sprecare le risorse pubbliche dello Stato che derivano dalla contribuzione dei cittadini.