Conservatorio: al “Gesualdo” il Balletto di Mosca con l’orchestra dal vivo del “Cimarosa”

Cinquantadue tra giovani orchestrali e insegnanti del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino eseguiranno le immortali note di Peter Ilyich Tchaikovsky e, attraverso le straordinarie coreografie di Marius Petipa, faranno rivivere la fiaba de La Bella addormentata portata in pedana dai 48 danzatori del Balletto di Mosca – La Classique, diretti da Elik Melikov.
Sulle musiche originali eseguite dal vivo dall’Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, diretta dal Maestro Giammario Cavallaro, sabato 16 (ore 21) e domenica 17 gennaio (ore 18:30) al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino ritorna il Balletto di Mosca – La Classique che porterà in pedana La Bella Addormentata, una delle fiabe più conosciute e amate di Charles Perrault.
I musicisti professori del Conservatorio “Domenico Cimarosa” che saliranno in pedana sono Giovanni Aiezza, Marco Alfano, Simone Basso, Marcello Buonomo, Piero Calzolari, Antonello Capone, Anna Capossela, Lucio Ciarabona, Alessandro Consalvo, Annabruna Corrado, Vincenzo Corrado, Umberto D’Angelo, Lucia Di Sapio, Vincenzo Di Somma, Mario Pio Ferrante, Silvano Fusco, Vittorio Fusco, Luigi Izzo, Carmine Laino, Patrizia Maggio, Giuseppe Melillo, Antonio Napolitano, Egidio Napolitano, Francesco Napolitano, Giuseppina Niglio, Maurizio Pellecchia, Salvatore Rella, Massimo Testa e Raffaele Vigorita.
I giovani orchestrali del “Cimarosa”, invece, sono Nikolas Altieri, Cristina Ambrosone, Mariavittoria Armone, Aldo Botta, Mirella Carleo, Michele Carotenuto, Gennaro Cibelli, Fabio Cozzolino, Francesca De Martino, Roberta Di Giacomo, Nicola Giordano, Valentina Grasso, Giuseppe Grimaldi, Domenico Longo, Umberto Marro, Emiliano Martino, Francesca Montella, Giovanni Montesano, Giulia Romano, Francesca Scognamiglio, Maria Scognamiglio, Gaspare Valente e Ilaria Venuto.
LA TRAMA DE LA BELLA ADDORMENTATA
Il balletto, diviso in tre atti, è ambientato presso la corte di re Floristano, dove sono in corso i festeggiamenti per la nascita della principessa Aurora. Fra gli invitati le buone fate del regno offrono i loro doni augurando ogni bene all’erede. Furiosa per non essere stata invitata alla festa giunge la perfida maga Carabosse che lancia una maledizione alla piccola Aurora: il giorno del suo sedicesimo compleanno troverà la morte pungendosi con un fuso.
 
 
All’appello, però, manca la buona fata dei Lillà che, avendo ancora in serbo il suo dono, trasforma la morte irreparabile in un lungo sonno che coinvolgerà tutta la corte e che avrà fine solo grazie al bacio di un giovane principe.
 
 
Nei giardini reali si festeggia il sedicesimo compleanno della principessa, ogni fuso è stato bandito dal regno ed il suo uso vietato. Appare Aurora e tutte le attenzioni sono per lei. Nessuno si accorge dell’arrivo di Carabosse che, travestita da vecchia, le porge un fuso. Aurora ne è incuriosita, non ha mai visto un oggetto del genere, lo tocca e ferita cade a terra tramortita, ma il maleficio si trasforma in incantesimo e tutta la Corte cade in un sonno profondo.
 
 
Trascorsi cento anni, mentre il principe Desiré e la sua corte sono a caccia, la fata dei Lillà lo conduce da Aurora. Alla visione della bella principessa, Desiré cade perdutamente innamorato e la bacia. L’incantesimo è spezzato.
 
 
Il balletto si chiude con la grande festa di nozze dei due giovani principi. Tra gli invitati anche diversi personaggi delle favole di Perrault: Il Gatto con gli stivali e la gatta bianca, L’uccellino blu e la Principessa Florine, Cenerentola e il Principe Fortuné, Cappuccetto rosso e il lupo. Tutti danzano in onore di Aurora e Desiré che chiudono con il Grand pas de Deux in un’apoteosi di felicità.