Sant’Angelo dei Lombardi Benito e Nicola-Carabinieri: tra solidarietà, simboli, testimonianze e ricordi

Una foto, non ancora ingiallita,  fortemente significativa, rappresentativa di un tempo lontano, passato, di due persone  simbolo, testimoni di bontà, generosità ed altruismo,  molto amati dai Santangiolesi: i carabinieri Benito Di Gennaro e Nicola Carchia.
Due persone che per decenni sono stati in servizio presso la Stazione e Compagnia Carabinieri di Sant’Angelo dei Lombardi, con abnegazione, sacrificio, garbo,gentilezza, hanno rappresentato lo spirito dell’Arma, “La Benemerita”: vicinanza alle persone, prevenzione, ascolto, solidarietà, discrezione. Il sisma del 23 novembre 1980, segnò anche la storia di Benito e Nicola, come di tanti altri commilitoni che persero la vita oppure le loro famiglie furono dilaniate da perdite di moglie i di figli, come il brigadiere De Falco ed il Maresciallo Rainone.Ovviamente è a tutti nota la tragedia personale del Capitano Antonio Pecora, brilante comandante della Compagnia che febbricitante, rimase vittima sotto le macerie, della sua abitazione, nonostante ferito a morte, non volle essere soccorso  prima di altri, invitò “i suoi uomini” ad intervenire  dovunque ce ne fosse bisogno,alla fine perse la vita, mentre sua moglie Erminia, aspettava il suo primogenito.Una piazza ed una medaglia è stata dedicata al Capitano Pecora.
Tanti i Carabinieri che, pur se colpiti negli affetti più cari, nella perdita di beni ed averi sotto le macerie, si prodigarono in soccorsi, in aiuto e nel coordinamento della sicurezza del territorio e delle  nostre comunità.
Questa foto, provoca un forte ed indelebile ricordo per il caro Benito Di Gennaro,scomparso nella notte del terremoto del 1980, la cui famiglia, poi per una serie di vicissitudini, lasciò Sant’Angelo per fare ritorno a Benevento, mentre va un  caro ed affettuoso saluto all’altro carabinere nelle foto il Cav. Nicola Carchia; due figure di uomini, carabinieri ed amici molto care alle persone che nel tempo hanno avuto modo di conoscerli,  di apprezzarli e di stimarli, molto care alla Comunità di Sant’Angelo dei Lombardi.
E’ con sincera commozione che ricordo gli anni in cui queste splendide figure di persone serie, generosi padri di famiglia, uomini dell’Arma dei Carabinieri, amici, oltre al prezioso compito di militari, impegnati nella prevenzione prima e poi nella repressione dei reati, impegnati anche a rappresentare l’Arma dei Carabinieri, in alta uniforme, in occasione dei di festività solenni e di importanti manifestazioni, simboleggiavamo l’imponenza, la sicurezza e l’eleganza, ma ancora di più,  impegnati in gesti ed iniziative di solidarietà, vera!
In occasione di una lunghissima nevicata dei primi giorni di dicembre 1973,entrambi  concorsero a portare in salvo varie persone, a portare viveri a persone nei casolari sparsi, ad aiutare gli ammalati a ricevere assistenza, addirittura a consentire anche la celebrazione di un funerale.
In questa occasione mi preme ricordare che  Benito Di Gennaro, dopo un rocambolesco viaggio, con mezzi vari, con una carovana partita da Sant’Angelo alla volta di Avellino, formata da Dune baggy, camionetta, pala meccanica/ruspa,  a cui infine  purtroppo si ruppero i cingoli, da dopo il ponte di Parolise fino ad Avellino, alla Clinica Malzoni,  insieme a pochi “eroi”,Gino Argentino, Pasquale Pagnotta,ecc.ecc. Gerardo Chiusano, trasportò in braccio, tra tanta neve, non curante di pericoli e di disorientamenti, oltre all’inizio di congelamento di arti, in una tempesta di neve, fino alla salvezza del ragazzo, che necessitava di una urgentissima dialisi.
Questo è uno di tanti gesti di cui Nicola Carchia e Benito Di Gennaro sono stati silenziosi protagonisti. Un pensiero ed un ricordo a Benito Di Gennaro, alla sua sfortunata famiglia per averlo perso come marito, padre e guida, un caro abbraccio al caro Nicola Carchia ed alla sua splendida famiglia. Un ricordo affettuosi a tutti i carabinieri che hanno prestato servizio a Sant’Angelo dei Lombardi, a quanti ebbero lutti  in occasione del terremoto, a quanti accorsero in aiuto, tra questi l’allora Capitano Cataldo, divenuto importante generale dei carabinieri, da qualche mese  in pensione.