La passione per il tuning senza confini per la Seat Ibiza Sport

La passione per il Tuning non conosce limiti alla fantasia, ed anche in tempo di crisi, con risorse contingentate, l’estro dei preparatori consente la realizzazione di autentici capolavori su quattro ruote. Tra le opere campane degne d’essere ammirate c’è la Seat Ibiza Sport Limited Edition, orgoglio del proprietario Marco Pisano. L’opera è esposta nelle strade d’Avellino ed un dato su tutti fa capire il suo fascino: da 0 a 100 Km/h in meno di 6 secondi. Un’accelerazione da vera bruciasemafori: “Con – spiega Pisano – un motore che sprigiona 170 cavalli di potenza ed una coppia di 38 Kg, mi diverto molto ogni volta che, solo in un circuito, affondo il pedale dell’acceleratore. Il modello è del 2007 e questi valori nascono da modifiche tecniche come l’adozione di un filtro sportivo a cono, l’installazione di uno scarico sportivo, interventi alla turbina, effettuati dai maghi Giuseppe e Aniello Mauriello dell’officina di Montefredane (Av) che porta il loro cognome. L’assetto ha ricevuto gli opportuni interventi per fronteggiare, senza pericolo, all’aumento di prestazioni. Gli interni sono tutti in pelle e sono frutto della creatività del tappezziere Francesco De Luca. Il kit audio è opera di Manuel De Luca. I cerchi in lega sono dei Dotz 17 pollici shift pintsripe red, installati in collaborazione con la Uniruote di Avellino. Le modifiche estetiche, paraurti, spoiler posteriore, minigonne laterali e verniciatura, sono frutto di Marco Tuccia . L’assetto è opera dell’officina A.L.R. di Antonio Graziano mentre le modifiche elettriche sono di Carmine Romano. Motore e parti meccaniche fucile racing di Fucile Giovanni e Fucile Antonio di Avellino. Per Pisano il tuning è la benzina virtuale che ne infiamma l’anima: “Nel 2002 – racconta l’irpino – possedevo una Bmw Serie M. Vidi che l’auto si prestava ad essere modificata e così decisi di esaltare ancora di più il suo carattere sportivo. Uscì fuori una bella realizzazione. Nel 2007 è stata la volta dell’Ibiza e se sono riuscito a trasformare quello che era il mio quadro ideale in realtà è stato grazie all’apporto dei tecnici e amici che ho prima menzionato”.
ALFREDO DI COSTANZO