Conferenza stampa Paes Comune di Avellino

Nel contesto europeo gli obiettivi e gli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto sono stati ripresi dal Pacchetto Clima-Energia (“20-20-20”), approvato nel 2008.
Tale Pacchetto prevede i seguenti obiettivi:

  1. ridurre del 20% le emissione di gas ad effetto serra entro il 2020;
  2. ridurre del 20% il consumo di energia rispetto alle previsioni per il 2020, migliorando l’efficienza energetica;
  3. aumentare la quota di energie rinnovabili sul consumo energetico totale del 20% entro il 2020, triplicando all’incirca il livello attuale;

Per il raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici, le autorità locali sono investite di un ruolo di primo piano, avendo esse stesse il potere decisionale sul proprio territorio.
Proprio per questa ragione, l’Unione Europea promuove l’iniziativa del “Covenant of Mayors – Patto dei Sindaci”, per cui Paesi, Regioni, Province e Comuni si impegnano volontariamente a ridurre le proprie emissioni di CO2 almeno del 20% confrontato con un anno di riferimento, nel rispetto sempre del principio di “burden sharing – ripartizione degli oneri”.

In tale contesto, il Comune di Avellino ha effettuato la propria adesione al “Patto dei Sindaci” con Delibera di Consiglio Comunale n.37 del 9 ottobre 2013 nella quale si impegna a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 30% rispetto ad un anno di riferimento, individuato come Baseline. Il Comune di Avellino sta anticipando anche la realizzazione di alcune azioni per la riduzione delle emissioni nel proprio territorio.

  1. 1. Definizione dell’IBE

La fase propedeutica alla redazione del PAES è la realizzazione dell’Inventario Base delle Emissioni (IBE), che rappresenta il rapporto per la definizione di un quadro conoscitivo generale dello stato delle emissioni di CO2 sul territorio di riferimento. L’indagine di base sarà svolta attraverso la definizione di un set di indicatori, che saranno a loro volta gerarchizzati secondo il modello DPSIR (acronimo di Determinanti, Pressioni, Stato, Impatto, Risposta).
L’inventario rappresenta il punto di riferimento (baseline) su cui misurare il raggiungimento degli obiettivi quantitativi fissati dalle politiche nel campo della lotta ai cambiamenti climatici e costituisce, pertanto, il riferimento per la valutazione “ante-operam” e “post-operam” di azioni mirate alla riduzione delle emissioni, oltre che per il loro monitoraggio nel tempo.
L’inventario deve essere predisposto in modo da poter essere utilizzato agevolmente nella predisposizione del PAES da parte degli utilizzatori previsti, che possono essere individuati nei decisori politici e nei tecnici Comunali.
Va inoltre evidenziato che le informazioni contenute nell’inventario presentano per loro natura una certa complessità e quindi, per una loro corretta interpretazione, sono rivolte a soggetti con adeguate competenze tecniche.
Il risultato finale dell’elaborazione dell’IBE conterrà i seguenti dati comunali per settore e combustibile:

  1. Consumo finale di energia nei settori di interesse del PAES
  2. Produzione locale di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili
  3. Produzione locale di energia termica/raffrescamento
  4. Emissioni energetiche di CO2

 
Il punto di partenza è rappresentato dall’analisi del bilancio energetico comunale che includerà sia il consumo di energia diretto municipale che quello non municipale all’interno del territorio dell’Ente Locale, suddiviso per i seguenti settori:
 

  1. Consumi energetici diretti legati a:
  • Ø EDIFICI PUBBLICI: In particolare per gli edifici pubblici saranno realizzati Audit energetici e sarà prodotto un foglio master per ciascun edificio, che conterrà dati di identificazione e delle caratteristiche dell’edificio oltre all’analisi dei consumi. Saranno prodotte diagnosi energetiche dettagliate di edifici comunali a maggior consumo energetico o che si ritiene prioritari per ridurre complessivamente le emissioni.
  • Ø ILLUMINAZIONE PUBBLICA: consumo di energia elettrica per servizi specifici (illuminazione pubblica).
  • Ø FLOTTA COMUNALE: consumo di carburante della flotta autoveicolare comunale (polizia municipale, auto di servizio, …).
  • Ø TRASPORTO PUBBLICO: consumo di carburante del trasporto pubblico all’interno del territorio di riferimento.

 

  1. Consumi energetici indiretti legati a:
  • RESIDENZIALE: climatizzazione invernale ed estiva ed altri consumi elettrici degli edifici del settore residenziale.
  • TERZIARIO non PUBBLICO: climatizzazione invernale ed estiva ed altri consumi elettrici degli edifici del terziario privato.
  • TRASPORTO PRIVATO: consumi di carburanti legati al traffico urbano (ossia con l’esclusione delle strade di attraversamento non comunali).
  • INDUSTRIA non ETS (ossia l’industria che non è soggetta al Sistema europeo dell’Emission Trading): consumi del settore produttivo che è opzionale considerare. Tali consumi verranno valutati principalmente in base all’interesse delle attività produttive e alla capacità dell’Amministrazione di coinvolgere quest’ultime nelle iniziative di riduzione delle emissioni.

 
I settori saranno suddivisi in due categorie principali, “edifici, attrezzature/impianti e industrie” e “trasporti”, e in otto sottocategorie.
I dati saranno suddivisi nelle sottocategorie seguenti:

Categoria: Edifici, attrezzature/impianti e Industrie
Edifici e attrezzature/impianti comunali: l’espressione “attrezzature/impianti” si riferisce a tutte le strutture che consumano energia diverse dagli edifici (ad esempio, le unità di trattamento delle acque, i centri di riciclaggio e gli impianti di compostaggio);
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali): in questa categoria rientrano tutti gli edifici e gli impianti del settore terziario (settore dei servizi) che non sono di proprietà comunale né sono gestiti dall’amministrazione locale (ad esempio uffici di società private, banche, piccole e medie imprese, attività commerciali e al dettaglio, ospedali, etc.);
Edifici residenziali: consumo energetico negli edifici utilizzati principalmente a scopo residenziale;
Illuminazione pubblica comunale: illuminazione pubblica di proprietà comunale o gestita dall’amministrazione locale;

Categoria: Trasporti
Questa categoria comprende il trasporto su strada e con trazione elettrica (tram, metro, etc.). I dati relativi al consumo energetico si baseranno sui dati di consumo effettivo (parco auto comunale o trasporti pubblici). Tali dati saranno rilevati, somministrando via web e con altre modalità, un questionario sulle loro abitudini ad un campione significativo di cittadini avellinesi, tenendo conto anche della tipologia di autovetture in base al combustibile utilizzato e alla rispondenza alla normativa europea antinquinamento (direttive Euro). Quando possibile, i dati saranno suddivisi nelle tre sottocategorie seguenti:

  • parco auto comunale: veicoli posseduti e utilizzati dall’autorità/amministrazione comunale;
  • trasporti pubblici: autobus, tram, metropolitana, trasporto urbano su rotaia;
  • trasporti privati e commerciali: questa categoria comprende tutte le modalità di trasporto su strada e a trazione elettrica presenti nel territorio del vostro comune non elencate sopra (ad esempio automobili e traffico merci).


Settore Produzione di energia
Nel bilancio energetico verranno quantificate l’energia elettrica rinnovabile prodotta (o acquistata attraverso contratti che ne garantiscono la rinnovabilità) e la produzione di energia termica per reti di teleriscaldamento.
 

  1. 2. Obiettivi del Patto dei Sindaci, del PAES e coinvolgimento degli stakeholders

 
L’adesione al Patto dei Sindaci ed il successivo PAES, prevedono un processo suddiviso in quattro fasi:

1. Fase iniziale
La prima fase di organizzazione del processo in cui saranno individuati gli attori e le responsabilità di ciascuno.

  • Impegno politico (sottoscrizione del Patto dei Sindaci e motivazione dell’intero processo).
  • Individuazione della struttura organizzativa (responsabili, gruppi di lavoro ecc.).
  • Individuazione degli stakeholder.

 
2. Fase di pianificazione
E’ la fase centrale elaborativa del processo dove verrà definito l’inventario delle emissioni di riferimento (IBE) e quindi dell’obiettivo di riduzione delle emissioni e del Piano di Azione (PAES) da raggiungere entro il 2020.

  • Redazione baseline (IBE).
  • Individuazione delle opportunità.
  • Definizione degli interventi.
  • Elaborazione ed approvazione del piano (PAES) da parte del Consiglio Comunale.

 
3. Fase di attuazione
Questa fase rappresenta la concretizzazione dell’intero processo grazie alla realizzazione degli interventi previsti del PAES.

  • Piano di fattibilità ed eventuali finanziamenti.
  • Individuazione degli strumenti per la realizzazione (organizzazione bandi, FTT, ESCo …).
  • Realizzazione degli interventi.

4. Fase di monitoraggio
L’impegno che il Comune di Avellino ha sottoscritto nel Patto dei Sindaci prevede l’obbligatorietà del monitoraggio delle iniziative intraprese nel tempo e soprattutto della loro efficacia in termini di variazione delle emissioni comunali; quindi l’inventario sarà aggiornato periodicamente con lo scopo di verificare l’avvicinamento/allontanamento dall’obiettivo e quindi la messa in campo di eventuali azioni correttive.

  • Aggiornamento periodico dell’inventario delle emissioni (MEI).
  • Quantificazione del beneficio ottenuto con gli interventi.
  • Verifica ed eventuale ri-pianificazione.

L’organismo politico del Comune di Avellino promuoverà e svilupperà, attraverso specifici gruppi di lavoro, le principali linee di intervento previste dal PAES. L’obiettivo dei gruppi di lavoro sarà quello di coinvolgere gli stakeholder con il fine di mobilitare la società civile intorno al Piano.
Sulla base dei risultati dell’IBE, si predisporrà il PAES definendo una strategia programmatica per ottenere una riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 30% entro il 2020, che può essere assunto come obiettivo generale del PAES.
L’obiettivo generale verrà raggiunto anzitutto attraverso il coinvolgimento degli stakeholders e dei cittadini nella realizzazione del PAES.
Il coinvolgimento di tutte le parti interessate nella comunità locale è il punto di partenza per stimolare i cambiamenti comportamentali necessari a supportare le azione promosse nel PAES.
I cittadini e pià in generale gli stakeholders, saranno attivamente coinvolti offrendo loro l’opportunità di partecipare alle “tappe” principali dell’elaborazione del PAES (creazione delle linee d’azione, definizione degli obiettivi, scelta delle priorità, etc.).
La partecipazione del maggior numero possibile di attori è opportuna perché:

  • la partecipazione politica risulta più trasparente e democratica;
  • una decisione condivisa con più parti interessate si basa su una conoscenza più vasta;
  • l’ampio consenso migliora la qualità, l’accettazione e l’efficacia del piano;
  • il senso di partecipazione nella pianificazione assicura l’accettazione a lungo termine, l’attuabilità e il supporto delle strategie e delle misure.


I principali stakeholders coinvolti nel piano saranno:

  • soggetti politici (consiglieri comunali, giunta comunale, comitati e circoli politici, sindacati);
  • imprese (impiantisti, imprese edili, alberghi e strutture ricettive, commercianti, artigiani, agricoltori, allevatori, industrie)
  • istituzioni pubbliche, scuole, università
  • tecnici (tecnici comunali, professionisti)
  • istituzioni finanziarie
  • amministratori di condominio, agenzie immobiliari
  • associazioni (volontariato assistenziale, educative-culturali, sportive).

 
Il lavoro di coinvolgimento e discussione sarà effettuato secondo la metodologia European Awareness Scenario Workshop, nota anche con l’acronimo EASW utilizzata dalla Commissione Europea, oltre all’apertura di Focus Group sul web ed altro.
Allo scopo di indurre condivisione e consapevolezza delle scelte, nel confronto con gli stakeholders all’interno del processo di pianificazione partecipata, verrà condotta anche una SWOT Analysis “pubblica” dei punti di forza, di debolezza, delle opportunità e dei rischi che intercorrono tra l’analisi dei dati di base e la definizione della visione di lungo termine.

  1. 3. Fasi e strumenti per la realizzazione del PAES

  1. Progettazione esecutiva delle azioni

Sulla base dei risultati ottenuti dall’IBE ed allo scopo di raggiungere gli obiettivi del PAES, si definiranno le Azioni inerenti le seguenti aree di intervento prioritarie:
Riqualificazione energetica delle strutture pubbliche:

  • ammodernamento e manutenzione della rete di pubblica illuminazione;
  • interventi su impianti elettrici e dei consumi termici degli edifici pubblici;
  • interventi sugli involucri degli edifici pubblici;
  • efficientamento energetico degli impianti di trattamento e sollevamento delle acque;
  • allegato energetico al regolamento edilizio.

Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, mediante:

  • installazione di impianti solari termici su edifici pubblici e impianti sportivi;
  • progetti per l’implementazione di impianti basati su idroelettrico o altre rinnovabili.

Progetti integrati di riqualificazione energetica e uso di fonti rinnovabili:

  • progetti pilota per la costruzione di nuovi edifici o ristrutturazione edifici storici esistenti che siano a consumo energetico quasi zero (NZEB) ed eco sostenibili;
  • gestione comune del contratto per servizi energetici e valorizzazione interventi per l’ottenimento dei titoli di efficienza energetica.

Mobilità:

  • realizzazione di interventi di mobilità sostenibile;
  • interventi di ammodernamento del parco auto comunale e politiche di incentivazione veicoli a basso  impatto ambientale (elettrici, ibridi, etc.).

Appalti pubblici: al fine di introdurre elementi di miglioramento delle prestazioni energetiche nelle acquisizioni da parte della PA.
Pianificazione urbana e territoriale:  per l’impatto che può avere sui diversi settori sopra riportati (edilizia attraverso regolamentazione specifiche, trasporti, etc)
Disseminazione, informazione e coinvolgimento:

  • creazione di uno sportello energetico del PAES e di una serie di attività per la diffusione delle informazioni in campo energetico ambientale, tra cui la pubblicazione e l’aggiornamento delle stesse nella banca dati provinciale e regionale;
  • implementazione di una piattaforma WEB-GIS orientato per il monitoraggio delle azioni;
  • programmi formativi e informativi con scuole, enti, camera di commercio ed associazioni di categoria;
  • insediamento tavolo tecnico operativo per l’accelerazione delle pratiche relative ad interventi nel settore energetico.

A tali azioni, vanno aggiunte (e sviluppate ulteriormente) quelle già implementate e che riguardano l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici comunali e lo sviluppo di piani energetici legati alle ristrutturazioni edilizie in ambito privato.
 

  1. Realizzazione e monitoraggio delle Azioni

La realizzazione delle Azioni verrà coordinata dal gruppo di lavoro Tecnico, che si occuperà anche di trovare le risorse finanziarie necessarie allo sviluppo delle stesse. Per tutte quelle Azioni che richiedono una copertura finanziaria, i fondi saranno reperiti sia attraverso la partecipazione a eventuali bandi europei, ministeriali, regionali e provinciali sia attraverso forme di autofinanziamento (ricorso a risorse proprie e accessi al credito) che attraverso finanziamenti tramite ESCO o Partnership pubblico–private.
Tutte le azioni pianificate verranno seguite costantemente da un’attenta attività di monitoraggio, che è una fase essenziale per la corretta attuazione del PAES, in quanto è destinata a verificare lo stato di attuazione di ogni singola azione prevista per ciò che concerne l’avanzamento organizzativo, fisico e finanziario.
Il Comune predisporrà e sottoporrà alla Commissione Europea, ogni due anni, una relazione sull’attuazione del PAES ed, insieme alla relazione, verrà redatto e consegnato anche l’inventario con il monitoraggio delle emissioni.
Inoltre, siccome le attività di monitoraggio implicano anche una funzione comunicativa, per rendere concrete e visibili le conseguenze delle azioni implementate sui consumi (e di conseguenza sui costi e sulle emissioni) e stimolare la cittadinanza ad adottare comportamenti virtuosi, i risultati ottenuti e le “best practices” realizzate verranno pubblicati sul sito web del PAES e diffusi secondo le modalità definite in un piano di comunicazione.

  1. Strategia di Azione

A seguito della realizzazione dell’Inventario delle Emissioni (IBE) verrà definita la strategia d’azione del Comune di Avellino, arrivando a definire il cosiddetto Piano di Azione. Partendo dalla riduzione del 30%, si definirà la quota di riduzione delle emissioni che ci si impegna a raggiungere entro il 2020, a partire dalla individuazione, precedentemente effettuata, dei settori maggiormente responsabili delle emissioni di CO2.
Pertanto, prevedendo una serie d’azioni mirate ad agire in modo efficiente ed incisivo e per le quali si è in grado di valutare in maniera quantitativa l’effetto, si sarà in grado di individuare gli ambiti di intervento che possiedono potenziali margini di miglioramento dal punto di vista della riduzione dei consumi energetici e delle relative emissioni.
Si individueranno sei aree tematiche (edifici, impianti, illuminazione, mobilità, divulgazione, controllo gestione e monitoraggio) nelle quale poter intraprendere specifiche azioni che possono consistere ad esempio nella riduzione dei consumi energetici degli edifici pubblici, nella realizzazione di specifiche politiche di mobilità sostenibile, nella produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili, nella individuazione delle potenzialità di risparmio energetico nel residenziale e nelle attività produttive o dei servizi.
Verranno promosse iniziative che coinvolgono attivamente i cittadini, in modo da chiamarli a svolgere un ruolo diretto nella riduzione delle emissioni e nel miglioramento dell’adattamento al cambiamento climatico. Verrà realizzata una campagna di sensibilizzazione al tema del risparmio energetico e all’uso razionale degli impianti sia termici che elettrici, a partire dalle scuole e dalle famiglie.
Nella tabella seguente, allo scopo di costruire una prima traccia del Piano di Azione, sono stati indicati alcuni specifici interventi per ognuna delle sette aree tematiche (edifici, impianti, illuminazione, mobilità, divulgazione, controllo, gestione e monitoraggio) precedentemente indicate.