Le peripezie degli architetti nel libro ironico di De Iuliis il 13 marzo a Salerno

L’Italia…un paese di Santi, Poeti, Navigatori, Rinviati a giudizio, Allenatori di calcio. E Architetti. Proprio a quest’ultima categoria è dedicato “L’Architemario. Volevo fare l’Astronauta”, opera prima dell’architetto-scrittore Christian De Iuliis, con le illustrazioni di Roberto Malfatti, edito per la Overview, e che sarà protagonista di una “frizzante” serata Venerdì 13 Marzo, alle ore 18.00, presso la Libreria Feltrinelli di Salerno.
Il libro è il frutto di un paio di anni di collaborazione del giovane scrittore minorese con il sito di critica architettonica presstletter.com, ideato e animato da Luigi Prestinenza Puglisi, sul quale l’architetto De Iuliis intrattiene una rubrica che si chiama “L’Architemario”, appunto. Si tratta di una serie di racconti dal tono surreale sulle peripezie dell’architetto contemporaneo italiano; alcuni autobiografici, altri meno.
Molto surreale, a tratti disincantato, certamente irriverente. Nel suo stile fluido ed ironicamente amaro, Christian De Iuliis in “L’Architemario” ci svela il pianeta misterioso sul quale ogni giorno vive ed opera una delle figure professionali più contraddittorie ed eclettiche dell’universo italiano: l’architetto, appunto
“L’architetto”, scrive l’autore del libro, “invecchia molto più lentamente dei comuni esseri umani…E’ una questione prima di tutto pratica in quanto si comincia a fare l’architetto già con i principi di calvizie (per l’uomo), menopausa (per la donna) e capelli bianchi (per entrambi). Quindi di ordine psicologico perché anche a 50 anni si è ancora considerati giovani architetti. Ma anche da un punto di vista medico perché l’architetto deve per forza di cose mantenersi giovane e in salute per affrontare tutti gli imprevisti che gli capitano”. Un libro per tutti perché tutti, oggi, hanno a che fare con gli architetti.
La serata sarà condotta dal giornalista Aniello Palumbo, e da Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it. Letture dal testo dell’attrice Pina Russo.