krineide: un corto irpino a Hollywood

Sbarca a Hollywood con tutto il suo carico di magia filmica, tra il reale e la fantascienza, dimostrando che è possibile coltivare sogni anche in piccole realtà e produzioni dell’entroterra campano. E’ Krineide, il cortometraggio di circa 20 minuti prodotto dall’associazione Irpiniattiva, presieduta da Carmine Caracciolo, giovane irpino impegnato nella promozione e nella valorizzazione di risorse sociali e culturali della provincia di Avellino.
Il film sarà proiettato il 21 febbraio, alle 15,00, al Chinese Theatre di Los Angeles, nell’ambito del “Los Angeles, Italia – Film. Fashion and Art Fest” (15-21 febbraio), prestigiosa rassegna cinematografica giunta alla decima edizione. Al Festival, promosso dall’Istituto Capri nel Mondo che accende i riflettori sul cinema italiano nella settimana che precede la notte degli Oscar, vengono presentati ogni anno pellicole e video provenienti da tutto il mondo, tra film, documentari e clip musicali. Madrina della kermesse sarà Keira Knightley, candidata all’Oscar come attrice non protagonista per “The imitation game”; altri protagonisti saranno Raoul Bova, che presenterà in anteprima americana il film “Sei mai stata sulla Luna?”, e il tenore Vittorio Grigolo, nominati “Italian Icons 2015” (icone italiane 2015).
Tra i big del cinema anche una piccola ma brillante produzione irpina ha avuto riconosciuto il suo spazio. Una grande soddisfazione per il produttore Carmine Caracciolo e per il giovanissimo regista Roberto Flammia, che vanta già un docu-film (“Intrighi. Nei castelli del Principe”), diversi cortometraggi, videoclip, spot (si ricorda quello di denuncia “Delitto Irisbus”) e progetti di direzione e scrittura, tra cui “In cammino con Padre Pio” con Gabriele Greco. Un prodotto nato dal basso, frutto di quel cinema indipendente che fa leva solo sulla passione e sull’intraprendenza, arriva così ad Hollywood, lungo la celebre Walk of Fame. Il Chinese Theatre venne inaugurato il 18 maggio 1927 in occasione dell’anteprima del film “Il re dei re”. Da allora è stato sede di numerose anteprime e di tre cerimonie degli Academy Awards, svoltesi nel 1944, 1945 e 1946.
Dopo aver accolto negli anni tanti film, il prestigioso monumento vedrà così anche la proiezione del cortometraggio irpino (il trailer è disponibile su YouTube), ambientato in un futuro distopico, dove un occhio di orwelliana memoria vigila su tutto. Krineide è infatti la storia della ribellione di una donna a un regime di omologazione e di sorveglianza che ha imposto all’intera società regole severe, tenute sotto controllo da paramilitari. Manipolare il genoma femminile per affermare lo stereotipo della bellezza perfetta, quello della donna alta, bionda e con occhi chiari, è l’obiettivo dei gerarchi del sistema. A questi andrà contro la volontà di Joel (Roberta Astuti), nata con indole e caratteristiche fisiche diverse, tenute nascoste attraverso vari espedienti, quali l’uso di una parrucca bionda, sotto la copertura e l’amore del padre, il generale Ortis (Lucio Allocca) che decide così di trasgredire le regole. Alla morte del genitore, Joel, che nel frattempo si innamora del capitano Werther (Marco Cacciapuoti), deciderà di fuggire per inseguire ancora il suo sogno di libertà.
Sulla traccia di una possente colonna sonora rock, composta da Luca Morelli e interpretata da Martina Lo Visco, la giovanissima cantante che nel 2013 si era già distinta al talent di Rai2 “The Voice”, il cortometraggio nasce dallo sforzo di un gruppo di affiatatissimi giovani e vede la partecipazione di professionisti del mondo del cinema che hanno recitato in location individuate nella provincia di Avellino, tra Bisaccia, Senerchia e Montefredane.
«Krineide è stata una sfida avvincente – ha commentato il regista -. Misurarsi col prodotto di natura distopica non era facile perché dietro l’angolo c’era sempre il rischio di risultare poco originali o troppo esagerati. Grazie invece al grosso contributo dato da Ugo Lo Pinto e da tutti i professionisti del reparto fotografia, scenografia, effetti visivi e audio, all’altissima qualità della strumentazione messaci a disposizione dal nostro partner Canon Italia e soprattutto alle splendide location irpine, è venuto fuori un film della cui qualità e completezza sono davvero entusiasta». «Spero che Krineide trovi il favore di chi lo guarderà ma soprattutto di quei tanti che vedono il mondo in maniera critica – si è augurato Flammia -. Sarei contento se qualcuno trovasse in Krineide spunti di riflessione. Io credo ce ne siano davvero molti».
«L’intenzione era quella di esplorare l’universo femminile e il disagio della donna per proiettarlo su quello maschile – ha spiegato Carmine Caracciolo -. Volevamo qualcosa che nel nostro immaginario avesse un’interpretazione distopica alla Orwell ma riuscisse a contenere anche temi antropologicamente rilevanti e profondi come quelli della liquidità dei rapporti personali, secondo il pensiero di Baumann, e le catene che la società mette alla libera espressione di ogni persona». Enorme lo sforzo che ha richiesto la piccola ma brillante produzione: «Abbiamo utilizzato un approccio integrato tra il crowdfounding e il crowdsoursing – ha detto Caracciolo -. Tanti i professionisti che hanno messo a disposizione il loro lavoro, la loro competenza e professionalità; ancora di più sono stati i partner e gli sponsor che ci hanno aiutato a sostenere gli altissimi costi del progetto. Costi che sarebbero stati di certo più rilevanti se non avessimo scelto di girare in Irpinia, terra ricca di location suggestive e naturali e popolata da persone squisite, che amano il cinema, sanno apprezzarlo e ne sono attratte, dimostrando un gran senso di ospitalità. Credo che l’Irpinia abbia molto da dare al cinema e, viceversa, il cinema abbia molto da dare all’Irpinia».