L’astrattismo armonico di Antonio Salzano al Marte

CAVA DE’ TIRRENI – Presso il Marte Mediateca di Cava de’Tirreni, si inaugura la mostra: “Antonio Salzano: Astrattismo totale.” Il vernissage è previsto per sabato 1 marzo alle ore 18.30, mentre la mostra è visitabile dalle ore 16 alle ore 20.00 tutti i giorni e termina il 15 marzo 2014.
L’artista nocerino espone una serie di dipinti realizzati negli ultimi cinque anni. Nell’occasione il prof. Rosario Pinto, storico e critico d’arte, presenta il volume: “Antonio Salzano e la sua arte, un’autobiografia.” Antonio Salzano fa parte, insieme a Mario Lanzione e Giuseppe Cotroneo, del gruppo “Astrattismo Totale” e sulle sue opere hanno scritto, tra i tanti, Maurizio Vitiello, Massimo Bignardi, Giorgio Agnisola, Rosario Pinto, Marco Alfano. Il libro contiene anche il racconto della vita dell’artista, in particolare gli anni giovanili e il suo pensiero sulla pittura. Il tutto è corredato da numerose immagini di dipinti e disegni a partire dagli anni sessanta ad oggi.
“La geometria a me serve per raccontare l’anima e la vita sociale” spiega Antonio Salzano. “La mia pittura è un cammino verso la ricerca di qualcosa di armonico. All’artista si richiede il coraggio per poter intraprendere il viaggio che lo porterà inevitabilmente verso nuovi mondi. L’astrattista in particolare deve avere l’entusiasmo della continua ricerca e sperimentazione. L’avventura dell’astrattismo ci porta verso l’infinta bellezza, ecco perché i miei dipinti devono avvicinarsi al grande equilibrio e alla grande armonia del cosmo e riprodurli”. Caratterizzati da grandi campiture cromatiche, con all’interno microarchitetture luminose, i dipinti di Salzano presentano storie di segni, frammenti e visioni dello spazio che misurano il rapporto tra forme e colori. Triangoli, cilindri, rettangoli prendono vita, giocano tra loro in una continua trasfigurazione della realtà. “La mia pittura è un percorso spirituale – continua Salzano – un cammino verso l’Assoluto. Descrivere l’armonia significa andare a ritroso per scendere nelle profondità più remote della propria anima e incontrare l’immagine di Dio”.