PFM canta De Andrè e PFM Anthology

NAPOLI. “Un abbraccio tra rock e poesia”: è la connotazione più forte per descrivere il concerto della PFM, Premiata Forneria Marconi, un tributo all’amico e poeta Fabrizio De Andrè, in cartellone sabato 14 dicembre 2013 alle ore 21 presso il Teatro PalaPartenope di Napoli.
Dopo il successo di questa estate all’Arena dei Templi di Paestum, la band cult del panorama rock degli anni ’70 – ’80, simbolo di uno dei momenti più creativi della composizione italiana, torna in Campania per farsi avvolgere dalla suggestiva atmosfera partenopea.
 
“PFM canta De Andrè” è uno dei concerti più amati dal pubblico, perché in un attimo ripercorre una storia meravigliosa che ha lasciato tracce indelebili in questo paese.
Il live al PalaPartenope, dedicato a Faber, ripercorre lo storico tour di Fabrizio De André e della PFM del 1979. Un’idea “azzardata” quella di una tournèe insieme, secondo gli addetti ai lavori dell’epoca. Per la prima volta un cantautore e una band si univano per dar vita ad un progetto dal vivo. De Andrè, così schivo e restio alle apparizioni in pubblico, si convinse subito, colpito dalla capacità musicale dal vivo e dopo aver ascoltato alcuni arrangiamenti delle sue canzoni. La musica, riarrangiata, riusciva a creare intorno ai testi sensazioni che facevano volare la fantasia dello spettatore in una dimensione altra, scoprendo nuove suggestioni.
 
La nostra tournée è stata il primo esempio di collaborazione tra due modi completamente diversi di concepire e eseguire le canzoni – raccontava lo stesso Fabrizio De Andrè Un’esperienza irripetibile perché la PFM non era un’accolita di ottimi musicisti riuniti per l’occasione, ma un gruppo con una storia importante, che aveva modificato il corso della musica italiana. Ecco, un giorno hanno preso tutto questo e l’hanno messo al mio servizio…

L’originalità della scelta artistica, così atipica e coraggiosa, fu premiata dal successo di critica e di pubblico. Lo spettacolo si trasformò in un doppio album, ancora oggi pietra miliare della discografia d’autore italiana. In omaggio a Faber la PFM ha deciso di suonare ancora oggi, con gli arrangiamenti originali, le canzoni più significative di quell’evento. On stage presso l’arena dei templi  Franz Di Cioccio (voce, batteria e percussioni), Patrick Djivas (basso) e Franco Mussida (voce e chitarre) che, per il piacere dei tanti appassionati, dedicheranno la seconda parte del concerto all’anthology, con i più grandi successi della formazione, che si  è sempre contraddistinta per la ricerca costante, sostenuta dalla poliedricità dei linguaggi.
 
La Pfm, Premiata Forneria Marconi è espressione di quel rock progressive in cui confluiscono sonorità jazz, musica classica, popolare e rock. Un enorme successo internazionale, grazie al virtuosismo, la cura dell’arrangiamento, l’improvvisazione e soprattutto il riff del sintetizzatore, marchio distintivo del gruppo, fino ad arrivare alla definizione di un nuovo linguaggio musicale personale. Ancora oggi è il gruppo rock italiano più famoso al mondo, l’unica band nazionale ad avere scalato la classifica Billboard negli Stati Uniti, accolta come masterpiece del rock d’autore e della musica immaginifica dal Giappone agli Usa, dalla Korea agli UK, dal Canada al Mexico.
 
Una formazione che continua a sperimentare e che, dopo 5.000 concerti e forte di una grande esperienza in tutto il mondo, ha avvertito il bisogno e il desiderio di lanciarsi in una nuova sfida, riabbracciando la musica classica nell’ultimo lavoro discografico, “PFM in CLASSIC – Da Mozart a Celebration”, un doppio CD e  un triplo vinile da collezione uscito lo scorso 10 settembre.  Un intreccio sonoro senza barriere in cui lo storico gruppo suona insieme ad una grande orchestra.
 
“Questo progetto vuole creare un ponte tra culture musicali distinte e solo apparentemente distanti. Avvicinarle è una sfida, suonare perché ciò accada è la scintilla che ha alimentato la nostra creatività e la nostra passione. Pensiamo che ascoltare la musica classica da un punto di vista diverso possa aprire un grandangolo emotivo nella sensibilità di ognuno degli ascoltatori. Desideriamo stimolare la curiosità del pubblico verso un’azione che sappia abbracciare gli slanci emotivi del suono dell’orchestra, interprete del respiro artistico dei compositori classici, e il suono elettrico, interprete dei linguaggi della musica contemporanea alla ricerca di un equilibrio tra elementi diversi.”
(PFM)

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