Il Goleto scrigno di misteri

AVELLINO – Dopo i recenti studi eseguiti dal ricercatore irpino Marco Di Donato e confluiti nel libro “I misteri del Goleto”, un’altra interessante notizia sembra accomunare l’abbazia irpina a luoghi e personaggi dall’indubbio fascino e mistero.Nell’Ohio, in USA, è presente uno dei più importanti tumuli a forma complessa del mondo denominato Serpent Mound. Recenti studi hanno dimostrato che la costruzione è avvenuta tra l’XI e XII secolo e si tratta di sepolture all’interno delle quali sono stati trovati oggetti che normalmente accompagnano i defunti durante l’ultimo viaggio, ossia gioielli, armi, ceramiche ecc… La particolarità sta nel fatto che questa sinuosa montagnola, lunga circa 400 metri, ha la forma di serpente con un uovo in bocca. L’accostamento a questi due simboli, così come ci riferisce Di Donato, non è casuale infatti, nella storia dell’uomo, molteplici sono le metafore che hanno quale elemento il serpente (simbolo di suprema conoscenza) e l’uovo (simbolo di rinascita). L’unione di questi due elementi rappresenta un binomio di enorme valore e non è un caso che sia rinvenuto in luoghi dalla grande spiritualità. Anche presso l’abbazia del Goleto, costruita nel 1133, vi è un corrimano a forma di serpente che termina con un uovo in bocca e infatti, a detta del Di Donato, quel che il serpente porta in bocca non è un pomo, come solitamente vien detto ma bensì un uovo, simbolo di rinascita a nuova vita. Non a caso a Pasqua ci si regala un uovo proprio a simbolo intrinseco della resurrezione di Gesù Cristo. Un plauso quindi al ricercatore Marco Di Donato il quale sta continuando nella sua opera di conoscenza e divulgazione del territorio, facendo conoscere l’abbazia santangiolese ad un sempre più vasto pubblico non solo di studiosi ed appassionati ma anche di pellegrini che sempre più numerosi si recano a visitare questa perla del nostro territorio e le sue bellezze artistiche.Le prossime date di presentazione del libro “I misteri del Goleto” sono il 07 novembre al Caffè Letterario di Avellino, il 13 dicembre al Centro Sociale Pasquale Campanello di Mercogliano ed il 31 gennaio all’ex Carcere Borbonico di Avellino.