Sigaretta elettronica vietata nei locali pubblici: utilizzo regolamentato anche in Italia

L’Italia come la Francia sul consumo delle sigarette elettroniche.  Il Consiglio superiore di sanità (Css) ha stabilito, infatti, che la regolamentazione nostrana seguirà le stesse decisioni prese dal Paese transalpino: saranno vietate le pubblicità, la vendita ai minori e il loro uso nei luoghi pubblici. Decisioni prese dopo gli studi attuati dal Professore di Pneumologia dell’Università Pierre et Marie Curie di Parigi che ha confermato che l’e-cig può aiutare a smettere di fumare, ma non è sana al 100% e il suo libero uso potrebbe incitare al consumo.
L’uso di sigarette elettroniche, infatti, riscuote attualmente un discreto successo in tutta Europa, soprattutto tra chi vorrebbe smettere di fumare. I dispositivi in vendita, infatti, permettono di dosare la quantità di nicotina fino a toglierla del tutto gradatamente ma non tutti concordano sul fatto che siano innocue per la salute.
Secondo il Codacons, ad esempio, la sicurezza delle “E-cigarettes” non è dimostrata e il rischio di potenziali danni per la salute dei consumatori resta “indefinito”. “Bisogna sapere – ha affermato il ministro francese della Sanità, Marisol Touraine – che un fumatore su due morirà a causa del tabacco. In Francia ci sono circa 73mila morti l’anno, 200 al giorno. Una strage che si può e si deve evitare“.
Le sigarette elettroniche in Italia, invece, secondo un’indagine dell’Istituto superiore di sanità-Doxa, sono utilizzate ad oggi da circa 500.00 ex-fumatori di tabacco. Piacciono, soprattutto a giovani e giovanissimi, anche perché si pensa che le sigarette elettroniche facciano meno male e possano essere utili a smettere con le ‘bionde’ tradizionali. Nella fascia d’età 15-24 anni, infatti, la prevalenza dei consumatori di e-cig è più del doppio rispetto ai consumatori di sigarette tradizionali.
Dallo studio emerge però che solo il 10% di chi è passato alla e-cig (in genere da non più di qualche mese) ha effettivamente detto addio alle ‘bionde’. Sei su dieci tra i consumatori abituali, invece, stanno riducendo (chi poco, chi drasticamente) il fumo delle sigarette tradizionali mentre c’è uno ‘zoccolo duro’, circa il 22%, che non ha cambiato le sue abitudini rispetto alle bionde e fuma le une e le altre.
 
 
 
fonte http://salute.leonardo.it/sigaretta-elettronica-vietata-nei-locali-pubblici-utilizzo-regolamentato-anche-in-italia/